Punta Covolo 1406 m - Monte Alto 1721 m - Monte Pora 1880 m e Croce di Vareno 1472 m
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Giunti a Rogno decidiamo di salire un poco e lasciamo l’auto in un’area pic-nic poco sotto San Vigilio. Imbocchiamo il sentiero dei castagni e raggiungiamo il paese. Lo attraversiamo e proseguiamo lungo la strada abbandonata in precedenza, fino a incrociare la sterrata/cementata/mulattiera che ci porta a Ronchi. Poco dopo, giunti a un colletto, svoltiamo a sx per la panoramica Punta Covolo.
Tornati sui nostri passi continuiamo fino a raggiungere i prati del Monte Pora dove saliamo al Monte Alto. La giornata di oggi regala panorami eccezionali e grazie alla panoramicità e all’indicatore delle cime ci togliamo i dubbi su molte cime oggi ben visibili. Arriva un local con una simpaticissima Border Collie con cui è impossibile non giocare. Qualche chiacchiera dopo di che scendiamo insieme e continuiamo fino alle pendici del Monte Pora dove le nostre strade si dividono. Raggiungiamo le brutte antenne, breve sosta e seguendo in parte la cresta, sperando di tagliare un po’ i tornanti per Colle Vareno, ci spostiamo verso l’impianto di risalita di Vareno. Purtroppo il pendio a un certo punto si fra troppo ripido per cui siamo costretti ad andare a riprendere la strada, per buona parte gelata, e seguirla fino a Vareno, una sorta di Pila più bassa…proseguiamo con la mezza intenzione di provare a salire a Monte Lantana, intenzione che, tra l’ora ormai tarda e le piante che troviamo a terra abbandoniamo quasi subito.
Al parchetto facciamo una veloce sosta pranzo, entriamo nel bar per un caffè e l'“Esperto” del posto ci illumina sulla salita alla Croce di Vareno e il ritorno a Rogno. Capiamo male le spiegazioni, può darsi, fatto sta che pensavamo che, facendo l’anello del bosco incantato per la Croce di Vareno, saremmo scesi sulla strada per Angolo Terme sotto Colle Vareno. Da qui la decisione di salire. Peccato che l’anello ci ha portato sì sulla strada per Angolo Terme ma a pochi metri da dove eravamo partiti, per cui risparmio zero assoluto….
Maledicendoci per quanto fatto, cominciamo a scendere di buon passo. La pendenza della cementata/mulattiera/sterrata mette a dura prova le ginocchia. Raggiungiamo un primo bivio per Anfurro ma proseguiamo sulla nostra strada con l’intenzione di prendere il sentiero per Dazze e con questo portarci ad Anfurro. Giunti a questo bivio, imbocchiamo il sentiero, da subito vediamo che non è molto battuto. Passata una cascina il sentiero un poco si perde, lo riprendiamo quasi subito ma cominciamo a trovare alberi a terra. I primi ci creano pochi problemi ma la cosa prosegue. Il tempo stringe e siamo ancora lontani dalla meta per cui dietro front e decidiamo di andare sul sicuro e stare sulla strada. Questo ci porta però a scendere fino ad Angolo Terme. In paese proviamo a infilarci in qualche stradina secondaria per tagliare la principale ma ai primi latrati torniamo sui nostri passi, magari sono legati, magari c’è il cancello ma magari ce li troviamo addosso e visto le ultime esperienze che stiamo passando un po’ tutti, preferiamo non rischiare, per cui rimaniamo sulla strada principale.
Non sto a raccontare lo sconforto nel sapere quanto saremo costretti a risalire e quanti km in più dovremo fare, ringrazio solo di avere un buon allenamento.
Giungiamo alla macchina con il buio pesto, fortunatamente la mezza luna ci ha rischiarato il cammino ma siamo sfiniti, tanto dislivello, tanti km ma soprattutto fatti quasi tutti a ritmo di marcia….purtroppo sono cose che capitano!
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