Monte Loccia di Peve (2127m) da Albogno - Val Vigezzo
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Per questo weekend io, Dario e Matteo decidiamo di andare a camminare in Val Vigezzo. Valutate un paio di possibili mete, optiamo per risalire il versante sud del Loccia di Peve, in modo da essere sicuri di non trovare neve in quota.
Lasciamo la macchina in un piccolo parcheggio nel piccolo abitato di Albogno (1020m). Da qui attraversiamo a piedi le stradine del paese, seguendo le indicazioni per l'Alpe Buriale e presto ci troviamo sulla strada sterrata che porta fino al Belvedere (1080m). Da qui risaliamo la gippabile superando alcuni vecchi casolari. Un vecchio cartello con scritto "Burial" ci fa abbandonare la comoda strada sterrata, imboccando un piccolo sentiero sulla sinistra che sale ripido tra i faggi. Il sentiero, in alcuni punti appena percettibile, incrocia un paio di volte la gippabile abbandonata in precedenza, rivelandosi quindi una sorta di "direttissima". La salita è tosta e in breve tempo ci porta a quota 1506m. Da qui si procede per circa un quarto d'ora su una serie di saliscendi che fanno perdere un po di quota. In questo breve tratto è importante prestare un minimo di attenzione per via del fatto che il sentiero è stretto e inclinato e per la presenza di foglie e radici. Si riprende quindi a salire; i larici prendono il posto dei faggi e si attraversano alcuni piccoli torrentelli. Uno di questi, rinchiuso in una gola ombrosa, è ancora ricoperto da una lingua di neve e ci costringe a un passaggio delicato. Giunti quasi a quota 1800m, il bosco si apre e giungiamo finalmente in vista dell'alpe Buriale e della nostra meta. Risaliamo il prato e, dopo aver superato l'ennesimo torrentello, raggiungiamo l'Alpe Buriele (1884m). Seguiamo il ben visibile sentiero che, in circa 15' ci porta al Passo Margina (1977m). Da qui ci dirigiamo verso la cima ma, non notando il sentiero che risale diretto in vetta passando per la cresta, seguiamo una traccia che aggira la cima del monte ricollegandosi alla cresta che scende verso il Monte Alom. Da qui saliamo a vista su roccette verso la vetta, raggiungendola in pochi minuti. Ed eccoci finalmente sulla vetta del Monte Loccia di Peve (2127m). Rimaniamo in vetta solo per pochi minuti, giusto il tempo per ammirare il bellissimo panorama e scattare qualche foto. Alcuni pecore di passaggio hanno ricoperto la cima coi loro bisogni e ci sono moltissime mosche, così decidiamo di ridiscendere al passo e qui ci fermiamo a mangiare. Nel frattempo il cielo si è coperto di nuvole grige e minacciose, così, al sentore delle prime gocce di pioggia, riprendiamo la marcia.
La discesa, lungo lo stesso percorso di salita, è veloce e ce la facciamo sotto la pioggia (mai troppo insistente) e anche un po di grandine (molto fine per fortuna). Scesi di quota il cielo si riapre e spunta nuovamente il sole, permettendoci di concludere al meglio l'escursione.
Marco, Dario e Matteo.
NOTE:
Tempo di percorrenza: 5h30' di cui circa 30' di sosta. (3h salita, 2h discesa)
Lunghezza percorso: 12,9km
Presenza di acqua: fontane presenti solo ad Albogno e al Belvedere. Lungo il percorso sono presenti piccoli torrentelli con cascatelle.
Lasciamo la macchina in un piccolo parcheggio nel piccolo abitato di Albogno (1020m). Da qui attraversiamo a piedi le stradine del paese, seguendo le indicazioni per l'Alpe Buriale e presto ci troviamo sulla strada sterrata che porta fino al Belvedere (1080m). Da qui risaliamo la gippabile superando alcuni vecchi casolari. Un vecchio cartello con scritto "Burial" ci fa abbandonare la comoda strada sterrata, imboccando un piccolo sentiero sulla sinistra che sale ripido tra i faggi. Il sentiero, in alcuni punti appena percettibile, incrocia un paio di volte la gippabile abbandonata in precedenza, rivelandosi quindi una sorta di "direttissima". La salita è tosta e in breve tempo ci porta a quota 1506m. Da qui si procede per circa un quarto d'ora su una serie di saliscendi che fanno perdere un po di quota. In questo breve tratto è importante prestare un minimo di attenzione per via del fatto che il sentiero è stretto e inclinato e per la presenza di foglie e radici. Si riprende quindi a salire; i larici prendono il posto dei faggi e si attraversano alcuni piccoli torrentelli. Uno di questi, rinchiuso in una gola ombrosa, è ancora ricoperto da una lingua di neve e ci costringe a un passaggio delicato. Giunti quasi a quota 1800m, il bosco si apre e giungiamo finalmente in vista dell'alpe Buriale e della nostra meta. Risaliamo il prato e, dopo aver superato l'ennesimo torrentello, raggiungiamo l'Alpe Buriele (1884m). Seguiamo il ben visibile sentiero che, in circa 15' ci porta al Passo Margina (1977m). Da qui ci dirigiamo verso la cima ma, non notando il sentiero che risale diretto in vetta passando per la cresta, seguiamo una traccia che aggira la cima del monte ricollegandosi alla cresta che scende verso il Monte Alom. Da qui saliamo a vista su roccette verso la vetta, raggiungendola in pochi minuti. Ed eccoci finalmente sulla vetta del Monte Loccia di Peve (2127m). Rimaniamo in vetta solo per pochi minuti, giusto il tempo per ammirare il bellissimo panorama e scattare qualche foto. Alcuni pecore di passaggio hanno ricoperto la cima coi loro bisogni e ci sono moltissime mosche, così decidiamo di ridiscendere al passo e qui ci fermiamo a mangiare. Nel frattempo il cielo si è coperto di nuvole grige e minacciose, così, al sentore delle prime gocce di pioggia, riprendiamo la marcia.
La discesa, lungo lo stesso percorso di salita, è veloce e ce la facciamo sotto la pioggia (mai troppo insistente) e anche un po di grandine (molto fine per fortuna). Scesi di quota il cielo si riapre e spunta nuovamente il sole, permettendoci di concludere al meglio l'escursione.
Marco, Dario e Matteo.
NOTE:
Tempo di percorrenza: 5h30' di cui circa 30' di sosta. (3h salita, 2h discesa)
Lunghezza percorso: 12,9km
Presenza di acqua: fontane presenti solo ad Albogno e al Belvedere. Lungo il percorso sono presenti piccoli torrentelli con cascatelle.
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