Dopo il Vignola, arriva il Corno della Paura
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |

Eccoci pronti, in questo lunedì piovoso, per un giro che se il tempo fosse bello, sarebbe molto appagante; ma avendo solo questo lunedì disponibile, mi porto a spasso il mio amico Menek.
Partiamo con comodo e siamo al campeggio Polsa verso le 10, tempo grigio ma l'andare per monti gratifica anche con le nuvole basse.
Saliamo verso la forcella di Vignola percorrendo la comoda strada militare, con lente curve ascendenti ci portiamo dopo circa 40 minuti alla forcella, punto nodale di un sistema difensivo Austriaco presto abbandonato, lasciamo gli zaini dietro la stele degli alpini e saliamo velocemente a cima Vignola, cima che ho già salito diverse volte ma sempre in invernale.
Ci portiamo verso una prima croce(sempre far contento il Menek...:))) più bassa della cima ma che domina tutta la val d'Adige verso la val dei Ronchi, poi saliamo alla cima che raggiungiamo in un amen.
Bella vista, peccato le nubi, foto ricordo alla seconda croce(....Menek in odore di ascetismo....), poi torniamo alla forcella, ci carichiamo degli zaini e via verso il Corno della Paura sempre su strada militare.
Strada che gira attorno alle piccole cime dove terminano gli impianti di risalita della Polsa ora deserti, poi con lente curve discendenti ci portiamo ad intersecare un sentiero che si slancia in fuori verso un punto panoramico che termina con una croce di ferro dominante l'abitato di Arco(.....Menek in pieno delirio).
Riesco a strapparlo dalla contemplazione, indicandogli un simpatico camoscio intento al suo pasto a base di rosa canina, con questa scusa riesco a trascinarlo verso il proseguo del giro, che ora ci porta a Bocchetta d'Ardole, e poi si inserisce in una serie di caverne scavate durante la guerra del 1915-18, che aggira con tornanti la base del Corno della Paura.
Arriviamo alla base dell'ultima salita verso il Corno che percorriamo a passo di carica a mò di bersaglieri(....Menek, maledetto!) e alla fine siamo su alla cima 1518 metri.
Vista verso il nastro grigio dell'Adige, poi, anche spinti dalle prime gocce, prendiamo a scendere a ritroso verso la Bocchetta d'Ardole, da lì svoltiamo a sinistra verso malga Susine, trovata chiusa, da lì alla trattoria Camping Polsa basta un'attimo.

Alex ha descritto alla perfezione tutta la giornata, che, se pur uggiosa, ha saputo regalare diverse emozioni. A volte sfruttando pure l'immaginazione visto che le nuvole spesso coprivano le cime più alte.
Tante croci (!!!) e diversi arroccamenti militari sono il quid di questo giro, bello anche l'incontro con i Camosci; ma c'è posto anche per i più golosi tante sono le malghe gestite cui è possibile mettere i piedi sotto il tavolo.
Una volta ritornati all'auto abbiamo avuto la fortuna di trovare aperto la trattoria, dove ci siamo scofanati un doppio piatto di penne al sugo e una bella birra fresca come accompagnamento.
Grazie vecchio mio per la bella (comunque) giornata passata ridendo e scherzando.
A' la prochaine! Menek
Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (3)