Venezia giorno 1
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Venezia è una città per camminatori: è praticamente impossibile non fare chilometri: certo esistono i vaporetti, i traghetti e le gondole ma la maggior parte degli spostamenti vanno fatti inevitabilmente a piedi e così è tutto un su e giù per gli innumerevoli ponti che superano la miriadi di rii e canali che solcano la città.
Io ed Anna amiamo Venezia, ad intervalli più o meno regolari vi torniamo, lei vi è stata diverse volte, io molte di più, forse una cinquantina, è senz'altro, dopo Varese, la città che conosco meglio.
In inverno normalmente la città è meno affollata e vi sono solitamente diverse mostre interessanti: in questi tre giorni abbiamo potuto vedere la mostra "Le stanze del vetro" alla Fondazione Cini sull'Isola di San Giorgio Maggiore, la magnifica mostra "Idoli" alla Fondazione Ligabue, la mostra di Willy Ronis alla Giudecca, quella dedicata al cinquecentenario di Tintoretto, quella di Davide Battiston alla Fondazione Querini Stampalia ed abbiamo potuto renderci conto del magnifico lavoro fatto con l'illuminazione appena inaugurata alla Scuola Grande di San Rocco...e poi c'è tutta Venezia che è sempre meravigliosa.
Arriviamo con il nostro Frecciarossa alle 10,40 e ci rechiamo subito al nostro albergo in Campo Ghetto Novo, nel sestriere di Cannareggio, il mio preferito. Il tempo di lasciare i nostri zaini in camera, una rinfrescata e siamo pronti alla nostra prima giornata veneziana. Visto dove ci troviamo la nostra prima meta non possono che essere il Museo Ebraico e le Sinagoghe, proprio accanto al nostro albergo. Passiamo i controlli di sicurezza, paghiamo l'ingresso e incontriamo la nostra guida che ci condurrà attraverso le sale del Museo e per tre delle cinque sinagoghe di questa zona.Iniziamo dalla Scuola Canton, piccola e non più in uso, è assolutamente singolare, nonostante la religione ebraica vieti le rappresentazioni pittoriche conserva infatti otto pannelli lignei illustranti degli episodi dela Bibbia. La seconda Sinagoga che possiamo ammirare è quella Tedesca, anche questa non è più in uso se non per cerimonie private quali matrimoni, Bar Mitzvà o Bet Mitzvà, nonostante sia più grande della precedente. È una Sinagoga più simile ad altre sparse per l'Italia, ricca ma con le limitazioni alle decorazioni che le leggi imponevano alla comunità ebraica: per cui il marmo dovette essere sostituito dal marmorino o finto marmo, qui di una particolare bellezza. Vi sono poi magnifici intagli e dorature nelle balaustre del matroneo, nel pulpito e nell'armadio dell'Arca Santa. Per visitare la terza sinagoga usciamo dall'edificio ospitante il Museo Ebraico e raggiungiamo il vicino Campiello delle Scole. Qui si trovano due sinagoghe, le uniche attualmente in uso: quella Levantina e quella Spagnola. La prima, priva di riscaldamento, è in uso solo in estate, la seconda invece viene usata nella stagione invernale ed è quella che visitiamo. Costruita in un periodo in cui la Repubblica Veneziana era molto più tollerante nei confronti della comunità, è veramente un capolavoro architettonico, molto più simile ad un palazzo nobiliare che ad un luogo di culto, vi sono marmi veri e decorazioni veramente notevoli, opera forse del Longhena.
Tornati al Museo Ebraico possiamo visitarlo con agio ammirando i notevoli esempi di artigianato artistico che vi sono conservati: magnifici esempi di argenteria, tessuti, incunaboli, stampe ecc. legati alla vita della Comunità Ebraica veneziana nel corso dei secoli.
Quando usciamo è ora di pranzo, facciamo una sosta veloce per uno spuntino poco lontano quindi riprendiamo il nostro tour, prenotiamo un tavolo per la cena da Gam Gam in Calle del Ghetto Vecchio e poi raggiungiamo il vicino Ponte delle Guglie che attraversiamo per seguire le Fondamenta de Palazzo Labia fino al loro termine così da affacciarsi sul Canal Grande nei pressi della chiesa di San Geremia ove sono conservate le spoglie di Santa Lucia.
Ci dirigiamo verso Campo dei Santi Giovanni e Paolo dove accanto all'omonima chiesa si trova la Scuola Grande di San Marco dalla bellissima facciata marmorea, oggi è uno degli ospedali di Venezia ma nella magnifica Sala dell'Albergo conserva opere di Tintoretto e di Palma il Giovane, il complesso è veramente notevole: dal salone al piano terreno si accede all'ex convento domenicano di impianto duecentesco ma ricostruito dal Longhena a metà del '600, con studi medici ed ambulatori che si affacciano sui due chiostri.
Usciti dalla Scuola proseguiamo lungo le Fondamenta dei Mendicanti fino alla chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti, la facciata dello Scamozzi è attualmente in restauro ma l'interno è visitabile cosicchè possiamo vedere l'imponente cenotafio dedicato ad Alvise Mocenigo opera in stile barocco di Giuseppe Sardi, e due notevoli tele di Tintoretto e del Veronese.
Proprio di fronte a San Lazzaro si trova un tipico squero ossia una piccola darsena dove vengono costruite e riparate le gondole e le altre imbarcazioni veneziane.
Raggiungiamo le Fondamenta Nuove nei pressi del Pronto Soccorso dove vi è un gran traffico di motoscafi ambulanza e da qui ci dirigiamo verso Sud Ovest per recarci a Palazzo Loredan dove è ospitata la mostra "Idoli" della Fondazione Giancarlo Ligabue. Lungo il tragitto passiamo da Campo Santa Maria Formosa, in cui si trova la Fondazione Querini Stampalia che visiteremo domani.
Eccoci in Campo Santo Stefano, uno dei più grandi di Venezia, entriamo a Palazzo Loredan nel cui ingresso si trovano decine di sculture, saliamo il grande scalone ed arriviamo al piano nobile dove acquistiamo i biglietti per la mostra che, come da nostre aspettative, è veramente favolosa. Passiamo una buona ora ad ammirare le piccole ed incredibili sculture provenienti dal bacino del Mediterraneo e dal Medio Oriente, l'acquisto del catalogo, anche se non proprio economico, si impone, usciamo decisamente soddisfatti, d'atronde la visita di questa mostra è stato il motivo per cui abbiamo deciso di tornare a Venezia dopo qualche anno!
Attraversiamo il vicino Ponte dell'Accademia da dove si gode di una delle viste più belle sul Canal Grande, la coda chilometrica ci fa desistere dall'idea di visitare di nuovo le Gallerie dell'Accademia per cui decidiamo di raggiungere la non lontana Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, entrambi l'abbiamo già visitata varie volte ma è tanto bella e con delle opere d'arte così eccelse che è impossibile venire a Venezia e non tornarci. Come ogni volta ci godiamo la vista di tre fra i più bei dipinti della storia della pittura: il trittico con la Madonna ed i Santi di Giovanni Bellini, la Madonna di Ca' Pesaro e la celebre Pala dell'Assunta delTiziano.
Quando usciamo è già buio, ci dirigiamo verso il Ponte degli Scalzi, prospiciente la stazione ferroviaria ed in pochi minuti siamo al nostro albergo, lasciamo lo zainetto contenente la Guida Rossa del Touring e il catalogo della mostra Idoli, che pesa un buon tre chili, ci rinfreschiamo un attimo e siamo pronti per la nostra cena da Gam Gam, che si rivelerà veramente ottima.
Alle 20 siamo di nuovo in albergo dove possiamo finalmente crollare sul letto: siamo in piedi dalle 5 e ci sentiamo un po' stanchi.
Io ed Anna amiamo Venezia, ad intervalli più o meno regolari vi torniamo, lei vi è stata diverse volte, io molte di più, forse una cinquantina, è senz'altro, dopo Varese, la città che conosco meglio.
In inverno normalmente la città è meno affollata e vi sono solitamente diverse mostre interessanti: in questi tre giorni abbiamo potuto vedere la mostra "Le stanze del vetro" alla Fondazione Cini sull'Isola di San Giorgio Maggiore, la magnifica mostra "Idoli" alla Fondazione Ligabue, la mostra di Willy Ronis alla Giudecca, quella dedicata al cinquecentenario di Tintoretto, quella di Davide Battiston alla Fondazione Querini Stampalia ed abbiamo potuto renderci conto del magnifico lavoro fatto con l'illuminazione appena inaugurata alla Scuola Grande di San Rocco...e poi c'è tutta Venezia che è sempre meravigliosa.
Arriviamo con il nostro Frecciarossa alle 10,40 e ci rechiamo subito al nostro albergo in Campo Ghetto Novo, nel sestriere di Cannareggio, il mio preferito. Il tempo di lasciare i nostri zaini in camera, una rinfrescata e siamo pronti alla nostra prima giornata veneziana. Visto dove ci troviamo la nostra prima meta non possono che essere il Museo Ebraico e le Sinagoghe, proprio accanto al nostro albergo. Passiamo i controlli di sicurezza, paghiamo l'ingresso e incontriamo la nostra guida che ci condurrà attraverso le sale del Museo e per tre delle cinque sinagoghe di questa zona.Iniziamo dalla Scuola Canton, piccola e non più in uso, è assolutamente singolare, nonostante la religione ebraica vieti le rappresentazioni pittoriche conserva infatti otto pannelli lignei illustranti degli episodi dela Bibbia. La seconda Sinagoga che possiamo ammirare è quella Tedesca, anche questa non è più in uso se non per cerimonie private quali matrimoni, Bar Mitzvà o Bet Mitzvà, nonostante sia più grande della precedente. È una Sinagoga più simile ad altre sparse per l'Italia, ricca ma con le limitazioni alle decorazioni che le leggi imponevano alla comunità ebraica: per cui il marmo dovette essere sostituito dal marmorino o finto marmo, qui di una particolare bellezza. Vi sono poi magnifici intagli e dorature nelle balaustre del matroneo, nel pulpito e nell'armadio dell'Arca Santa. Per visitare la terza sinagoga usciamo dall'edificio ospitante il Museo Ebraico e raggiungiamo il vicino Campiello delle Scole. Qui si trovano due sinagoghe, le uniche attualmente in uso: quella Levantina e quella Spagnola. La prima, priva di riscaldamento, è in uso solo in estate, la seconda invece viene usata nella stagione invernale ed è quella che visitiamo. Costruita in un periodo in cui la Repubblica Veneziana era molto più tollerante nei confronti della comunità, è veramente un capolavoro architettonico, molto più simile ad un palazzo nobiliare che ad un luogo di culto, vi sono marmi veri e decorazioni veramente notevoli, opera forse del Longhena.
Tornati al Museo Ebraico possiamo visitarlo con agio ammirando i notevoli esempi di artigianato artistico che vi sono conservati: magnifici esempi di argenteria, tessuti, incunaboli, stampe ecc. legati alla vita della Comunità Ebraica veneziana nel corso dei secoli.
Quando usciamo è ora di pranzo, facciamo una sosta veloce per uno spuntino poco lontano quindi riprendiamo il nostro tour, prenotiamo un tavolo per la cena da Gam Gam in Calle del Ghetto Vecchio e poi raggiungiamo il vicino Ponte delle Guglie che attraversiamo per seguire le Fondamenta de Palazzo Labia fino al loro termine così da affacciarsi sul Canal Grande nei pressi della chiesa di San Geremia ove sono conservate le spoglie di Santa Lucia.
Ci dirigiamo verso Campo dei Santi Giovanni e Paolo dove accanto all'omonima chiesa si trova la Scuola Grande di San Marco dalla bellissima facciata marmorea, oggi è uno degli ospedali di Venezia ma nella magnifica Sala dell'Albergo conserva opere di Tintoretto e di Palma il Giovane, il complesso è veramente notevole: dal salone al piano terreno si accede all'ex convento domenicano di impianto duecentesco ma ricostruito dal Longhena a metà del '600, con studi medici ed ambulatori che si affacciano sui due chiostri.
Usciti dalla Scuola proseguiamo lungo le Fondamenta dei Mendicanti fino alla chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti, la facciata dello Scamozzi è attualmente in restauro ma l'interno è visitabile cosicchè possiamo vedere l'imponente cenotafio dedicato ad Alvise Mocenigo opera in stile barocco di Giuseppe Sardi, e due notevoli tele di Tintoretto e del Veronese.
Proprio di fronte a San Lazzaro si trova un tipico squero ossia una piccola darsena dove vengono costruite e riparate le gondole e le altre imbarcazioni veneziane.
Raggiungiamo le Fondamenta Nuove nei pressi del Pronto Soccorso dove vi è un gran traffico di motoscafi ambulanza e da qui ci dirigiamo verso Sud Ovest per recarci a Palazzo Loredan dove è ospitata la mostra "Idoli" della Fondazione Giancarlo Ligabue. Lungo il tragitto passiamo da Campo Santa Maria Formosa, in cui si trova la Fondazione Querini Stampalia che visiteremo domani.
Eccoci in Campo Santo Stefano, uno dei più grandi di Venezia, entriamo a Palazzo Loredan nel cui ingresso si trovano decine di sculture, saliamo il grande scalone ed arriviamo al piano nobile dove acquistiamo i biglietti per la mostra che, come da nostre aspettative, è veramente favolosa. Passiamo una buona ora ad ammirare le piccole ed incredibili sculture provenienti dal bacino del Mediterraneo e dal Medio Oriente, l'acquisto del catalogo, anche se non proprio economico, si impone, usciamo decisamente soddisfatti, d'atronde la visita di questa mostra è stato il motivo per cui abbiamo deciso di tornare a Venezia dopo qualche anno!
Attraversiamo il vicino Ponte dell'Accademia da dove si gode di una delle viste più belle sul Canal Grande, la coda chilometrica ci fa desistere dall'idea di visitare di nuovo le Gallerie dell'Accademia per cui decidiamo di raggiungere la non lontana Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, entrambi l'abbiamo già visitata varie volte ma è tanto bella e con delle opere d'arte così eccelse che è impossibile venire a Venezia e non tornarci. Come ogni volta ci godiamo la vista di tre fra i più bei dipinti della storia della pittura: il trittico con la Madonna ed i Santi di Giovanni Bellini, la Madonna di Ca' Pesaro e la celebre Pala dell'Assunta delTiziano.
Quando usciamo è già buio, ci dirigiamo verso il Ponte degli Scalzi, prospiciente la stazione ferroviaria ed in pochi minuti siamo al nostro albergo, lasciamo lo zainetto contenente la Guida Rossa del Touring e il catalogo della mostra Idoli, che pesa un buon tre chili, ci rinfreschiamo un attimo e siamo pronti per la nostra cena da Gam Gam, che si rivelerà veramente ottima.
Alle 20 siamo di nuovo in albergo dove possiamo finalmente crollare sul letto: siamo in piedi dalle 5 e ci sentiamo un po' stanchi.
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