Pizzo Diei (2906m) dall'alpe Ciamporino con ritorno dal vallone di Solcio


Publiziert von Marco86 , 17. Juli 2018 um 18:31. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:14 Juli 2018
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:45
Aufstieg: 1225 m
Abstieg: 1755 m
Strecke:circa 20km. Alpe Ciamporino, Pizzo Diei, Alpe Solcio, San Domenico
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Ampia disponibilità di parcheggio a San Domenico, quindi risalire con gli impianti fino all'alpe Ciamporino (7euro solo andata)

Per questo weekend io e Dario decidiamo che vogliamo spingerci un po più su del solito con l'altitudine e avvicinarci ai 3000. Così la scelta ricade sul pizzo Diei, un 2900 non difficile da raggiungere (soprattutto grazie alla presenza degli impianti di risalita di San Domenico Ski). Per rendere più completa e interessante l'escursione decidiamo di optare per un lungo giro ad anello, scendendo direttamente a San Domenico passando per il canale del Solcio.
Premetto che l'intenzione originaria era quella di salire anche sul vicino Cistella. Una serie di ritardi accumulati durante la mattinata e la necessità di dover rientrare non troppo tardi per altri impegni presi ci hanno però precluso anche questa seconda prestigiosa vetta, proprio quando eravamo a un passo dal raggiungerla. Poco importa, sarà un'occasione per tornare un'altra volta da queste parti.

Scesi dalla seggiovia all'Alpe Ciamporino (quota 1950m), iniziamo a salire lungo le piste da sci, seguendo la larga gippabile che, con tratti semplici alternati a strappi più impegnativi e pendenti, ci porta al Colle Ciamporino (quota 2283m). Qui il sentiero si divide; proseguendo dritti si proseguirebbe in direzione del Devero. Noi risaliamo invece sulla destra, seguendo le indicazioni per il Dosso, il Pizzo Diei e il Monte Cistella. Risaliamo ancora lungo la gippabile, tagliamo l'ultimo tornante e ci troviamo all'arrivo della seggiovia SBK6 (2482m). Il tempo è incerto e la nostra meta continua a scomparire e riapparire dietro nuvoloni grigi. 
Da questo punto in poi comincia la parte interessante è più bella dell'escursione. Abbandoniamo infatti le piste da sci e seguiamo delle tracce su roccia che ci portano a percorrere una cresta. Ci accorgeremo solo più tardi che, in realtà, il sentiero passava più basso alla nostra sinistra. Giunti in prossimità di un'alta guglia rocciosa, infatti, vediamo che i segni bianchi e rossi sono alla nostra sinistra, molto più in basso di noi. Decidiamo di non tornare indietro e ci riportiamo sulla strada giusta scendendo lentamente lungo la pietraia che ci troviamo davanti; operazione che ci farà perdere un po di tempo. Persi una quarantina di metri di quota, ci ricongiungiamo finalmente col sentiero nei pressi di un nevaio. Da questo punto in poi il sentiero, che ormai è solo una traccia indicata dai soliti segni bianco/rossi, si impenna risalendo tra rocce e ghiaia. Raggiunto una palina con indicazioni vediamo che da una parte si può aggirare la cima del Diei raggiungendo direttamente il Cistella in circa 55'. Noi seguiamo però l'altra indicazione, che segnala la cima Diei a 30'. 
Dopo circa 15' siamo finalmente sul bordo dell'immenso panettone sassoso e in pochi minuti raggiungiamo finalmente la cima del Diei (2906m). Il paesaggio sembra lunare e le nuvole ci circondano, precludendoci sicuramente uno splendido panorama. Ogni tanto qualche schiarita ci fa intravedere per un istante l'alpe e il lago di Devero. Anche il vicino Cistella continua ad apparire e sparire alla nostra vista.
Ci fermiamo qua in cima a consumare un veloce pranzo, quindi valutiamo un po cosa fare per la discesa. Di tornare da dove siamo saliti proprio non ci va, così cerchiamo un punto dal quale scendere verso il pianoro cosparso di nevai che separa il Diei dal Cistella. Individuiamo uno stretto canalino e lo discendiamo senza problemi, quindi continuiamo a scendere un po a vista disarrampicando un po su roccia (tutti passaggi non particolarmente complicati, al massimo di grado II). Giunti al pianoro lo percorriamo tutto attraversando numerosi nevai e finalmente ci portiamo nei pressi del Bivacco Leoni. La cima del Cistella è lì vicinissima, a porta di mano. neanche cento metri sopra le nostre teste. Ma sappiamo che il rientro per il canalone del Solcio è molto lungo e che il tempo è tiranno. A malincuore decidiamo di rinunciarci, rinviando l'appuntamento a un'altra volta. Ci teniamo sotto il bivacco, dove un folto gruppo di capre sta riposando, e ci ricolleghiamo al sentiero che scende verso l'alpe Crosta. Tutta la prima parte si scende su pietraia finché, finalmente si raggiunge la Bocchetta di Solcio (2545m). Qui superiamo un ampio nevaio in pendenza che richiede molta attenzione e imbocchiamo il canalone che discende verso valle.
Poco dopo, mentre costeggiamo il precedente nevaio (che scende fin quasi a valle), discendendo sempre su pietraia, un improvviso boato alla nostra sinistra richiama la nostra attenzione. Dalla pietraia sopra la bocchetta di Solcio, dove siamo passati neanche un quarto d'ora prima, si sono staccati dei massi che ora rotolano a valle impattando con violenza sulla neve nemmeno troppo lontano da dove siamo noi. Tiriamo un sospiro di sollievo, pensando che fortunatamente ci è andata bene. Dopo pochi minuti un forte rumore di campanacci segnala l'arrivo del gruppo di capre viste al bivacco. Capiamo che molto probabilmente sono state loro, con la loro delicatezza, a provocare la piccola frana di poco prima. Ci circondano e, dopo averci reputati poco interessanti perché sprovvisti di cibo, riprendono a correre come delle matte discendendo a balzi lungo il nevaio e la pietraia. Un po le invidio, vorrei avere la metà della loro agilità e poter raggiungere il rifugio crosta nei pochi minuti che ci metterebbero loro.
Invece no; il canalone del Solcio è lungo e interminabile e ci si impiega un po di tempo per raggiungere finalmente il rifugio Crosta (1754m). Da qui si imbocca la gippabile che porta verso San Domenico. Si recuperano circa 150m di quota, con una salita mai troppo ripida. Quindi, immersi nel bosco, si percorre la lunga strada che, passando per diversi alpeggi, ci riporta finalmente a San Domenico, giusto in tempo per gli orari prefissati.
Marco e Dario.

NOTE:
- percorso lungo (circa 20km) e impegnativo per le caratteristiche dei terreni che si devono percorrere (pietraie per molta parte del percorso in alta quota). Non adatto a chi non è allenato e un po pratico di montagna.
- Poco presenza di acqua lungo il percorso. Solo nei rifugi.

TEMPI DI PERCORRENZA
- Alpe Ciamporino, colle Ciamporino: 45'
- Alpe Ciamporino, Arrivo Seggiovia SBK6: 1h05'
- Alpe Ciamporino, Pizzo Diei: 2h50' (meno se non si conta il fatto che abbiamo sbagliato strada)
- Pizzo Diei, BIvacco Leoni: circa 1h
- Bivacco Leoni, Rifugio Crosta: circa 2h
- Rifugio Crosta, San Domenico: circa 1h35'
TOT: 7h25' e 20' di pausa pranzo

Tourengänger: Marco86, dario86
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentar hinzufügen»