Großer Moosstock 3059m - Nessuno mi ha mai regalato niente
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zasf:
Salendo in macchina passiamo da Acereto, paese di Hans Kammerlander. Mi viene in mente quando ho sentito parlare Cristoph Heinz l'anno scorso, le nozioni semplici apprese dalla vita contadina e il contatto con la natura. Per le persone che abitano qua sono una cosa quotidiana. Per me invece solo nel weekend o in vacanza, penso a dove credo di andare.
Alle piramidi di terra, qualcuno ha usato il suo tempo per intagliare nel legno la scritta "usa bene il tuo tempo". Mi chiedo se andare in montagna è usare bene il tempo. Tra una salita e un altra, passo tanto tempo in città, con la gente, per me la montagna ha senso solo se ogni volta porto a casa qualcosa: un po' di sicurezza in me stesso, un po' di confidenza sulle mie capacità, la voglia di continuare a cercare. Ci fermiamo e vedo la piramide del Hochgall scintillante, mi piacerebbe toccare la sua croce.
La via normale del Großer Moosstock è proprio divertente, mi sento tranquillo e sto bene, ho un po' di ansia perchè non l'ho mai fatto, ma andiamo avanti veloci. Una volta arrivati al laghetto Georg prende per la sinistra, alcuni ometti segnalano un percorso alternativo, sempre in arrampicata facile, mai esposta. Arrivati in cima sono insolitamente tranquillo, facciamo le foto di rito e mangiamo qualcosa con calma. Per la prima volta con Georg mi godo la cima.
Scendiamo per la via normale sulla cresta seguendo i bolli fino al laghetto, poi comincia la deviazione di Georg per la valle di Pojes. Non ci sono grandi problemi di orientamento, Georg trova la via migliore tra i grandi sassi stabili e non, fino alla forcella di Acereto e poi alla macchina.
Guardo per l'ultima volta l'Hochgall, chissà se ce la farò, a piccoli passi, vediamo.
georgb:
Mi è stato regalato tanto
Senza Matteo forse non sarei salito di nuovo al Großer Moosstock. E senza Matteo forse non avrei mai provato la discesa alternativa verso Pojen. E senza Matteo forse non avrei mai imparato la parola "corroborante" ;-)
Grazie amico per questa giornata fortunata, intorno a noi le nuvole, solo dalla parte del gruppo Durreck c´era il sole. Com´è successo spesso nella mia vita, il destino mi ha regalato tanto!
Solo quel amante delle montagne pusteresi Matteo non si fa regalare niente, si allena e si rinforza da solo e diventa sempre più forte e sicuro, Bravo!
PS zasf:
In realtà anch'io ho ricevuto tanto, nella vita e in montagna, soprattutto grazie agli amici come Georg. Con il titolo, traducendo un proverbio dal dialetto all'italiano, intendo dire però che la cima la raggiungi con le tue gambe e quindi nessuno ti regala niente :)
Salendo in macchina passiamo da Acereto, paese di Hans Kammerlander. Mi viene in mente quando ho sentito parlare Cristoph Heinz l'anno scorso, le nozioni semplici apprese dalla vita contadina e il contatto con la natura. Per le persone che abitano qua sono una cosa quotidiana. Per me invece solo nel weekend o in vacanza, penso a dove credo di andare.
Alle piramidi di terra, qualcuno ha usato il suo tempo per intagliare nel legno la scritta "usa bene il tuo tempo". Mi chiedo se andare in montagna è usare bene il tempo. Tra una salita e un altra, passo tanto tempo in città, con la gente, per me la montagna ha senso solo se ogni volta porto a casa qualcosa: un po' di sicurezza in me stesso, un po' di confidenza sulle mie capacità, la voglia di continuare a cercare. Ci fermiamo e vedo la piramide del Hochgall scintillante, mi piacerebbe toccare la sua croce.
La via normale del Großer Moosstock è proprio divertente, mi sento tranquillo e sto bene, ho un po' di ansia perchè non l'ho mai fatto, ma andiamo avanti veloci. Una volta arrivati al laghetto Georg prende per la sinistra, alcuni ometti segnalano un percorso alternativo, sempre in arrampicata facile, mai esposta. Arrivati in cima sono insolitamente tranquillo, facciamo le foto di rito e mangiamo qualcosa con calma. Per la prima volta con Georg mi godo la cima.
Scendiamo per la via normale sulla cresta seguendo i bolli fino al laghetto, poi comincia la deviazione di Georg per la valle di Pojes. Non ci sono grandi problemi di orientamento, Georg trova la via migliore tra i grandi sassi stabili e non, fino alla forcella di Acereto e poi alla macchina.
Guardo per l'ultima volta l'Hochgall, chissà se ce la farò, a piccoli passi, vediamo.
georgb:
Mi è stato regalato tanto
Senza Matteo forse non sarei salito di nuovo al Großer Moosstock. E senza Matteo forse non avrei mai provato la discesa alternativa verso Pojen. E senza Matteo forse non avrei mai imparato la parola "corroborante" ;-)
Grazie amico per questa giornata fortunata, intorno a noi le nuvole, solo dalla parte del gruppo Durreck c´era il sole. Com´è successo spesso nella mia vita, il destino mi ha regalato tanto!
Solo quel amante delle montagne pusteresi Matteo non si fa regalare niente, si allena e si rinforza da solo e diventa sempre più forte e sicuro, Bravo!
PS zasf:
In realtà anch'io ho ricevuto tanto, nella vita e in montagna, soprattutto grazie agli amici come Georg. Con il titolo, traducendo un proverbio dal dialetto all'italiano, intendo dire però che la cima la raggiungi con le tue gambe e quindi nessuno ti regala niente :)
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Kommentare (7)