Lungo l'Adda da Lecco a Lodi ... e poi al Fiume Po
Oggi sfruttiamo i treni per spostarci con le bici al seguito, riuscendo così a compiere una "traversata" senza la necessità di dover rientrare al punto di partenza e senza usare la macchina. Pedaleremo lungo l'Adda, unendo le città di Lecco e Lodi per poi continuare verso sud fino ad incontrare il Fiume Po per collegarci simbolicamente ad un percorso effettuato tempo fa.
Spesso nella scelta degli itinerari mi capita di scegliere una zona o un percorso per unire sulla carta altri percorsi già effettuati, come a creare una sorta di "linea continua" tra le mie tracce.
Partiti abbastanza presto da casa raggiungiamo Lecco comodamente e senza intoppi, una veloce colazione e poi lasciamo in fretta il centro del paese per immergerci immediatamente nell'atmosfera del fiume. Il sole che inizia a spuntare da dietro le alture, unite alla nebbiolina sull'acqua, creano un bell'effetto e una piacevole atmosfera di tranquillità. La pista non è ancora affollata e quindi si viaggia bene inoltre lo sterrato risulta ben compatto e concede una scorrevole pedalata senza scossoni.
Si passa dalle famose opere lungo l'Adda, il ponte di Paderno, le centrali elettriche, le varie chiuse e ora si condivide anche una calda e soleggiata mattinata di ottobre con altri numerosi sportivi che transitano lungo la ciclabile.
Giunti a Cassano, a differenza di molte persone, non imbocchiamo il Canale Martesana che ci porterebbe in centro a Milano ma proseguiamo per un tratto su strada fino in centro paese. Proseguendo, la pista ci conduce davanti ad un ponte che è chiuso per lavori (o forse ancora in costruzione) e quindi facciamo dietro-front e torniamo a Cassano per imboccare la strada asfaltata che ci permette di giungere velocemente a Rivolta d'Adda dove facciamo pausa pranzo. Poi, una volta giunto a casa, scopro che probabilmente avremmo dovuto cercare una passerella pedonale lungo il ponte ferroviario ... poco male ... la deviazione ci ha permesso di trovare un bar dove poter mangiare.
Da Rivolta d'Adda, transitando ai bordi del Parco dei Dinosauri, imbocchiamo la pista sterrata con indicazioni per Lodi che dista più di 20 chilometri. Questa pista, pur essendo comunque ben ciclabile anche con ruote lisce e sottili, ha un fondo a tratti un pochino più sconnesso, diventando talvolta anche uno "stretto" sentiero. Ciò richiede un po' più di fatica del normale. E' quindi con meritata soddisfazione che giunti in centro a Lodi ci gustiamo un buon gelato in relax, mandando un saluto simbolico ad Aldo & Lella dispersi chissà dove ... ;)
Lasciata Lodi, lasciamo anche l'Adda, per dirigerci al punto più vicino in cui potremmo incontrare il Fiume Po: ciò avviene dove il Fiume Lambro sfocia in un'ampia ansa del Po.
La prima parte del tragitto, fuori Lodi, non ha molto fascino rispetto al percorso effettuato fino ad ora lungo l'Adda: la SP23 è un rettilineo che punta dritto a sud fino a Borghetto Lodigiano. Volendo si potrebbe cercare qualche stradina secondaria ma ora la nostra esigenza è di limitare i chilometri da percorrere ... quelli nelle gambe sono già parecchi. Ci sarebbe anche per un buon tratto una pista ciclabile che fiancheggia la strada provinciale, ma i continui scossoni causati da radici, buchi, intoppi dimezzano la velocità e raddoppiano la fatica.
In ogni caso il tratto dura poco, infatti una volta giunti a Borghetto Lodigiano svoltiamo a sinistra ed imbocchiamo una bellissima stradina tra i campi, praticamente tutta asfaltata, che ci permette di giungere ai bordi del Lambro ed immetterci così nella sterrata che rimane sull'argine del fiume. Con bel percorso giungiamo a Corte Sant'Andrea dove idealmente "tocchiamo" il Po per poi rientrare a Orio Litta a prendere il treno verso casa.
P.S.: attenzione che sulla linea ferroviaria Pavia-Casalpusterlengo/Codogno, non tutti i treni sono attrezzati per il trasporto bici. Solo quelli nuovi hanno spazi predisposti e quindi le bici sono ammesse. Sui modelli "vecchi", ancora in funzione, il trasporto bici al seguito è vietato. Consultare bene l'orario.
Spesso nella scelta degli itinerari mi capita di scegliere una zona o un percorso per unire sulla carta altri percorsi già effettuati, come a creare una sorta di "linea continua" tra le mie tracce.
Partiti abbastanza presto da casa raggiungiamo Lecco comodamente e senza intoppi, una veloce colazione e poi lasciamo in fretta il centro del paese per immergerci immediatamente nell'atmosfera del fiume. Il sole che inizia a spuntare da dietro le alture, unite alla nebbiolina sull'acqua, creano un bell'effetto e una piacevole atmosfera di tranquillità. La pista non è ancora affollata e quindi si viaggia bene inoltre lo sterrato risulta ben compatto e concede una scorrevole pedalata senza scossoni.
Si passa dalle famose opere lungo l'Adda, il ponte di Paderno, le centrali elettriche, le varie chiuse e ora si condivide anche una calda e soleggiata mattinata di ottobre con altri numerosi sportivi che transitano lungo la ciclabile.
Giunti a Cassano, a differenza di molte persone, non imbocchiamo il Canale Martesana che ci porterebbe in centro a Milano ma proseguiamo per un tratto su strada fino in centro paese. Proseguendo, la pista ci conduce davanti ad un ponte che è chiuso per lavori (o forse ancora in costruzione) e quindi facciamo dietro-front e torniamo a Cassano per imboccare la strada asfaltata che ci permette di giungere velocemente a Rivolta d'Adda dove facciamo pausa pranzo. Poi, una volta giunto a casa, scopro che probabilmente avremmo dovuto cercare una passerella pedonale lungo il ponte ferroviario ... poco male ... la deviazione ci ha permesso di trovare un bar dove poter mangiare.
Da Rivolta d'Adda, transitando ai bordi del Parco dei Dinosauri, imbocchiamo la pista sterrata con indicazioni per Lodi che dista più di 20 chilometri. Questa pista, pur essendo comunque ben ciclabile anche con ruote lisce e sottili, ha un fondo a tratti un pochino più sconnesso, diventando talvolta anche uno "stretto" sentiero. Ciò richiede un po' più di fatica del normale. E' quindi con meritata soddisfazione che giunti in centro a Lodi ci gustiamo un buon gelato in relax, mandando un saluto simbolico ad Aldo & Lella dispersi chissà dove ... ;)
Lasciata Lodi, lasciamo anche l'Adda, per dirigerci al punto più vicino in cui potremmo incontrare il Fiume Po: ciò avviene dove il Fiume Lambro sfocia in un'ampia ansa del Po.
La prima parte del tragitto, fuori Lodi, non ha molto fascino rispetto al percorso effettuato fino ad ora lungo l'Adda: la SP23 è un rettilineo che punta dritto a sud fino a Borghetto Lodigiano. Volendo si potrebbe cercare qualche stradina secondaria ma ora la nostra esigenza è di limitare i chilometri da percorrere ... quelli nelle gambe sono già parecchi. Ci sarebbe anche per un buon tratto una pista ciclabile che fiancheggia la strada provinciale, ma i continui scossoni causati da radici, buchi, intoppi dimezzano la velocità e raddoppiano la fatica.
In ogni caso il tratto dura poco, infatti una volta giunti a Borghetto Lodigiano svoltiamo a sinistra ed imbocchiamo una bellissima stradina tra i campi, praticamente tutta asfaltata, che ci permette di giungere ai bordi del Lambro ed immetterci così nella sterrata che rimane sull'argine del fiume. Con bel percorso giungiamo a Corte Sant'Andrea dove idealmente "tocchiamo" il Po per poi rientrare a Orio Litta a prendere il treno verso casa.
P.S.: attenzione che sulla linea ferroviaria Pavia-Casalpusterlengo/Codogno, non tutti i treni sono attrezzati per il trasporto bici. Solo quelli nuovi hanno spazi predisposti e quindi le bici sono ammesse. Sui modelli "vecchi", ancora in funzione, il trasporto bici al seguito è vietato. Consultare bene l'orario.
Tourengänger:
Andrea!

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