Lago di Picòl (2378 m)
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Nel periodo invernale la Riserva Naturale delle Valli di Sant’Antonio è, data l’esposizione in pieno nord, una vera ghiacciaia ma può regalare scenari indimenticabili, con le cime innevate a fare da contorno ad un ambiente severo e solitario. Questa gita nasce con l’intenzione di raggiungere la cima del Monte Torsoleto passando per il Lago di Picòl, il bacino naturale più ampio delle Alpi Orobie.
Dal rustico borgo di Sant’Antonio fin nei pressi della Malga Casazza, l’itinerario è un lungo ed ombroso avvicinamento su carrareccia passando per il Rifugio Brandet. Oltre procedo sul bel sentiero che s’inoltra nella Val di Piccolo: il ghiaccio presente crea qualche grattacapo fino ai 2000 m dove inizia la neve, calzo le racchette a circa 2150 m e proseguo battendo traccia cercando di mantenere indicativamente la direzione del sentiero estivo, su pendii moderati intervallati da tratti più ripidi. L’arrivo al Lago di Picòl è da togliere il fiato: la superficie ghiacciata e decorata dalle scie di qualche misterioso pattinatore, brilla al sole sotto la mole imponente del Monte Borga, mentre il Castel di Piccolo sembra un Cervino in miniatura che rapisce la vista. L'ampio e vasto pianoro cosparso di laghetti conduce tra numerose vallette al Passo del Torsoleto anche se, in cuor mio, ho il sentore che la gita si chiuderà prima vista la qualità della neve. Procedo verso il passo contemplando le bellezze circostanti sino ad arrivare in prossimità del tratto più ripido sotto il colle, indi percorro ancora qualche metro ma poi le numerose placche ventate mi inducono a tornare sui miei passi: nei giorni precedenti c’è stato vento e ho il forte timore di staccare qualche lastrone. Non senza rammarico mi appresto a ripercorrere il pianoro sotto un cielo ancora terso quando, giunto di ritorno al lago, scopro che tutta la zona del passo nonché la cima del Torsoleto sono avvolte da fitte nubi risalite dal versante opposto. Dopo la scelta fatta ci mette dunque lo zampino la natura per lenire il rimpianto della vetta mancata. Mi accingo quindi al rientro in perfetta solitudine, seguendo fedelmente i passi dell’andata; ma scoprirò poi per caso in una community su Facebook che quel giorno, mentre proseguivo verso il colle, un altro escursionista era salito e sceso seguendo la mia traccia fino al lago.
Con Zeus.
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