Rifugio Garibaldi e salita alla Punta del Venerocolo (3323 mt). Un'emozione da vivere!
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L'idea originale era quella di salire al M. Adamello, partendo dal Rif. Garibaldi, poi non trovandoci tutti d'accordo su questa lunga ascensione abbiamo ripiegato (ma che ripiego!) sulla Punta del Venerocolo.
Day 1): Partenza da Malga Caldea ad un orario da sconsiderati per questa stagione, sono le 10:15, e sotto un sole battente saliamo la noiosa strada asfaltata sino al L. d'Avio dove una fontanella con acqa freschissima ci ricarica non poco, seguiamo ora la sterrata che costeggia il Lago sino a trovare la deviazione per il rifugio.
Si comincia a salire su un bel sentiero quasi lastricato, si passa la Malga Lavedolo e il suo bel pianoro, poi ancora salita, su quello che chiamano "Il Calvario", sentiero tristemente noto nel '15-'18 perchè si diceva che i soldati che puntavano verso il Venerocolo e le sue trincee, andavano incontro ad un inferno fatto di bombe. Arriviamo al rifugio dopo poco più di 3h, con un cielo un poco nuvoloso ed una vista sublime, prendiamo immediatamente posto nella zona pranzo e qua diamo fuoco alle polveri. Poi riposo d'obbligo dopo aver sofferto il caldo.
Al momento siamo in una decina di persone, ma tra un momento all'altro arriverà una comitiva di 60/70 adolescenti belli baldanzosi e casinari. Tutto sommato ci è andata bene, per il giorno dopo sono previsti altrettanti alpini attrezzati per salire alla Lobbia. Fiuuu!
Dobbiamo tirare l'ora di cena e di stare al rifugio non ci va, allora puntiamo verso la diga, con l'dea di visitare la morena del Venerocolo, fatti pochi passi ecco l'emozionante incontro con una stambecca e il suo cucciolo, poi vediamo il restante nutrito gruppo di ungulati. Saliamo una spalla, poi ci addentriamo nella pietraia... ci fermiamo ai piedi della Vedretta del Venerocolo, laddove scorre il torrentello d'acqua vediamo giocare una decina di camosci. La cena la passiamo in compagnia di 3 simpatici giovani che stanno facendo l'Alta Via N°1. Qualche partita a scala 40 e buona notte a tutti.
Day 2): Sveglia alle 5, la luce comincia a far risaltare le cime, dopo il temporale della sera prima ora non si vede manco una nuvola. Colazione alle 5:30 e partenza poco dopo le 6:00 per la Punta del Venerocolo.
"Tutto sembra tranquillo, il sentiero quasi sterrato mi accompagna, poi ecco i primi sassi, tanti, alcuni si muovono e sotto sento scorrere l'acqua. Sassi restate fermi, non fatemi tribulare più di tanto, fatevi toccare con la mia mano poco dolce e lasciate che il mio/nostro cammino prosegua senza intoppi, lasciaci giungere almeno sino al Passo... lo vediamo falsamente vicino.
Spettacolo la vista dal Passo, ci arriviamo in ordine sparso, ognuno con la propria emozione che cade nel sottostante Ghiacciaio del Pisgana, poi volgo lo sguardo a destra, ancora pietre, ma saranno le ultime prima di arrivare sul Venerocolo.
Pietre, ancora voi, fatemi strada su questa cresta che senza nuvole non fa paura, aiutatemi a trovare lo spazio migliore per aggirare gli ostacoli, pochi per la verità. Come pochi sono i passi che mi separano dalla cima, ora sono in vetta, e...SPETTACOLO!
Ore 8:20, il mare di ghiaccio è illuminato da un cielo incredibilmente terso, l'infinito sembra esplorabile e da qua non si scorgono frontiere, il cuore mi batte forte per questo immenso colpo d'occhio. Scontato dare un nome alle "vicine" vette che difendono il ghiacciaio, un ghiacciaio in discrete condizioni, di crepacci non se ne vedono. Condivido la grande emozione con i miei due amici che poco dopo mi raggiungono..."cinque alto" e bergheil ragazzi!
Contemplo il silenzio, interrotto qua e la dalla caduta di qualche sasso, poi ringrazio Madre Natura che ci ha donato tutto questo. L'aire ora s'infrange in un suono che mi solletica l'apparato uditivo: Sometimes I wonders where l've been... merda, Nikka Costa! Ma allora è proprio vero che la Montagna è una droga!
Abbasso il volume dell'adrenalina, la radio è in modalità off. Funziona solo la macchina fotografica, mentre la bocca mastica frutta secca. Lasciare questo posto per una discesa spaccagambe non è facile, ma è giunto il tempo. Ciao Adamello, alla prossima, e chissà che io un giorno non possa abbracciare la fottuta tua campanella posta in vetta...".
Siamo di nuovo al rifugio, la cucina non è ancora in funzione, un misero panino e una birra media sono il premio per la nostra ascesa, il panino è triste, ma in compenso la birra la senti... nelle gambe mentre si scende sotto un sol leone.
Scendendo dal rifugio incontriamo gli alpini che salgono in ordine sparso, alcuni "bocia" e altri che non sai se arriveranno al rifugio, altro che Lobbia! La strada asfaltata è una cosa pestilenziale con questo gran caldo, ma le fantastiche immagini impresse nella mia mente mi fanno dimenticare la fatica e il sudore...uah, rieccoti di nuovo Malga Caldea!!! https://www.youtube.com/watch?v=SG9vRw8-mLU
:)))
Nota 1): 52, 52 sono gli anni che ci ho messo per passare una notte in un rifugio, incredibile! Esperienza fantastica e cima favolosa, altro non potevo chiedere. Grazie ad Alex e Ire della bella compagnia.
P.s. Ovviamente il D+ è complessivo dell'intero giro fatto in 2 gg, altrimenti siamo intorno ai 1800 D+ e 20 e tot chilometri di strada.

Due giorni, due giorni di splendide montagne, di vette severe che ti guardano dalla loro altezza, valli e laghi affascinanti, aria fina e lontani dall'afa che ci stà tormentando.
Il fascino di questa due giorni mi ha riportato all'ultima tappa dell'Alta Via N1, ricordi piacevoli, giornate indimenticabili; ecco questa due giorni mi è piaciuta perchè ha ricalcato quel periodo, e ben felici io e la Iri di portare il Menego a fare la sua prima esperienza in rifugio partiamo per Temù.
La cronaca la tralascio al mio caro amico, ma voglio solo descrivere la salita al Vanerocolo, queste due ore e trenta di salita lenta, gustata, assaporata in ogni pietrone calcato, in ogni sasso spostato dal peso del corpo, in ogni sguardo che spazia su queste brune vette che lentamente si illuminavano al sole.
E noi lì, alla fine, su questa punta del mondo a contemplare l'opera della natura, a gustare queste emozioni che sono, in fondo UNICHE!
Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano
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