Rifugio Mambretti e Passo di Biorco - Orobie Valtellinesi
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Ci sarà un motivo se la salita al Mambretti è presente in TUTTE le antologie di escursioni. Ne parla Gogna nel suo libro sulle 100 passeggiate top delle Alpi, lo Scaccabarozzi nelle sue 100 idee per respirare e, tra gli altri, anche Beno nel suo recentissimo A piedi in Lombardia.
In effetti il contesto è meraviglioso e fin sorprendente.
Siamo in Val Agnedo, una delle prosecuzioni della Val Venina, a sud di Sondrio, che si incunea profondamente nel cuore della zona dei tremila orobici. L'ambiente è di alta montagna e arrivando al Mambretti, tutti abbiamo avuto il deja-vu di esser giunti, per ambiente e panorama, al Rifugio Sciora.
Strada asfaltata ma strettina fino a dopo il nucleo di Agneda, posteggio ampio nei pressi di una area picnic. Si segue la strada cementata di accesso alla diga di Scais fino a che, sulla sinistra, dopo alcuni tornanti, si stacca una mulattiera nel bosco. Si arriva alla casa dei guardiani della diga, si percorre il lago e si sale al pratone delle Baite di Caronno dove si comincia a vedere bene l'ambiente in cui si sta viaggiando. Ulteriore scalino nel bosco e si esce nei pressi del rifugio e le foto dicono meglio di tante parole. Alcuni di noi proseguono fino all'imbocco del vallone glaciale ai piedi della cresta Corti allo Scais. Umberto, desideroso di vette, sale al Passo di Biorco lungo un percorso segnalato da alcuni bolli (e il T4 è solo per qs tratto).
Con Adriano, Umberto e Mattia che incontriamo per la prima volta.
In effetti il contesto è meraviglioso e fin sorprendente.
Siamo in Val Agnedo, una delle prosecuzioni della Val Venina, a sud di Sondrio, che si incunea profondamente nel cuore della zona dei tremila orobici. L'ambiente è di alta montagna e arrivando al Mambretti, tutti abbiamo avuto il deja-vu di esser giunti, per ambiente e panorama, al Rifugio Sciora.
Strada asfaltata ma strettina fino a dopo il nucleo di Agneda, posteggio ampio nei pressi di una area picnic. Si segue la strada cementata di accesso alla diga di Scais fino a che, sulla sinistra, dopo alcuni tornanti, si stacca una mulattiera nel bosco. Si arriva alla casa dei guardiani della diga, si percorre il lago e si sale al pratone delle Baite di Caronno dove si comincia a vedere bene l'ambiente in cui si sta viaggiando. Ulteriore scalino nel bosco e si esce nei pressi del rifugio e le foto dicono meglio di tante parole. Alcuni di noi proseguono fino all'imbocco del vallone glaciale ai piedi della cresta Corti allo Scais. Umberto, desideroso di vette, sale al Passo di Biorco lungo un percorso segnalato da alcuni bolli (e il T4 è solo per qs tratto).
Con Adriano, Umberto e Mattia che incontriamo per la prima volta.
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