Cresta del Soldato-Punta Giordani (4046 m)
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Federico è libero e accetta di salire un 4000 con noi, il suo primo!
Visto che ama le creste arrampicose, ma non tollera la troppa fatica, optiamo per la semplice Cresta del Soldato che ci porterà a Punta Giordani, la mia prima cima da 4000 m risalente a 3 anni fa.
Raggiungiamo Indren con la prima funivia da Alagna (partenza ore 7.30) e partiamo subito dirigendoci alla vecchia stazione di arrivo della funivia. Attraversiamo il ghiacciaio, in ottime condizioni, fino a raggiungere la base della cresta.
Incredibile, nel frattempo ci raggiunge una cordata da 3 del Cai Varese che conosciamo.
Una cordata da due ci procede e ne perdiamo la vista pochi minuti dopo. Noi invece chiudiamo la fila.
Saliamo in conserva per semplici passaggi, con roccia a tratti più buona e tratti meno stabile. Superiamo 2 tratti di neve senza l’ausilio dei ramponi, la traccia è ben segnata da chi ci ha preceduto. La cordata del CAI Varese risale da un piccolo strapiombo che pare assai scomodo e non banale. Decido pertanto di andare ad esplorare lo spigolo più a sinistra. Qualche passo su sabbia bagnata molto franosa, per poi saltare, con un lungo passaggio, su un grosso masso, posiziono un friend e lo aggiro per poi risalire e raggiungere i 3 compagni varesini senza troppa fatica. Passaggi di massimo III°, fino la base della placca sovrastata da roccia dorata, visibile sin dalla base della cresta. Placca o non placca? Placca. (Note: la si può aggirare a sinistra) Armata di sangue freddo e fiducia in scarponi numero 40, risalgo lo spigolo della placca fino a sostare su due chiodi, qui Raffaele mi raggiunge per assicurarmi più comodamente. Inizia il tratto di IV°: due chiodi dove poter rinviare, piccolissime fessure per piedi e mani in parte sullo spigolo e su svase sopra la mia testa. Un breve tratto per ritrovarsi nuovamente abbastanza comodi e terminare il tratto più impegnativo della via e recuperare i due compagni. Alla base della placca si può notare che c'è un'altra via di salita, probabilmente più impegnativa, nel diedro infatti ci sono dei friend presumibilmente incastrati (una possibile via di salita o qualche tentativo non riuscito?).
Da qui alla cima, 10 minuti di semplici passaggi.
Ritroviamo i 3 varesini con i quali ci godiamo la pausa mangereccia osservando i nuvoloni in arrivo e ascoltando la caduta dei seracchi della parete sud del Rosa.
Sciatori ci raggiungono dalla via normale, per la quale noi scenderemo.
Tanta soddisfazione per così poco <3
Visto che ama le creste arrampicose, ma non tollera la troppa fatica, optiamo per la semplice Cresta del Soldato che ci porterà a Punta Giordani, la mia prima cima da 4000 m risalente a 3 anni fa.
Raggiungiamo Indren con la prima funivia da Alagna (partenza ore 7.30) e partiamo subito dirigendoci alla vecchia stazione di arrivo della funivia. Attraversiamo il ghiacciaio, in ottime condizioni, fino a raggiungere la base della cresta.
Incredibile, nel frattempo ci raggiunge una cordata da 3 del Cai Varese che conosciamo.
Una cordata da due ci procede e ne perdiamo la vista pochi minuti dopo. Noi invece chiudiamo la fila.
Saliamo in conserva per semplici passaggi, con roccia a tratti più buona e tratti meno stabile. Superiamo 2 tratti di neve senza l’ausilio dei ramponi, la traccia è ben segnata da chi ci ha preceduto. La cordata del CAI Varese risale da un piccolo strapiombo che pare assai scomodo e non banale. Decido pertanto di andare ad esplorare lo spigolo più a sinistra. Qualche passo su sabbia bagnata molto franosa, per poi saltare, con un lungo passaggio, su un grosso masso, posiziono un friend e lo aggiro per poi risalire e raggiungere i 3 compagni varesini senza troppa fatica. Passaggi di massimo III°, fino la base della placca sovrastata da roccia dorata, visibile sin dalla base della cresta. Placca o non placca? Placca. (Note: la si può aggirare a sinistra) Armata di sangue freddo e fiducia in scarponi numero 40, risalgo lo spigolo della placca fino a sostare su due chiodi, qui Raffaele mi raggiunge per assicurarmi più comodamente. Inizia il tratto di IV°: due chiodi dove poter rinviare, piccolissime fessure per piedi e mani in parte sullo spigolo e su svase sopra la mia testa. Un breve tratto per ritrovarsi nuovamente abbastanza comodi e terminare il tratto più impegnativo della via e recuperare i due compagni. Alla base della placca si può notare che c'è un'altra via di salita, probabilmente più impegnativa, nel diedro infatti ci sono dei friend presumibilmente incastrati (una possibile via di salita o qualche tentativo non riuscito?).
Da qui alla cima, 10 minuti di semplici passaggi.
Ritroviamo i 3 varesini con i quali ci godiamo la pausa mangereccia osservando i nuvoloni in arrivo e ascoltando la caduta dei seracchi della parete sud del Rosa.
Sciatori ci raggiungono dalla via normale, per la quale noi scenderemo.
Tanta soddisfazione per così poco <3
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