Monte Testa Grigia (3315 m) da Chemonal
|
||||||||||||||||||||||||
Accompagno Raffaele in macchina fino a Santhià, da dove inizierà la sua cavalcata ispettiva per un suo prossimo progetto. Mentre lui pedala e pedala… io raggiungo in auto Gressoney Saint Jean, dopo circa 2 km si trova un parcheggio gratuito con le indicazioni per il Rifugio Alpenzu.
Un sentiero ricco di tornanti, spesso fortunatamente in ombra, porta velocemente al Rifugio sopracitato, un luogo che richiama parecchie famiglie e comitive. Qui è presente una fontana dove rinfrescarsi o caricarsi d’acqua.
A due passi dalla fontana, le insegne per le diverse destinazioni, tra cui Col Pinter (stimato 2h 55min).
Il terriccio scuro del sentiero marca i prati verdi fino ad una malga/fattoria. Seguendo i bolli gialli del sentiero n.1 si sale dolcemente per poi fare un lungo traverso. Il panorama è molto suggestivo, grandi distese verdi sovrastate da cime di roccia grigio scuro.
Si supera l’Alpe Loasche, dove una marmotta si lascia osservare noncurante. Si sale ancora, in una vallata aperta, alla luce del sole fino a raggiungere un breve pianoro dove sosto per qualche minuto.
Il sentiero continua guadagnando dislivello, su stabile sfasciume, fino al Col Pinter. Qui si collega il sentiero che proviene da Champoluc. Seguo a destra, per il sentiero n.5, evitando una lunga lingua di neve rimanendo sul suo lato destro, risalendo un pendio di sfasciume ed erbacce. Proseguo su roccette fino a trovarmi alla base del Monte Pinter. Decido di abbandonare la traccia e risalire su roccette più verticali (II). Eccomi sbucare davanti il bivacco Lateltin. Do un occhio dentro: molti posti letto provvisti di materasso, coperta e cuscino, ed un fornelletto.
Non perdo tempo e proseguo sulla cresta diretta al Testa Grigia, passando dal colle (dove proverò poi a scendere per un giro ad anello). Dal colle punto alla cima, superando tratti molto sfasciumosi, tratti innevati ma portanti, tratti arrampicosi (provvisti di catena) e parti un po’ più esposte. Continuo ancora su facili roccette, ma la meta sembra mai avvicinarsi, fino a raggiungere il tratto attrezzato. Sotto la cima infatti utili le catene in caso di roccia bagnata, altrimenti tranquillamente inutilizzabili. Pochi passi ed eccomi sulla cima del Monte Testa Grigia. Peccato, una cima panoramica che oggi non consente di vedere tutto il versante est del Monte Rosa, oggi coperto. Troppo freddo per fermarsi a lungo.
Scendo al Colle (Q 3100 m) come per andata, ma anziché proseguire, scendo a sinistra per la valle di Gressoney (indicazione per Trinité presente). La discesa risulta poco sicura, sfasciume e roccette e le poche indicazioni, mi portano a scendere con molta cautela per 200 m, metà dei quali su neve scivolosa. Giungo in un punto dove trovo solo salti rocciosi e canali ripidi di detriti instabili. Vado a destra e sinistra, in cerca di una traccia, risalgo di qualche decina di metro in cerca di bolli o vie d’accesso per scendere, a valle non mi sembra di scorgere alcun sentiero, tantomeno il Bivacco Cozzi, ma l’ambiente è meno selvaggio… come scendere? Dopo un’ora di ravano, su e giù, destra e sinistra, risalgo al Colle sconfitta.
Dal Colle scendo come per andata.
Ancora mi chiedo da dove si potesse scendere. Qualche traccia era presente ma poi si perdeva. Probabilmente aver provato il giro contrario, partendo da Gressoney La Trinité, sarebbe stato più semplice individuare il sentiero o comunque più semplice risalire salti rocciosi o detritici. Se qualcuno l’avesse fatto recentemente please advise!
Recupero Raffaele a Pont Saint Martin e torniamo a casa contenti!
Un sentiero ricco di tornanti, spesso fortunatamente in ombra, porta velocemente al Rifugio sopracitato, un luogo che richiama parecchie famiglie e comitive. Qui è presente una fontana dove rinfrescarsi o caricarsi d’acqua.
A due passi dalla fontana, le insegne per le diverse destinazioni, tra cui Col Pinter (stimato 2h 55min).
Il terriccio scuro del sentiero marca i prati verdi fino ad una malga/fattoria. Seguendo i bolli gialli del sentiero n.1 si sale dolcemente per poi fare un lungo traverso. Il panorama è molto suggestivo, grandi distese verdi sovrastate da cime di roccia grigio scuro.
Si supera l’Alpe Loasche, dove una marmotta si lascia osservare noncurante. Si sale ancora, in una vallata aperta, alla luce del sole fino a raggiungere un breve pianoro dove sosto per qualche minuto.
Il sentiero continua guadagnando dislivello, su stabile sfasciume, fino al Col Pinter. Qui si collega il sentiero che proviene da Champoluc. Seguo a destra, per il sentiero n.5, evitando una lunga lingua di neve rimanendo sul suo lato destro, risalendo un pendio di sfasciume ed erbacce. Proseguo su roccette fino a trovarmi alla base del Monte Pinter. Decido di abbandonare la traccia e risalire su roccette più verticali (II). Eccomi sbucare davanti il bivacco Lateltin. Do un occhio dentro: molti posti letto provvisti di materasso, coperta e cuscino, ed un fornelletto.
Non perdo tempo e proseguo sulla cresta diretta al Testa Grigia, passando dal colle (dove proverò poi a scendere per un giro ad anello). Dal colle punto alla cima, superando tratti molto sfasciumosi, tratti innevati ma portanti, tratti arrampicosi (provvisti di catena) e parti un po’ più esposte. Continuo ancora su facili roccette, ma la meta sembra mai avvicinarsi, fino a raggiungere il tratto attrezzato. Sotto la cima infatti utili le catene in caso di roccia bagnata, altrimenti tranquillamente inutilizzabili. Pochi passi ed eccomi sulla cima del Monte Testa Grigia. Peccato, una cima panoramica che oggi non consente di vedere tutto il versante est del Monte Rosa, oggi coperto. Troppo freddo per fermarsi a lungo.
Scendo al Colle (Q 3100 m) come per andata, ma anziché proseguire, scendo a sinistra per la valle di Gressoney (indicazione per Trinité presente). La discesa risulta poco sicura, sfasciume e roccette e le poche indicazioni, mi portano a scendere con molta cautela per 200 m, metà dei quali su neve scivolosa. Giungo in un punto dove trovo solo salti rocciosi e canali ripidi di detriti instabili. Vado a destra e sinistra, in cerca di una traccia, risalgo di qualche decina di metro in cerca di bolli o vie d’accesso per scendere, a valle non mi sembra di scorgere alcun sentiero, tantomeno il Bivacco Cozzi, ma l’ambiente è meno selvaggio… come scendere? Dopo un’ora di ravano, su e giù, destra e sinistra, risalgo al Colle sconfitta.
Dal Colle scendo come per andata.
Ancora mi chiedo da dove si potesse scendere. Qualche traccia era presente ma poi si perdeva. Probabilmente aver provato il giro contrario, partendo da Gressoney La Trinité, sarebbe stato più semplice individuare il sentiero o comunque più semplice risalire salti rocciosi o detritici. Se qualcuno l’avesse fatto recentemente please advise!
Recupero Raffaele a Pont Saint Martin e torniamo a casa contenti!
Tourengänger:
martynred
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare