Corna di S. Fermo cima S.E. - Buona la seconda.
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Ci abbiamo pensato un po prima di fare questa escursione, in questa zona ci siamo passati giusto una settimana fa, ci stimolava poco ripassarci dopo pochi giorni, ma, c’è appunto un ma… e il ma sta nel fatto che la Corna di S. Fermo S.E. l’altra volta l’abbiamo mancata causa maltempo, quindi…
Partiamo dal Passo Croce di Salven, e come da indicazione (Cai 101) seguiamo la strada prima asfaltata e poi sterrata che sale verso la Valle Cala, sterrata che lasciamo raggiunta la Malga Zumello; seguendo la traccia che si inerpica nel prato ora ci portiamo verso il Rif. S. Fermo, ma prima di arrivarci lasciamo sul sentiero le classiche 7 camicie. 1h45.
Ora siamo al rifugio e qua ci fermiamo per una breve sosta, nonostante siano solo le 10 c’è già parecchia gente spiaggiata sul prato antistante la struttura, mentre al nostro tavolo faccio conoscenza con un local che mi rassicura sulla salita alla Corna. La salita è bella tosta, mi dice, e questo mi rassicura!
Ripartiamo dopo mezz’ora di chiacchera, camminando verso N, il primo tratto di sentiero è l’83 che porta al P.so del Costone, ma lo lasciamo quasi subito, la vicina “rampa di lancio” ci obbliga ad una deviazione verso la salita da interpretare liberamente. In assenza di nebbie la salita non è difficile da intuire, basta la semplice capacità di leggere “il terreno”, ma se tutto ciò non bastasse da metà salita in poi i radi ometti rassicurano l’escursionista. Un 1h15 di cammino dal rifugio e siamo in cima, senza affannarci troppo, siamo nei tempi previsti e la voglia di tirarci il collo è pari a zero. 3h da Salven.
La giornata è molto calda, decisamente estiva, tanto che anche a oltre i 2000 metri di quota verrebbe voglia di spogliarsi, ma poi? Con questo sole c’è il rischio di abbrustolirti come un Kebab. Kebab? Noi preferiamo mangiarci il nostro panino con il pomodoro e l’insalata…
Le foto da questo cucuzzolo si sprecano, la vista è molto ampia e i clic vanno in automatico, facile è anche intuire dove passa l’infinita Via Attrezzata Gheza. Il tempo scorre veloce e come tutte le cose belle prima o poi finiscono, tra l’altro non possiamo attardarci troppo, già dal mattino presto le auto che risalivano la Valcamonica davano già da pensare in previsione del ritorno.
Scendiamo da dove siamo saliti, e persi un centinaio di metri circa ci fermiamo per fare una foto ad una farfalla, ma lo sguardo va anche oltre. Io e Rosa confabuliamo, buttiamo l’occhio verso il visibile P.so del Costone, vogliamo arrivarci, ma a modo nostro. Cominciamo a buttarci in traverso, senza traccia, calpestando microbiche balze erbose che danno la fantasiosa idea di camminare su sentiero, con attenzione passiamo anche alcune colate detritiche. Ora siamo sul costone erboso che scende al Passo, 200 mt sopra di noi c’è la bella Corna di S. Fermo, si potrebbe fare un ultimo sforzo, ma per oggi basta salite, troppo caldo.
Al Passo troviamo la palina, da qua c’è la possibilità di scendere a Salven, dicono le indicazioni, bene; prendiamo il sentiero 102 e dopo pochi passi giungiamo alla Croce del Costone, la oltrepassiamo, e sempre su bella traccia arriviamo nella zona umida del Il Costone, come da palina prendiamo in direzione del Roccolo del Gatì. Si entra ancora nel bosco, bello e selvaggio, i bolli non mancano e con facilità giungiamo al bel Roccolo del Gatì, un roccolo a “fucilate zero”, la costruzione sembra più adibita a “casa vacanze”. Continuiamo sempre nel bosco sin quando sbuchiamo alla Malga Creisa, qua più o meno involontariamente abbandoniamo il 102, e come indicato su una palina in legno viriamo a E puntando più direttamente verso Salven, e siamo ancora nel bosco, dove usciamo ritornando sulla strada asfaltata a poche centinaia di metri dalla nostra auto. Il bel posto di ristoro adiacente il parcheggio fa proprio al caso nostro… prosit a tutti/e!
Nota 1): Ecco un bel giro che può accontentare vari gusti: tanto bosco, qualche tratto di sterrata e un sentiero bello ripido, il quid è sicuramente “l’escursionismo di ricerca”. La Croce di S. Fermo è poco frequentata ,e, avviso ai lettori, manca il libretto di vetta, anche se c’è l’apposito contenitore.
Nota 2): Cazzeggi vari…
Lerciobontà: “Non sono un mostro”! Salvini posta un selfie mentre accarezza un cucciolo di migrante.
Spinozaalvetriolo: Il premier Conte dichiara guerra al conflitto di interessi senza fare nomi. Ma sugli appunti c’era scritto “congiunto di Paolo Berlusconi”.
MantraTv: E’ da un giorno che non sento nominare la parola Fornero…
A’ la prochaine! Menek,Rosa
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