Punta Giordani e Piramide Vincent - Cresta del Soldato
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La macchina si dirige stranamente ancora una volta nella Valle di Gressoney ma questa volta la percorriamo fino in fondo per raggiungere Staffal e prendere gli impianti che in breve ci porteranno a Punta Indren. Tanta attrezzatura nello zaino ma al momento di iniziare a camminare una buona parte verrà subito indossata
Ci dirigiamo a passo tranquillo verso la vecchia stazione di arrivo di Punta Indren e poi con un traverso ascensionale, puntiamo al colletto dove inizia la Cresta del Soldato, via che vorremmo percorrere per raggiungere la Punta Giordani.
Superata una prima fascia tra pietroni, un po' di neve e dopo un passaggio delicato su pietre che non sembrano molto stabili, la cresta inizia ad assumere una forma più definita e la roccia ad essere più compatta. Raggiungiamo un estetico sperone ben delineato contro il cielo azzurro. I buoni appoggi e appigli permettono di superarlo senza eccessiva difficoltà tecnica ma con solo un po' di esposizione. Altri passaggi, altri passi di arrampicata fino a giungere alla base del passaggio chiave, una breve ma intensa placchetta da superare affidando il peso ad una piccola tacchetta per poi riuscire ad agguantare una buona presa per le mani (all'inizio del passaggio sono presenti due chiodi, gli unici della via ... ma è stato anche l'unico punto in cui ci siamo legati). Superata l'emozione, si prosegue sul filo dello spigolo con buoni appigli fino a ritrovarsi nuovamente tra roccioni che non oppongono più difficoltà fino in vetta.
Tocchiamo la vetta in un momento in cui ci sono giusto 4 persone, tante altre stanno arrivando e probabilmente tante altre sono già scese. Volendo qui si potrebbe subito scendere lungo la normale e rientrare velocemente a Punta Indren ma noi decidiamo di proseguire per salire anche la Piramide Vincent.
Si attraversa la dorsalina innevata per poi aggirare sulla destra il primo spuntone, con un passaggio non banale per l'esposizione e la presenza di rocce non proprio compatte, forse il più difficile della via. Ritornati sul filo di cresta un secondo tratto innevato permette di metter mano ancora sulla roccia, proseguendo alternando passi di arrampicata (III grado) e passi più semplici per superare dei gradoni rocciosi fino a sbucare sulla parte terminale che con una semplice camminata su neve conduce in vetta.
Forse data l'ora (sono le 13:15) non troviamo nessuno in vetta e possiamo goderci lo spettacolo intorno in tranquillità prima di iniziare la consueta discesa lungo la via normale, dove iniziano ad aprirsi dei bei crepacci,optando di sfruttare il sentiero che transita dal Rifugio Mantova.
Bellissima giornata in quota, su una via che oppone le giuste difficoltà per rendere la salita ben pepata ed emozionante (volendo il tratto di IV- si può aggirare sulla sinistra).
Ci dirigiamo a passo tranquillo verso la vecchia stazione di arrivo di Punta Indren e poi con un traverso ascensionale, puntiamo al colletto dove inizia la Cresta del Soldato, via che vorremmo percorrere per raggiungere la Punta Giordani.
Superata una prima fascia tra pietroni, un po' di neve e dopo un passaggio delicato su pietre che non sembrano molto stabili, la cresta inizia ad assumere una forma più definita e la roccia ad essere più compatta. Raggiungiamo un estetico sperone ben delineato contro il cielo azzurro. I buoni appoggi e appigli permettono di superarlo senza eccessiva difficoltà tecnica ma con solo un po' di esposizione. Altri passaggi, altri passi di arrampicata fino a giungere alla base del passaggio chiave, una breve ma intensa placchetta da superare affidando il peso ad una piccola tacchetta per poi riuscire ad agguantare una buona presa per le mani (all'inizio del passaggio sono presenti due chiodi, gli unici della via ... ma è stato anche l'unico punto in cui ci siamo legati). Superata l'emozione, si prosegue sul filo dello spigolo con buoni appigli fino a ritrovarsi nuovamente tra roccioni che non oppongono più difficoltà fino in vetta.
Tocchiamo la vetta in un momento in cui ci sono giusto 4 persone, tante altre stanno arrivando e probabilmente tante altre sono già scese. Volendo qui si potrebbe subito scendere lungo la normale e rientrare velocemente a Punta Indren ma noi decidiamo di proseguire per salire anche la Piramide Vincent.
Si attraversa la dorsalina innevata per poi aggirare sulla destra il primo spuntone, con un passaggio non banale per l'esposizione e la presenza di rocce non proprio compatte, forse il più difficile della via. Ritornati sul filo di cresta un secondo tratto innevato permette di metter mano ancora sulla roccia, proseguendo alternando passi di arrampicata (III grado) e passi più semplici per superare dei gradoni rocciosi fino a sbucare sulla parte terminale che con una semplice camminata su neve conduce in vetta.
Forse data l'ora (sono le 13:15) non troviamo nessuno in vetta e possiamo goderci lo spettacolo intorno in tranquillità prima di iniziare la consueta discesa lungo la via normale, dove iniziano ad aprirsi dei bei crepacci,optando di sfruttare il sentiero che transita dal Rifugio Mantova.
Bellissima giornata in quota, su una via che oppone le giuste difficoltà per rendere la salita ben pepata ed emozionante (volendo il tratto di IV- si può aggirare sulla sinistra).
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (12)