Monte dei Pizzoni (1.303m) e Monte Bronzone (1.434m)
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Escursione decisa all'ultimo la sera prima senza troppe esitazioni ne consultazioni, il che porterà a delle sorprese...
A Drano q473 sono presenti alcuni parcheggi. Si inizia a camminare nel centro storico del paese e si prende una carrareccia di cemento molto ripida fino al primo bivio q560. Qui svoltiamo a destra per le evidenti indicazioni "Monte dei Pizzoni" e ci portiamo pian piano fino all'inizio della dorsale dei suddetti.
Il sentiero è bollato ma evidentemente poco frequentato, sicuramente non turistico.
La salita si presenta ripida e ricca di canalini, cengette e qualche breve passaggino roccioso, fino al punto chiave della salita: un breve passaggio di arrampicata di I all'interno di una goletta (protetto e non esposto). Oltre a questo nessuna difficoltà, appena lo si è superato si sale per ripido sentiero e dopo 10' si è in vetta al Monte dei Pizzoni q1303, in spaventosa posizione dominante sul Lago di Lugano. Tutto il sentiero è stato molto panoramico e molto piacevole. Per raggiungere il Pizzone successivo bisogna fare dietro front, a causa dell'evidente mole della parete Est di questa cimetta. Si ritorna al passaggino di arrampicata e lo si scende.
A questo punto la sorpresa: non avendo letto relazioni con dettaglio prendiamo la goletta a N notando alcuni bolli usurati. Il sentiero però è davvero esposto e franoso (aggiungerei FRANATO) e personalmente non me la sento di proseguire. Il canale è molto in piedi, la traccia quasi scomparsa e non ci sono appigli manuali se non qualche albero. Federico prosegue in esplorazione, dice che è molto brutto ma fattibile. Martina è dubbiosa ma proseguirebbe. Freno io il gruppo, proprio non me la sento di fare quell'orribile tratto... Li invito a proseguire da soli, mentre ormai decido di tornare indietro per la via d'andata, a malincuore.
Rinunciamo tutti. Tornando indietro di 50 metri, aggirando un pinnacolo ecco la spiegazione: un "nuovo" e più sicuro sentiero è stato tracciato nella gola precedente! All'andata non ce ne siamo accorti perchè non si nota il bivio (la scritta è ben visibile solo tornando indietro). Incoraggiati dal nuovo percorso proseguiamo senza indugio. Il terreno è ripido ma fattibile, mai pericoloso e mai verticale. In fondo alla goletta c'è un intaglio di circa 8 metri da disarrampicare (forse I grado) che non ci da' alcun problema (non è esposto). C'è una vecchia corda fissa ma non l'abbiamo usata (vatti a fidare...). Rileggeremo poi la relazione di Morgan che accennava difatti a questo passaggio, che può creare qualche rallentamento a meno esperti.
Il sentiero prosegue su cenge sempre larghe che ci portano ad aggirare sul lato Nord tutto il Pizzone per portarci, con veloce risalita, al Monte dei Pizzoni Orientale q1289, dove ci ripariamo dal forte vento per mangiare qualcosa.
Scenderemo poi alla Forcola q1195 un po' a intuito e risaliremo il Bronzone sempre un po' a naso (perdiamo i bollini più volte, ma la direzione è intuibile). Raggiunta un'anticima ci accorgiamo che il vero Bronzone q1434 è ancora più in la.
Raggiunta la vetta ufficiale (una vecchia croce in legno semi-distrutta) ripartiamo subito per via dell'orario e del vento. Discesa ripida sempre "a naso" verso un colletto, tra bagni di foglie e la scoperta di un Sorbo Monumentale locale. In breve si è al bellissimo Bivacco Pessina q1217, completo di tutto e recentemente ristrutturato. Siamo nella Riserva Naturale Valsolda. Da qui la discesa è su bellissimo sentiero, sempre ben tenuto, intervallato da cartelli informativi e punti panoramici favolosi. La Val Solda nel suo piccolo sa' stregare! Si scende a Ranco q768, piccola oasi paradisiaca e poi a Drano per la carrareccia dell'andata.
A Drano q473 sono presenti alcuni parcheggi. Si inizia a camminare nel centro storico del paese e si prende una carrareccia di cemento molto ripida fino al primo bivio q560. Qui svoltiamo a destra per le evidenti indicazioni "Monte dei Pizzoni" e ci portiamo pian piano fino all'inizio della dorsale dei suddetti.
Il sentiero è bollato ma evidentemente poco frequentato, sicuramente non turistico.
La salita si presenta ripida e ricca di canalini, cengette e qualche breve passaggino roccioso, fino al punto chiave della salita: un breve passaggio di arrampicata di I all'interno di una goletta (protetto e non esposto). Oltre a questo nessuna difficoltà, appena lo si è superato si sale per ripido sentiero e dopo 10' si è in vetta al Monte dei Pizzoni q1303, in spaventosa posizione dominante sul Lago di Lugano. Tutto il sentiero è stato molto panoramico e molto piacevole. Per raggiungere il Pizzone successivo bisogna fare dietro front, a causa dell'evidente mole della parete Est di questa cimetta. Si ritorna al passaggino di arrampicata e lo si scende.
A questo punto la sorpresa: non avendo letto relazioni con dettaglio prendiamo la goletta a N notando alcuni bolli usurati. Il sentiero però è davvero esposto e franoso (aggiungerei FRANATO) e personalmente non me la sento di proseguire. Il canale è molto in piedi, la traccia quasi scomparsa e non ci sono appigli manuali se non qualche albero. Federico prosegue in esplorazione, dice che è molto brutto ma fattibile. Martina è dubbiosa ma proseguirebbe. Freno io il gruppo, proprio non me la sento di fare quell'orribile tratto... Li invito a proseguire da soli, mentre ormai decido di tornare indietro per la via d'andata, a malincuore.
Rinunciamo tutti. Tornando indietro di 50 metri, aggirando un pinnacolo ecco la spiegazione: un "nuovo" e più sicuro sentiero è stato tracciato nella gola precedente! All'andata non ce ne siamo accorti perchè non si nota il bivio (la scritta è ben visibile solo tornando indietro). Incoraggiati dal nuovo percorso proseguiamo senza indugio. Il terreno è ripido ma fattibile, mai pericoloso e mai verticale. In fondo alla goletta c'è un intaglio di circa 8 metri da disarrampicare (forse I grado) che non ci da' alcun problema (non è esposto). C'è una vecchia corda fissa ma non l'abbiamo usata (vatti a fidare...). Rileggeremo poi la relazione di Morgan che accennava difatti a questo passaggio, che può creare qualche rallentamento a meno esperti.
Il sentiero prosegue su cenge sempre larghe che ci portano ad aggirare sul lato Nord tutto il Pizzone per portarci, con veloce risalita, al Monte dei Pizzoni Orientale q1289, dove ci ripariamo dal forte vento per mangiare qualcosa.
Scenderemo poi alla Forcola q1195 un po' a intuito e risaliremo il Bronzone sempre un po' a naso (perdiamo i bollini più volte, ma la direzione è intuibile). Raggiunta un'anticima ci accorgiamo che il vero Bronzone q1434 è ancora più in la.
Raggiunta la vetta ufficiale (una vecchia croce in legno semi-distrutta) ripartiamo subito per via dell'orario e del vento. Discesa ripida sempre "a naso" verso un colletto, tra bagni di foglie e la scoperta di un Sorbo Monumentale locale. In breve si è al bellissimo Bivacco Pessina q1217, completo di tutto e recentemente ristrutturato. Siamo nella Riserva Naturale Valsolda. Da qui la discesa è su bellissimo sentiero, sempre ben tenuto, intervallato da cartelli informativi e punti panoramici favolosi. La Val Solda nel suo piccolo sa' stregare! Si scende a Ranco q768, piccola oasi paradisiaca e poi a Drano per la carrareccia dell'andata.
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