Pizzo Cassimoi e Cima d'Aquila
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ivanbutti Questa settimana provo a salire il Pizzo Cassimoi e la vicina Cima d'Aquila. Consultando il Brenna a casa valuto la possibilità di salire dalla Val Carassino, ma poi lascio perdere e così alle 06.50 parto da Larecc, risalendo per 4a volta la Val Scaradra, ma le 3 precedenti erano stato sempre per il Cassinello (anche se una volta non lo avevo raggiunto per abbondante neve ferragostana). Questa volta, arrivato all'ampio pianoro di quota 2170 dove sorge anche la Capanna Scaradra, proseguo sul sentiero marcato, ma ben presto lo lascio per addentrarmi nel pianoro stesso. L'idea è quella di raggiungere la sella 2828 tra Val Scaradra e Carassino; però sto piuttosto alto sul mio fianco sx (dx idrografico) del rio , per raggiungere il centro del vallone, che è bello ampio, dovrei fare dei traversi belli ripidi e con sassi malfermi, e così cambio programma; mi incasso appena a sx delle rocce di quota 2387 e da lì risalgo il costolone, che è bello ripido (me ne renderò conto meglio al ritorno) e che mi porterà sul costone N della Cima d'Aquila. Sono in piena ombra e fa freschino, i manicotti da ciclista di recente acquisto si rivelano utili x evitare di continuare a mettere / togliere indumenti. Proseguo abbastanza a fatica sul pietrame abbastanza instabile, e quindi cerco le rocce più grosse. Finalmente alle 10.00 sbuco sul costone e vedo il sole, a quota 2800 circa, da dove sono confortato anche dalla vista della croce di vetta della Cima d'Aquila; Gli ultimi 300 metri paiono abbastanza facili, ma alzandosi di quota sulle rocce all'ombra c'è lo straterello infido di ghiaccio o umidità gelata, per cui devo procedere con attenzione e riesco ad arrivare in vetta alle 11.00. Verso la Greina sono entrate nubi alte che coprono le vetta, per fortuna invece verso l'Adula è limpido e quindi posso godermelo per bene. Dopo avere firmato il Gipfelbuch scendo alla selletta 3083, stando sul versante Carassino perchè altrimenti si si complica la vita, e da qui risalgo brevemente al panettone piatto che è la vetta più alta del Cassimoi; questo tratto è, a parte il sentiero iniziale bollato, il più semplice di giornata, e in meno di mezz'ora raggiungo la cima assolata (x fortuna) del Cassimoi, senza croce ma con ometto. Foto, brevissima sosta e poi inizio la discesa, che voglio fare passando dalla quota 2828 che avevo programmato per la salita. Senza passare dalla sella 3083 punto il laghetto Cassimoi, il più alto del Ticino, che col suo colore marroncino fango non è il massimo, ma ad una quota così elevata non si può pretendere molto. Sono sul versante Carassino per cui correggo la rotta e mi porto sulla linea di demarcazione tra le 2 valli, alla ricerca del passaggio migliore per iniziare la discesa nella Scaradra. Un passaggio vero e proprio non c'è, così intorno alla quota 2828 inizio la discesa su un versante bello ripido e malfermo, ma non trovo di meglio; devo camminare con molta attenzione, ci sono gli ultimi rimasugli del Vadrecc di Scaradra e le rocce sono molto umide; un pò più sotto iniziano, a macchia di leopardo, delle placconate fortunatamente asciutte e, per quanto le prime siano belle ripide, le sfrutto per la discesa (grazie Vibram) in luogo della pietraia instabile ed infida. Scendendo il pendio si addolcisce un pò e, dopo quasi 2 ore dalla cima del Cassimoi, riesco ad arrivare al pianoro della Capanna Scaradra. Breve sosta e, ormai sul velluto, rientro a Larecc. Guardandomi indietro non mi pare vero di essere sceso dal ripido iniziale, ma tutto sommato pericoli veri non ce ne sono mai stati, certo occorre parecchia attenzione: Sicuramente il Cassimoi è una cima non banale da raggiungere, nulla a che vedere con il vicino ed assai più semplice Cassinello.
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ivanbutti
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