Ferrata Monte Emilius 3559 m
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Due settimane fa, decidiamo di tentare, le previsioni cambiano e noi siamo costretti a cambiare programma.
Tornati dal Trentino vedo il report di blepori, la cresta, diversamente da quanto trovato in Trentino anche a quote minori, è ancora pulita. La stagione per fare certe escursioni in quota potrebbe essere agli sgoccioli per cui non possiamo perdere tempo e quindi sabato mattina alle 8,00 partiamo da Pila, non c’è anima viva in giro!
Risaliamo ripidamente una pista da sci fino a giungere nei pressi della Malga Perchu Dessus. Quindi per sentiero continuiamo per il lago Chamolè, dove svoltiamo a sx. Raggiungiamo la cresta e quindi il Col Replan dove scendiamo ripidamente alla Malga Comboè. Attraversiamo il torrente e riprendiamo a salire sempre più ripidamente prima per prati poi pietraia fino a raggiungere il bivacco Federigo dove ci prepariamo per la ferrata cercando di ottimizzare i tempi tra il mangiare qualcosa e l’imbragarci.
Si parte subito ripidi, fortunatamente il fatto di partire tardi fa sì che i tratti con un leggero verglass siano veramente pochi, ormai la cresta è quasi tutta al sole. La ferrata di per sé è semplice e i tratti più esposti o verticali sono ottimamente attrezzati per cui saliamo tranquilli, ci prendiamo tutto il tempo necessario per assicurarci e scattare foto. Il giro è lungo e si raggiunge anche una bella quota per cui meglio prendersela con calma.
Ci divertiamo veramente molto a percorre questa ferrata e ci gustiamo l’intera escursione fino in fondo.
Giunti in cima e dopo una bella sosta cominciamo la ripida discesa. Fino al Colle dei Tre Cappuccini si segue una traccia segnata da ometti, è forse la parte peggiore e più faticosa dell’intera escursione. Dal Colle riprende il sentiero bollato che prima su pietraia, poi morena e infine prati, con un lungo giro e qualche risalita torna al Rifugio Arbolle.
Il rifugio è ufficialmente chiuso ormai ma siccome aspettano della gente birra e caffè ci sono, insieme ai complimenti per la lunga tirata…
Faticosa risalita al Colle di Chamolè e discesa a Pila con un fantastico tramonto!
Considerazioni: la ferrata è molto bella e divertente, per i puristi probabilmente troppo attrezzata, a noi è andata bene così. Su una ferrata così lunga e dovendo raggiungere oltre 3500 m di quota il fatto di procedere sempre tranquillamente ha reso l’escursione molto appagante. Tanto era la tranquillità che siamo riusciti anche a fare qualche svarione e quindi dover tornare indietro alla ricerca dei cavi…Eterna la discesa, dai vari dossi morenici si vede spesso il proseguimento del sentiero e ….è lunga…bellissimo, cosa che non ricordavamo, dopo l’ultima leggera risalita è apparso il rifugio…meraviglia! Ultimi panini mangiati poco prima delle 18!
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