Val Cramosino: caccia al sentiero!
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Viste le previsioni che davano qualche piovasco nel pomeriggio ero indeciso fra un paio di mete, poi ho sentito la meteo in macchina che dava l'arrivo della poggia proprio dove volevo andare; ero già a Biasca, così ho deciso di scoprire la Val Cramosino, una valle laterale della Leventina che culmina con Il Pizzo Cramosino, il Madon Grosso e il Pizzo di Mezzodi. La mia scelta non è stata casuale: su queste tre cime passa la VAV-Via Alta Verzasca che vorrei fare questa estate e voglio cominciare a vedere da vicino quello che mi aspetta.
Per la prima volta sono arrivato in un posto, neanche troppo sperduto e quando ho chiesto indicazioni sulla valle ben due persone su tre mi hanno risposto in dialetto che non la conoscevano :-((
La terza mi ha detto che forse poteva essere quella sopra la cascata e mi ha indicato un sentiero: per fortuna era quello giusto! Partenza subito ripida con una bella serie di scalini di cui alcuni intagliati nella pietra, piccoli tratti in piano e ancora scalini: in 25 minuti supero un dislivello di 230 mt circa (ho fatto solo un chilometro e mezzo!) ed arrivo a Catto 625m; qui passa la Via Gottardo che seguo verso Faidàl. Qualche centinaio di metri ed ecco un bel ponticello in pietra: un rumore assordante a monte fa supporre che ci sia una cascata notevole ma non si riesce a vederla se non una parte fra gli alberi salendo un paio di tornantini ripidi.
Si supera il bivio per Piotel ( ultimo segnavia e ultimi segni bianco-rosso-bianco) e si continua a salire fino ad arrivare ai ruderi di una baita dove un cartello di cartone su un albero indica la direzione verso l'Alpe Fòpp e qui inizia la ricerca del sentiero: un pò perchè non frequentato, un pò per i disastri invernali non si vede niente; salgo in perpendicolare fra gli alberi a terra e arrivo su un crinale dove lo ritrovo. in mezzo ad un fitto bosco supero alcune rocce perpendicolari con delle scalinate, un paio di tornanti, ancora rocce a picco sulla mia testa e scalini fino a diventare più tranquillo e sbucare a Q1029 in una radura con una baita e panorama sulla sottostante Valle Leventina.
Mi riposo quel tanto che basta e riprendo: meno male che ho la cartina; scopro che il mio sentiero passa proprio dietro la baita, chiaramente invisibile sul momento! Poi invece andando avanti si allarga, supero loc. Frasgera ed arrivo a Pozzöu 1280m: una grande croce domina su un burrone, quattro baite parzialmente ristrutturate e qualche segno di vita: tronchi d'albero segati di fresco e tante bottiglie e lattine abbandonate!
Una scultura in legno attira la mia attenzione e così scopro una baita di boscaioli con dentro un paio di zoccoli artigianali di altri tempi.
Sempre grazie alla cartina individuo dove potrebbe essere la via, adesso sconvolta anche dal taglio del bosco, continuo a salire e seguendo un tubo dell'acqua, arrivo sotto un'altro costone roccioso, vedo nella pineta una labile parvenza di sentiero e vado avanti: arrivo a Büsan 1578 m un rudere di una grossa baita.
Superatolo si ricomincia a salire abbastanza ripidi superando grossi canaloni con i residui delle slavine e a questo punto comincia a piovigginare: sono indeciso se andare avanti o no, l'Alpe Fòpp non dovrebbe essere lontana, ma poi decido di tornare indietro e faccio bene: il tempo di arrivare a Pozzöu e si mette a piovere bello forte, meno male che c'è da ripararsi!
Un'oretta fermo, poi sotto la pioggia che non smette, anche se più leggera, incomincio a scendere stando bene attento a ritrovare il percorso già fatto. Torna il sole quando sono a Catto, meglio che niente.
Ho deciso che tornerò in questo posto selvaggio facendo il giro dall'altra parte della valle: potete trovare altre notizie dettagliate di questo posto sul sito alpi-ticinesi di Frank Seeger.
Giro in solitaria
Per la prima volta sono arrivato in un posto, neanche troppo sperduto e quando ho chiesto indicazioni sulla valle ben due persone su tre mi hanno risposto in dialetto che non la conoscevano :-((
La terza mi ha detto che forse poteva essere quella sopra la cascata e mi ha indicato un sentiero: per fortuna era quello giusto! Partenza subito ripida con una bella serie di scalini di cui alcuni intagliati nella pietra, piccoli tratti in piano e ancora scalini: in 25 minuti supero un dislivello di 230 mt circa (ho fatto solo un chilometro e mezzo!) ed arrivo a Catto 625m; qui passa la Via Gottardo che seguo verso Faidàl. Qualche centinaio di metri ed ecco un bel ponticello in pietra: un rumore assordante a monte fa supporre che ci sia una cascata notevole ma non si riesce a vederla se non una parte fra gli alberi salendo un paio di tornantini ripidi.
Si supera il bivio per Piotel ( ultimo segnavia e ultimi segni bianco-rosso-bianco) e si continua a salire fino ad arrivare ai ruderi di una baita dove un cartello di cartone su un albero indica la direzione verso l'Alpe Fòpp e qui inizia la ricerca del sentiero: un pò perchè non frequentato, un pò per i disastri invernali non si vede niente; salgo in perpendicolare fra gli alberi a terra e arrivo su un crinale dove lo ritrovo. in mezzo ad un fitto bosco supero alcune rocce perpendicolari con delle scalinate, un paio di tornanti, ancora rocce a picco sulla mia testa e scalini fino a diventare più tranquillo e sbucare a Q1029 in una radura con una baita e panorama sulla sottostante Valle Leventina.
Mi riposo quel tanto che basta e riprendo: meno male che ho la cartina; scopro che il mio sentiero passa proprio dietro la baita, chiaramente invisibile sul momento! Poi invece andando avanti si allarga, supero loc. Frasgera ed arrivo a Pozzöu 1280m: una grande croce domina su un burrone, quattro baite parzialmente ristrutturate e qualche segno di vita: tronchi d'albero segati di fresco e tante bottiglie e lattine abbandonate!
Una scultura in legno attira la mia attenzione e così scopro una baita di boscaioli con dentro un paio di zoccoli artigianali di altri tempi.
Sempre grazie alla cartina individuo dove potrebbe essere la via, adesso sconvolta anche dal taglio del bosco, continuo a salire e seguendo un tubo dell'acqua, arrivo sotto un'altro costone roccioso, vedo nella pineta una labile parvenza di sentiero e vado avanti: arrivo a Büsan 1578 m un rudere di una grossa baita.
Superatolo si ricomincia a salire abbastanza ripidi superando grossi canaloni con i residui delle slavine e a questo punto comincia a piovigginare: sono indeciso se andare avanti o no, l'Alpe Fòpp non dovrebbe essere lontana, ma poi decido di tornare indietro e faccio bene: il tempo di arrivare a Pozzöu e si mette a piovere bello forte, meno male che c'è da ripararsi!
Un'oretta fermo, poi sotto la pioggia che non smette, anche se più leggera, incomincio a scendere stando bene attento a ritrovare il percorso già fatto. Torna il sole quando sono a Catto, meglio che niente.
Ho deciso che tornerò in questo posto selvaggio facendo il giro dall'altra parte della valle: potete trovare altre notizie dettagliate di questo posto sul sito alpi-ticinesi di Frank Seeger.
Giro in solitaria
Tourengänger:
Floriano
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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