HRG - Haute Route Glaciaire
L’ HRG (Haute Route Glaciaire per i francesi o Alta Via Glaciale in italiano) è un trek di 5 o 6 giorni che collega i rifugi attorno all’Aguille de la Grande Sassiere, con lunghi tratti a balcone sui ghiacciai (o quello che ne rimane) della val di Rhemes, Valsavarenche, Valle del’Orco, Tarentaise.
Tra Valle d’Aosta, provincia di Torino e Savoia, attraversa il Parco Nazionale del gran Paradiso e il Parc National de la Vanoise, con vedute sui quattromila valdostani , sulle tracce dei pastori transumanti , dei contrabbandieri e dei portatori d’alti tempi.
Questo è un trek internazionale, nato da un progetto transfrontaliero.
Data la continua evoluzione dei ghiacciai, l’itinerario preferibile dall’Italia parte dalla Valle di Rhemes, e attraverso la Valsavarance sale alle praterie e ai laghi in quota del colle del Nivolet , prosegue in alta valle dell’Orco e dal Gran Paradiso passa in Vanoise per il colle della Losa.
In Francia prosegue in Tarentaise, iniziando dalla conca di Prariond, ricca di stambecchi e marmotte, attraversa la Reserve Naturelle de la Bailletta e la Reserve Naturelle de la Grande Sassiere.
In effetti il percorso originale (più breve di due giorni) prevede il passaggio da Rhemes alla Francia valicando il colle di Gollettaz con un percorso su ghiacciaio che richiede l’uso di corda, piccozza e ramponi da portare poi nello zaino per tutta la durata del trek.
Abbiamo percorso questo trek partendo dalla val di Rhemes lasciando l’auto nella parte non a pagamento del parcheggio di Thumel.
Era nostra intenzione passare in Valsavarance dal col Leynir per avere l’opportunità di salire la Tau Blank ma dopo quasi un ora di salita abbiamo trovato un volantino del comune di Rhemes per comunicare che il sentiero per il colle era chiuso per frana, non conoscendo la zona abbiamo preferito ritornare a fondo valle e raggiungere il Nivolet passando per il col Rosset (non sappiamo cosa sia successo al sentiero ma altre segnalazioni anche scarsamente individuabili erano poste anche a Thumel e al Rifugio Savoia)
Una carta francese indica un sentiero che dal colle del Nivolet, senza scendere fino al lago Sarru ed evitando la strada, porta nel pressi del Bivacco Pian della Ballotta, però al rifugio Savoia ci hanno detto di non conoscerlo e in effetti non ne abbiamo trovato traccia, cosi siamo scesi lungo la strada, tagliando per quanto possibile i tornanti e siamo arrivati prima al lago dell’Agnel e poi al lago Sarru.
Qui si trova la targa di inizio del Sentiero Internazionale per il passo della Losa, abbiamo seguito le segnalazioni lungo il lago ma poi ci siamo accorti che il sentiero saliva subito per poi tagliare in quota verso il bivacco, così prima della fine del lago abbiamo iniziato a salire dritti per i prati per raggiungere questo sentiero.
Lasciato il Bivacco (chiuso) un tratto attrezzato con catene porta al pian della Ballotta, lo si attraversa e si inizia a salire. L’ultimo tratto prima del colle, ripido e roccioso, è attrezzato con delle catene.
Dal colle della Losa abbiamo salito la cima poco più a sud (Cima della Losa??) meno ventosa del colle e con una vista grandiosa sui ghiacciai della Grand Aiguille Rousse.
Tornati al colle, discesa al Rifuge Prariond (nel 2019 sarà chiuso per rifacimento e si dovrà fare tappa in uno degli alberghi di Val d’Isere).
Poi il sentiero scende attraverso le gole dell’Isere e raggiunge la strada, la si segue in discesa per poco più di un chilometro e quasi arrivati in paese si prende il sentiero che sale a intercettare più in alto quello che da Val’d’Isere porta al colle della Bailletta, da dove si scende al lago de la Sassiere per poi si seguire il fondovalle fino al parcheggio del Barrage du Saut (Potrebbe essere un buon punto di partenza del trek per chi volesse dimezzare la lunga tappa da Prariond a Le Monal).
Da qui si riinizia a salire (e scendere) traversando in quota sopra il grande lago artificiale di Chevril.
Raggiunta e attraversata la valle di Nant Cruet, (versante nord ovest della Grande Sassiere) si scende verso alcuni piccoli villaggi in direzione le Chenal ( il Gitè del villaggio sembrerebbe chiuso dal 2013).
Arrivati all’altezza del secondo villaggio, conviene abbandonare la strada per puntare, seguendo tracce di sentiero in mezzo ai prati, in direzione di Fenil che si vede in alto. Prima del villaggio si ritorna sula strada che poi si segue fino a Le Monal.
Il rifugio, molto piccolo e caratteristico è alla fine del villaggio, non ci sono lampadine, solo torce elettriche, il box doccia (in plastica) è molto confortevole mentre il wc piuttosto inquietante.
Per arrivare al rifugio Archeboc due sono gli itinerari consigliati, quello più bello attraverso il colle dell’Argentiere su tracce senza segnalazioni è sconsigliato in caso di brutto tempo, quello basso attraversa boschi e prati; essendo la giornata piovosa e nebbiosa abbiamo dovuto optare per il secondo.
Il percorso prosegue superando il col de Mont, per rientrare in Italia, scende ad Useleres, sul fondo dalla Valgrisanche, per poi salire al Rifugio Chalet d’Epee, il giorno successivo, traversa in quota verso il rifugio Bezzi.
Purtroppo lo Chalet d’Epee non aveva disponibilità di posto (giorno di ferragosto) così da Useleres siamo saliti direttamente al Rifugio Bezzi percorrendo il fondovalle e accorciando il trek di un giorno.
L’ultima tappa è quella più scenografica, si cammina ai bordi del Ghiacciaio di Gliaretta per raggiungere il Col Basiac Dere', da qui in 40 minuti si può salire la Becca de la Traversiere (3342 m) e vedere dall’alto molti dei luoghi percorsi nei giorni precedenti.
Tornati al colle si scende verso il lago di Goletta e il Rifugio Benevolo che non abbiamo raggiunto preferendo scendere a Thumel con il secondo dei due sentieri che portano a fondovalle bypassando il rifugio. (per chi scelga di non partire da Rhemes va segnalato che dal Benevolo un sentiero taglia verso la Malga Gran Vaudala e il col Rosset senza passare per Thumel)
Le nostre tappe
Per ore si intende il tempo di cammino mentre per ore effettive quello effettivamente impiegate comprensivo di soste per foto, relax e spuntini (ed errori di percorso nel primo giorno)
Difficoltà
Alcune catene aiutano e rendono più sicuro la salita al pian della Ballotta e al colle della Losa, un poco ripido l’ultimo tratto del col Rosset, per il resto nessuna difficoltà tenedo presente che la traversata Bezzi Benevolo è in ambienta di alta montagna
Pernottamento
Abbiamo utilizzato le strutture riportate con la data, tutte prenotate telefonicamente due giorni prima della partenza.
Abbiamo avuto problemi con il rifugio Monal, rispondeva sempre la segreteria telefonica e non hanno mai risposto al nostro messaggio, decisi a rinunciare al trek, prima di telefonare per cancellare tutte le altre prenotazioni abbiamo fatto un ultimo tentativo che ha avuto successo.
Minimarket Alimentari
Nessuno
Tra Valle d’Aosta, provincia di Torino e Savoia, attraversa il Parco Nazionale del gran Paradiso e il Parc National de la Vanoise, con vedute sui quattromila valdostani , sulle tracce dei pastori transumanti , dei contrabbandieri e dei portatori d’alti tempi.
Questo è un trek internazionale, nato da un progetto transfrontaliero.
Data la continua evoluzione dei ghiacciai, l’itinerario preferibile dall’Italia parte dalla Valle di Rhemes, e attraverso la Valsavarance sale alle praterie e ai laghi in quota del colle del Nivolet , prosegue in alta valle dell’Orco e dal Gran Paradiso passa in Vanoise per il colle della Losa.
In Francia prosegue in Tarentaise, iniziando dalla conca di Prariond, ricca di stambecchi e marmotte, attraversa la Reserve Naturelle de la Bailletta e la Reserve Naturelle de la Grande Sassiere.
In effetti il percorso originale (più breve di due giorni) prevede il passaggio da Rhemes alla Francia valicando il colle di Gollettaz con un percorso su ghiacciaio che richiede l’uso di corda, piccozza e ramponi da portare poi nello zaino per tutta la durata del trek.
Abbiamo percorso questo trek partendo dalla val di Rhemes lasciando l’auto nella parte non a pagamento del parcheggio di Thumel.
Era nostra intenzione passare in Valsavarance dal col Leynir per avere l’opportunità di salire la Tau Blank ma dopo quasi un ora di salita abbiamo trovato un volantino del comune di Rhemes per comunicare che il sentiero per il colle era chiuso per frana, non conoscendo la zona abbiamo preferito ritornare a fondo valle e raggiungere il Nivolet passando per il col Rosset (non sappiamo cosa sia successo al sentiero ma altre segnalazioni anche scarsamente individuabili erano poste anche a Thumel e al Rifugio Savoia)
Una carta francese indica un sentiero che dal colle del Nivolet, senza scendere fino al lago Sarru ed evitando la strada, porta nel pressi del Bivacco Pian della Ballotta, però al rifugio Savoia ci hanno detto di non conoscerlo e in effetti non ne abbiamo trovato traccia, cosi siamo scesi lungo la strada, tagliando per quanto possibile i tornanti e siamo arrivati prima al lago dell’Agnel e poi al lago Sarru.
Qui si trova la targa di inizio del Sentiero Internazionale per il passo della Losa, abbiamo seguito le segnalazioni lungo il lago ma poi ci siamo accorti che il sentiero saliva subito per poi tagliare in quota verso il bivacco, così prima della fine del lago abbiamo iniziato a salire dritti per i prati per raggiungere questo sentiero.
Lasciato il Bivacco (chiuso) un tratto attrezzato con catene porta al pian della Ballotta, lo si attraversa e si inizia a salire. L’ultimo tratto prima del colle, ripido e roccioso, è attrezzato con delle catene.
Dal colle della Losa abbiamo salito la cima poco più a sud (Cima della Losa??) meno ventosa del colle e con una vista grandiosa sui ghiacciai della Grand Aiguille Rousse.
Tornati al colle, discesa al Rifuge Prariond (nel 2019 sarà chiuso per rifacimento e si dovrà fare tappa in uno degli alberghi di Val d’Isere).
Poi il sentiero scende attraverso le gole dell’Isere e raggiunge la strada, la si segue in discesa per poco più di un chilometro e quasi arrivati in paese si prende il sentiero che sale a intercettare più in alto quello che da Val’d’Isere porta al colle della Bailletta, da dove si scende al lago de la Sassiere per poi si seguire il fondovalle fino al parcheggio del Barrage du Saut (Potrebbe essere un buon punto di partenza del trek per chi volesse dimezzare la lunga tappa da Prariond a Le Monal).
Da qui si riinizia a salire (e scendere) traversando in quota sopra il grande lago artificiale di Chevril.
Raggiunta e attraversata la valle di Nant Cruet, (versante nord ovest della Grande Sassiere) si scende verso alcuni piccoli villaggi in direzione le Chenal ( il Gitè del villaggio sembrerebbe chiuso dal 2013).
Arrivati all’altezza del secondo villaggio, conviene abbandonare la strada per puntare, seguendo tracce di sentiero in mezzo ai prati, in direzione di Fenil che si vede in alto. Prima del villaggio si ritorna sula strada che poi si segue fino a Le Monal.
Il rifugio, molto piccolo e caratteristico è alla fine del villaggio, non ci sono lampadine, solo torce elettriche, il box doccia (in plastica) è molto confortevole mentre il wc piuttosto inquietante.
Per arrivare al rifugio Archeboc due sono gli itinerari consigliati, quello più bello attraverso il colle dell’Argentiere su tracce senza segnalazioni è sconsigliato in caso di brutto tempo, quello basso attraversa boschi e prati; essendo la giornata piovosa e nebbiosa abbiamo dovuto optare per il secondo.
Il percorso prosegue superando il col de Mont, per rientrare in Italia, scende ad Useleres, sul fondo dalla Valgrisanche, per poi salire al Rifugio Chalet d’Epee, il giorno successivo, traversa in quota verso il rifugio Bezzi.
Purtroppo lo Chalet d’Epee non aveva disponibilità di posto (giorno di ferragosto) così da Useleres siamo saliti direttamente al Rifugio Bezzi percorrendo il fondovalle e accorciando il trek di un giorno.
L’ultima tappa è quella più scenografica, si cammina ai bordi del Ghiacciaio di Gliaretta per raggiungere il Col Basiac Dere', da qui in 40 minuti si può salire la Becca de la Traversiere (3342 m) e vedere dall’alto molti dei luoghi percorsi nei giorni precedenti.
Tornati al colle si scende verso il lago di Goletta e il Rifugio Benevolo che non abbiamo raggiunto preferendo scendere a Thumel con il secondo dei due sentieri che portano a fondovalle bypassando il rifugio. (per chi scelga di non partire da Rhemes va segnalato che dal Benevolo un sentiero taglia verso la Malga Gran Vaudala e il col Rosset senza passare per Thumel)
Le nostre tappe
Data | Tappa | Partenza | Percorso | Ore | Effettive | km | Dislivello |
10.08 | 1 | Rhemes Notre Dame | Parcheggio Thumel (1860 m) -> Col Rosset (3022 m) -> Colle Nivolet – Rifugio Savoia (2506 m) | 6 | 7:30 | 12.3 |
+1250 -550 |
11.08 | 2 | Colle Nivolet | Rifugio Savoia (2506 m) -> Colle Nivolet (2612 m) -> Lago Serru (2275 m) -> Bivacco Pian della Ballotta (2470 m) -> Colle della Losa (3022 m) -> Cima della Losa (2959 m) -> Refuge Prariond (2304 m) | 5:30 | 7:00 |
11.9 |
+800 -1450 |
12.08 | 3 | Refuge Prariond | Refuge Prariond (2304 m)-> Bivio sulla D902 (2006 m) -> Col Baillettaz (2850 m) -> Le Salut Parcheggio (2280 m) -> Refuge Monal (1879 m) | 7:30 | 9:00 |
27.7 |
+1400 -1850 |
13.08 | 4 | Refuge Monal | Refuge Monal (1879 m) -> Refuge Archeboc (2029 m) | 4:15 | 5:00 |
13.0 |
+700 -500 |
14.08 | 5 | Refuge Archeboc | Refuge Archeboc (2029 m) -> Col du Mont (2639 m) -> Usellieres (1800 m) -> Rifugio Bezzi (2266 m) | 6 | 6:30 |
14.6 |
+1100 -850 |
15.08 | 6 | Rifugio Bezzi | Rifugio Bezzi (2266 m)-> Col Basiac Dere' (3088 m) ) -> Becca de la Traversiere (3342 m) -> sopra rifugio Benevolo (2287 m) -> Parcheggio Thumel (1860 m) | 7:15 | 7:30 | 17.6 |
+1250 -1600 |
Difficoltà
Alcune catene aiutano e rendono più sicuro la salita al pian della Ballotta e al colle della Losa, un poco ripido l’ultimo tratto del col Rosset, per il resto nessuna difficoltà tenedo presente che la traversata Bezzi Benevolo è in ambienta di alta montagna
Pernottamento
Abbiamo utilizzato le strutture riportate con la data, tutte prenotate telefonicamente due giorni prima della partenza.
Abbiamo avuto problemi con il rifugio Monal, rispondeva sempre la segreteria telefonica e non hanno mai risposto al nostro messaggio, decisi a rinunciare al trek, prima di telefonare per cancellare tutte le altre prenotazioni abbiamo fatto un ultimo tentativo che ha avuto successo.
Data | Località | Struttura | Sito | ||
10.08 | ven | Colle Nivolet |
Rifugio Savoia 0165 94141 |
http://www.rifugiosavoia.com | |
Rifugio Chivasso 0124 953150 |
http://www.rifugiochivasso.altervista.org/ | ||||
11.08 | sab | 1 | Refuge Prariond |
Refuge Prariond tel 0479060602 cel 0689840852 |
http://www.prariond.fr/ Chiuso per ristrutturazione nel 2019 |
Val d’Isere | In paese | ||||
Chenal |
Gite d’Etape du Chenal 0479069363 / 0479069209 CHIUSO |
||||
12.08 | dom | 2 | Refuge Monal |
Refuge Monal +33 0607382469 |
http://www.refugedumonal.com/ |
13.08 | lun | 3 | Refuge Archeboc |
Refuge Archeboc +33 0479068719 |
http://www.savoie-mont-blanc.com/offre/fiche/refuge-de-l-archeboc/93995 |
Rifugio Chalet de l'Epe |
Rifugio Chalet de l'Epe 0165 97215 |
http://www.rifugioepee.com/ | |||
14.08 | mar | 4 | Rifugio Bezzi |
Rifugio Bezzi 0165 97215 |
http://www.rifugiobezzi.com/ |
Minimarket Alimentari
Nessuno
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