MASCARPINO (2450 m)
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Si parcheggia presso il ponte di Mogno (1170 m) e si sale alla frazione di Cròisa dove in fondo a uno stretto e profondo prato inizia il sentiero per il Corte di Casa Nuova (cartelli segnavia del tracciato per ciaspole, alcuni divelti e a terra); il sentiero sale ripido nel bosco fino ad incrociare quello che sale da Colonia, che si abbandona dopo un centinaio di metri seguendo, verso sinistra, una nuova ripida traccia che porta al Corte di Casa Nuova (1615 m; 55' da Mogno).
Dal Corte si prende una buona traccia che con qualche saliscendi conduce a una radura (quota 1620 circa) nei pressi del Ri d'Alpigia; qui, cercando una via diretta verso il Corte d'Alpigia, abbiamo la fortuna di trovare quasi subito un evidente sentiero che ci porta rapidamente senza problemi al Corte d'Alpigia (1805 m; 45' dal Corte di Casa Nuova); un nuovo ometto segna ora a quota 1620 l'inizio del sentiero citato.
Dal Corte ci si presentano tre grandi giavine da risalire per raggiungere l'Alpe d'Alpigia; battezziamo quella di sinistra, che ci sembra la meno ripida; a metà salita la giavina si divide in due rami, e quello di destra ci porta alla confluenza della parte terminale della giavina centrale, dove notiamo diversi ometti; la via di salita passa proprio da qui, e dal Corte infatti la traccia segnata segue la giavina centrale con salita diagonale da destra verso sinistra (da noi utilizzata in discesa); dalla parte finale della giavina, con qualunque percorso ci si arrivi, si esce con una poco evidente scaletta in sasso; si percorre un breve tratto erboso reso insidioso da numerosi ruscelli e profonde buche nel terreno, si risale una ultima breve giavina (grosso ometto alla sua base) e si giunge al Corte del Piatto (1980 m; 50' dal Corte d'Alpigia) dove si trova una piccola cascina diroccata e una grande e bellissima cascina a tre livelli.
Dal Corte si procede ora su terreno libero nel versante destro orografico della grande conca dell'Alpe d'Alpigia, cercando la migliore via di salita per uscire sulla cresta est del Pizzo Mascarpino, con qualche tratto insidioso dovuto alla ripidezza del terreno e al passaggio su roccette e nevai residui.
Giunti sulla cresta est, la percorriamo prevalentemente sul filo, erboso con qualche roccetta, fino ad un intaglio esposto (I) seguito da una breve tratto di circa 20 m su placche ben appigliate (II) ma rese insidiose dalla roccia poco solida; questo tratto si puo' evitare sul versante sud, su terreno erboso ripido, che deve essere pero' raggiunto prima di scendere all'intaglio citato.
Superate le placche si segue senza problemi il restante tratto di cresta e si giunge infine alla vetta del Pizzo Mascarpino (2450 m; 1270 m e 3h 50' da Mogno).
Siccome mi rifiuto categoricamente di scendere dalla "precipite, erbosa parete ovest", in discesa dalla cresta est evitiamo ora il filo roccioso e scendiamo sul ripido pendio erboso del lato sud, il cui tratto piu' delicato ed esposto è quello terminale che conduce al punto della cresta dove inizia la discesa versa l'Alpe d'Alpigia. Da qui il ritorno a Mogno avviene sostanzialmente con il percorso di salita.
froloccone
Gita "lampo" in zona nuova per me. Molto affascinante e selvaggio l'ambiente, con questo itinerario si visitano pascoli e alpeggi molto suggestivi.
Il Pizzo Mascarpino è una splendida montagna, un balcone privilegiato su cime tra le più belle del Ticino. Assolutamente da visitare, rigorosamente con clima asciutto.
Grazie a Guido per la proposta.
Dal Corte si prende una buona traccia che con qualche saliscendi conduce a una radura (quota 1620 circa) nei pressi del Ri d'Alpigia; qui, cercando una via diretta verso il Corte d'Alpigia, abbiamo la fortuna di trovare quasi subito un evidente sentiero che ci porta rapidamente senza problemi al Corte d'Alpigia (1805 m; 45' dal Corte di Casa Nuova); un nuovo ometto segna ora a quota 1620 l'inizio del sentiero citato.
Dal Corte ci si presentano tre grandi giavine da risalire per raggiungere l'Alpe d'Alpigia; battezziamo quella di sinistra, che ci sembra la meno ripida; a metà salita la giavina si divide in due rami, e quello di destra ci porta alla confluenza della parte terminale della giavina centrale, dove notiamo diversi ometti; la via di salita passa proprio da qui, e dal Corte infatti la traccia segnata segue la giavina centrale con salita diagonale da destra verso sinistra (da noi utilizzata in discesa); dalla parte finale della giavina, con qualunque percorso ci si arrivi, si esce con una poco evidente scaletta in sasso; si percorre un breve tratto erboso reso insidioso da numerosi ruscelli e profonde buche nel terreno, si risale una ultima breve giavina (grosso ometto alla sua base) e si giunge al Corte del Piatto (1980 m; 50' dal Corte d'Alpigia) dove si trova una piccola cascina diroccata e una grande e bellissima cascina a tre livelli.
Dal Corte si procede ora su terreno libero nel versante destro orografico della grande conca dell'Alpe d'Alpigia, cercando la migliore via di salita per uscire sulla cresta est del Pizzo Mascarpino, con qualche tratto insidioso dovuto alla ripidezza del terreno e al passaggio su roccette e nevai residui.
Giunti sulla cresta est, la percorriamo prevalentemente sul filo, erboso con qualche roccetta, fino ad un intaglio esposto (I) seguito da una breve tratto di circa 20 m su placche ben appigliate (II) ma rese insidiose dalla roccia poco solida; questo tratto si puo' evitare sul versante sud, su terreno erboso ripido, che deve essere pero' raggiunto prima di scendere all'intaglio citato.
Superate le placche si segue senza problemi il restante tratto di cresta e si giunge infine alla vetta del Pizzo Mascarpino (2450 m; 1270 m e 3h 50' da Mogno).
Siccome mi rifiuto categoricamente di scendere dalla "precipite, erbosa parete ovest", in discesa dalla cresta est evitiamo ora il filo roccioso e scendiamo sul ripido pendio erboso del lato sud, il cui tratto piu' delicato ed esposto è quello terminale che conduce al punto della cresta dove inizia la discesa versa l'Alpe d'Alpigia. Da qui il ritorno a Mogno avviene sostanzialmente con il percorso di salita.

Gita "lampo" in zona nuova per me. Molto affascinante e selvaggio l'ambiente, con questo itinerario si visitano pascoli e alpeggi molto suggestivi.
Il Pizzo Mascarpino è una splendida montagna, un balcone privilegiato su cime tra le più belle del Ticino. Assolutamente da visitare, rigorosamente con clima asciutto.
Grazie a Guido per la proposta.
Tourengänger:
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froloccone


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