Via Monika + Via Tinner al Corn da Murasciola - 2819 m
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"Era di nuovo Ottobre.. un glorioso Ottobre, tutto rosso e oro, con dolci mattine quando le valli erano piene di delicata nebbia come se lo spirito dell’autunno l’avesse versata per farla prosciugare dal sole – ametista, perla, argento, rosa e blu fumo. La rugiada era così densa che i campi brillavano come vestiti d’argento e c’erano mucchi di foglie fruscianti che attraversavano le cavità degli alberi dalle molte radici."
Probabilmente, per quest'anno, è stata l'ultima a queste quote... il freschino pungente alle dita delle mani e alla punta del naso comincia a farsi sentire.
Tutto, attorno a noi, si è incendiato di un color oro brillante.... tutto fatato e magico... sisi proprio una bella giornata!
Dal posteggio in località Sfazù (q. 1622 m), imboccare la lunga (5 km!) e comoda carrareccia che, in leggera salita si addentra nella bella Val di Cmpo e conduce al Rifugio Saoseo (q. 1986 m) prima e all'Alpe Campo (q. 2064 m) poi.
Da questo bell'alpeggio con possibilità di ristoro, abbandonare la Val di Campo, per svoltare decisamente a sinistra ed imboccare l'altrettanto suggestiva Val Mera (indicazioni per il Lagh da Roan).
A questo punto, la sterrata scompare, per lasciare spazio ad un bel sentierino dalle dolci pendenze che si snoda tra i pascoli. Risalire la vallata passando alle pendici della Corna da Campo e tenendosi sempre a sinistra del torrente Mera. Avvistato un ponticello in legno sulla sinistra (q. 2230 m circa), attraversarlo e, su percorso non obbligato, tra arbusti e pietraie talvolta un po' mobili, portarsi sotto la verticale del Pilastro NE del Corn da Murasciola.
Risalire i ripidi pratoni (attenzione in caso di terreno bagnato e/o ghiacciato) puntando alla base della parete a destra di un evidente canalone detritico.
Una volta guadagnata la base della parete (triangolo giallo che segna l'attacco della più semplice Via Tinner), costeggiarla per una ventina metri fino a pervenire la scritta gialla "VIA MONIKA" (q. 2500 m circa).
La via parte proprio sotto la verticale di un invitante tettino visibile già dal basso.
L1: salire direttamente la placca lavorata puntando all'evidente strapiombino che si supera sfruttando una solida maniglia e alcuni gradini per i piedi. Su terreno più facile ma su roccia un po' meno sana, si raggiunge l'ampia cengia detritica dove si sosta - IV+
L2: sempre dritti per placca fino alla sosta (tiro lungo: 60 mt esatti) - IV
L3: dalla sosta, salire lungo lo spigolo per poi traversare a sinistra sfruttando la solida lama. Raggiunto un terrazzino, ignorare la sosta intermedia, quindi rimontare il successivo risalto roccioso un po' sporco di licheni e proseguire verso sinistra fino alla sosta - IV+
L4: per facili rocce rotte ci si porta alla base di un diedro liscio (possibile sosta alla sua base) da risalire sfruttando la lama sulla sinistra. Sosta alla base del bellissimo diedro del tiro chiave della via - IV, V-
L5: portarsi alla base del bellissimo diedro leggermente obliquo e vincerlo con passi delicati di aderenza (possibilità di A0). Al suo termine, uscire a sinistra, quindi proseguire in spaccata fino ad un breve muretto leggermente aggettante, superato il quale si è alla sosta - VI/A0
Qui termine la Via Monika (libro di via). Per raggiungere la vetta del Pilastro NE e quindi la cima del Corn da Murasciola, occorre proseguire lungo la Via Tinner.
L6: seguire la facile cengia terrosa verso sinistra (freccia), poi, in leggera discesa, puntare alla successiva placconata (sosta da attrezzare su due spit) - III
L7: vincere la placca (più appoggiata di quanto potesse sembrare dalla sosta precedente) sfruttando alcune piccole fessure sulla destra. Guadagnata la sua sommità, per facili gradoni disturbati dalla vegetazione si raggiunge la sosta alla base di un liscio diedro - IV, III+
L8: con movimenti un po' delicati di aderenza, risalire il diedro e uscire a destra, dove, su terreno decisamente più semplice, si è alla sosta - IV+
L9: rimontare lo spigolo sulla destra, quindi seguirlo fino alla base di una placca compatta: qui è possibile affrontarla direttamente (V), oppure traversare leggermente verso destra e, per rocce rotte e più semplici, vincere un breve muretto per poi guadagnare più facilmente la sosta (cordini) - IV+
L10: quest'ultimo tiro può essere effettuato anche in conserva: seguire la facile ed ampia cresta a tratti erbosa e tratti rocciosa fino a toccare la cima del Pilastro NE del Corn da Murasciola (ometto - q. 2792 m) - I
Per raggiungere la cima vera e propria del Corn da Murasciola, occorre scendere di pochi metri sul versante opposto a quello di salita, quindi, tra facili roccette e grandi massi accatastati (II-), si guadagna, infine, la panoramicissima vetta del Corn da Murasciola (q. 2819 m).
Dalla cima, scendere lungo la rocciosa ma facile cresta E fino ad intercettare, sulla sinistra, una traccia di sentiero che scende ripida e su terreno un poco franoso fino al sottostante Lagh da Murasciola (q. 2611 m).
A questo punto, portarsi sulla testata della valletta che racchiude il piccolo bacino idrografico, quindi, faccia a valle, scendere a sinistra per ripidi pratoni (traccia di sentiero non sempre ben evidente).
Raggiunto il margine del bosco, il sentierino tende un poco a perdersi. In ogni caso, proseguire sempre verso sinistra fino a raggiungere una bella baita isolata (q. 2050 m circa).
Qui si rincontra la strada sterrata che riporta sulla carrareccia percorsa in salita, appena sopra il Rifugio Saoseo.
Da qui come per la salita.
Bellissima via in ambiente selvaggio e pochissimo frequentato dagli scalatori, la Via Monika si inerpica su roccia praticamente sempre sana (unica pecca: in alcuni punti un poco disturbata dai licheni) lungo il Pilastro NE del Corn da Murasciola.
La via è ben attrezzata a spit (portare al massimo qualche friends piccolo), soprattutto il tiro chiave del diedro, dove è possibile azzerare le difficoltà.
La Via Monika si compone di 9 tiri totali (noi li abbiamo uniti tutti poichè molto brevi, facendoli quindi diventare 5) e termine in cima al diedro (libro di via). Da qui ci sono 2 possibilità: o calarsi in doppia (sconsigliato per possibilità di incastro delle corde), oppure proseguire per altri 5 tiri lungo la Via Tinner. Questa seconda parte di via presenta una chiodatura più lunga rispetto alla Via Monika e alcuni singoli passaggi un po' delicati e obbligati su placca. Inoltre le soste sono da attrezzare su 2 spit.
Unendo i tiri come abbiamo fatto noi (in realtà sarebbero 14), contare circa 40/50 metri di corda a tiro (qualcuno anche da 60m precisi)
con Peru, Daniele, Luca e Giulia.
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