Arenzano - Sentiero dell'Ingegnere
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Magnifico giro di mezza giornata, interessante per l'ambiente solitario e severo.
Durante il percorso si incontrano numerosi corsi d'acqua, alcuni molto pittoreschi, con fonti, cascate e rocce levigate.
Bei panorami verso la costa di Arenzano.
Agli inizi del ‘900 per il fabbisogno idrico del ponente genovese, si pensò di realizzare un acquedotto che prelevava le acque dei torrenti Lerca e neurone.
Per agevolare i lavori un ingegnere fece realizzare un sentiero che gli abitanti chiamarono “Il sentiero dell’Ingegnere”.
Per la forte opposizione degli abitanti della zona, l’acquedotto non fu mai realizzato.
La prima parte è in comune con l'itinerario (una stella) di salita al monte Argenteo, poi si inoltra nella valle del Lerone alto a mezza costa attraversando numerosi canaloni su un terreno dirupato, il sentiero è stato tracciato in modo impeccabile con muri a secco a sfruttando tutte le caratteristiche del pendio.
Peccato che sia un poco trascurato: si devono scavalcare molti tronchi caduti ormai da parecchi anni e la maggior parte del percorso è abbastanza infrascato, quindi se non si desidera fare un bagno completo meglio evitare i giorni con la vegetazione bagnata.
Dal ponte Negrone il sentiero di ritorno è ampio e pianeggiante.
Da brivido il ponte che riattraversa il torrente per tornare al punto di partenza: abbiamo preferito guadare.
Nel tracciato GPS è riportato il percorso di accesso dal mare al punto di partenza.

Durante il percorso si incontrano numerosi corsi d'acqua, alcuni molto pittoreschi, con fonti, cascate e rocce levigate.
Bei panorami verso la costa di Arenzano.
Agli inizi del ‘900 per il fabbisogno idrico del ponente genovese, si pensò di realizzare un acquedotto che prelevava le acque dei torrenti Lerca e neurone.
Per agevolare i lavori un ingegnere fece realizzare un sentiero che gli abitanti chiamarono “Il sentiero dell’Ingegnere”.
Per la forte opposizione degli abitanti della zona, l’acquedotto non fu mai realizzato.
La prima parte è in comune con l'itinerario (una stella) di salita al monte Argenteo, poi si inoltra nella valle del Lerone alto a mezza costa attraversando numerosi canaloni su un terreno dirupato, il sentiero è stato tracciato in modo impeccabile con muri a secco a sfruttando tutte le caratteristiche del pendio.
Peccato che sia un poco trascurato: si devono scavalcare molti tronchi caduti ormai da parecchi anni e la maggior parte del percorso è abbastanza infrascato, quindi se non si desidera fare un bagno completo meglio evitare i giorni con la vegetazione bagnata.
Dal ponte Negrone il sentiero di ritorno è ampio e pianeggiante.
Da brivido il ponte che riattraversa il torrente per tornare al punto di partenza: abbiamo preferito guadare.
Nel tracciato GPS è riportato il percorso di accesso dal mare al punto di partenza.

Tourengänger:
NrcSlv

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