Monte Rolla e Monte Canale
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Fino alla cima del Monte Rolla è la classica gita panoramica nelle mezze stagioni dei sondriesi; il proseguire fino al Monte Canale implica solo un poco di fatica supplementare per l'accentuata pendenza del terreno. La visuale, come detto, è la più completa che si possa immaginare: dalla città alle Retiche e alle Orobie, dall'Adamello al Monte Rosa, con l'unico limite delle nebbie atmosferiche.
Dallo slargo di parcheggio presso l'Alpe Poverzone (non visibile dalla strada), in corrispondenza di un'alta croce metallica sulla sinistra, si attraversa la strada e si sale verso le poche baite tramite una pista totalmente sconnessa. Il sentiero, inizialmente poco visibile e poco segnalato, si distacca verso il limite superiore sinistro del pascolo: una volta entrato nel bosco si fa molto più evidente e comodo. Mediante una serie di tornanti e un paio di traversi, si va ad oltrepassare il limite del bosco e si esce definitivamente sul pendio finale di pascolo selvatico: un ometto di pietre e un picchetto di legno segnano la cima. Più interessante il sentierino di discesa diretto verso nord-ovest, che segue una larga cresta qua e là rocciosa fino al profondo intaglio della Bocchetta Valdone; tracce di sentiero parzialmente segnalate testimoniano antichi passaggi dalla bassa Valmalenco ai pascoli dell'amplissima valle di Postalesio prima della costruzione (anni '60 - '70) della pista Ligari - Colina per la sistemazione dell'acquedotto di Sondrio. Dalla bocchetta si va a risalire il ripido pendio di candido pietrisco calcareo (affioramento dei "marmi di Cagnoletti"), la cui instabilità giustifica la difficoltà di T3 indicata nella scheda, proseguendo poi sul largo crinale fra erbe sdrucciolevoli e vaghe tracce di passaggio. Oltrepassando tre avvallamenti successivi (a cui, su ambedue i versanti, corrispondono sospetti di transiti animali) si raggiunge una sorta di anticima. [Al primo di questi passaggi, in direzione ovest, corrisponderebbe, secondo una vecchia descrizione trovata in Internet, una traccia diretta alla Colma di Arcoglio; attualmente inutilmente esposta e pericolosa]. Dall'anticima la cresta cambia direzione volgendo a nord-est e diventando un poco più rocciosa ed erosa dagli scavi delle capre; proseguendo con lieve pendenza si raggiunge la prima delle due cime del Monte Canale: la prima porta un modesto ometto di pietre, ma alcune mappe web indicano la seconda (più settentrionale) come quella culminante: si tratta comunque di un paio di metri al massimo. Panorama analogo a quello del Monte Rolla, con, in aggiunta, una bella veduta ravvicinata delle sottostanti Alpi di Arcoglio e una minima porzione del loro laghetto.
Per variare un poco il percorso di ritorno, occorre tornare in ogni caso alla Bocchetta Valdone, per poi scendere a vista - versante destro - fino alla non lontana pista forestale per Colina: raggiunta la carrozzabile, la si segue verso sinistra per un paio di chilometri - perimetro basale del Monte Rolla - fino all'area di parcheggio.
https://www.relive.cc/view/g25224229348
Dallo slargo di parcheggio presso l'Alpe Poverzone (non visibile dalla strada), in corrispondenza di un'alta croce metallica sulla sinistra, si attraversa la strada e si sale verso le poche baite tramite una pista totalmente sconnessa. Il sentiero, inizialmente poco visibile e poco segnalato, si distacca verso il limite superiore sinistro del pascolo: una volta entrato nel bosco si fa molto più evidente e comodo. Mediante una serie di tornanti e un paio di traversi, si va ad oltrepassare il limite del bosco e si esce definitivamente sul pendio finale di pascolo selvatico: un ometto di pietre e un picchetto di legno segnano la cima. Più interessante il sentierino di discesa diretto verso nord-ovest, che segue una larga cresta qua e là rocciosa fino al profondo intaglio della Bocchetta Valdone; tracce di sentiero parzialmente segnalate testimoniano antichi passaggi dalla bassa Valmalenco ai pascoli dell'amplissima valle di Postalesio prima della costruzione (anni '60 - '70) della pista Ligari - Colina per la sistemazione dell'acquedotto di Sondrio. Dalla bocchetta si va a risalire il ripido pendio di candido pietrisco calcareo (affioramento dei "marmi di Cagnoletti"), la cui instabilità giustifica la difficoltà di T3 indicata nella scheda, proseguendo poi sul largo crinale fra erbe sdrucciolevoli e vaghe tracce di passaggio. Oltrepassando tre avvallamenti successivi (a cui, su ambedue i versanti, corrispondono sospetti di transiti animali) si raggiunge una sorta di anticima. [Al primo di questi passaggi, in direzione ovest, corrisponderebbe, secondo una vecchia descrizione trovata in Internet, una traccia diretta alla Colma di Arcoglio; attualmente inutilmente esposta e pericolosa]. Dall'anticima la cresta cambia direzione volgendo a nord-est e diventando un poco più rocciosa ed erosa dagli scavi delle capre; proseguendo con lieve pendenza si raggiunge la prima delle due cime del Monte Canale: la prima porta un modesto ometto di pietre, ma alcune mappe web indicano la seconda (più settentrionale) come quella culminante: si tratta comunque di un paio di metri al massimo. Panorama analogo a quello del Monte Rolla, con, in aggiunta, una bella veduta ravvicinata delle sottostanti Alpi di Arcoglio e una minima porzione del loro laghetto.
Per variare un poco il percorso di ritorno, occorre tornare in ogni caso alla Bocchetta Valdone, per poi scendere a vista - versante destro - fino alla non lontana pista forestale per Colina: raggiunta la carrozzabile, la si segue verso sinistra per un paio di chilometri - perimetro basale del Monte Rolla - fino all'area di parcheggio.
https://www.relive.cc/view/g25224229348
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