Muro di Sormano e Alpe Spessola
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Mattinata libera, tempo fresco, voglia di una corsetta in salita. Torna alla mente il famoso (mitico per i ciclisti) "Muro di Sormano": ci ho sempre girato attorno per accedere alle aree del M.Palanzone e del M.S.Primo, ma questa volta lo vogliamo proprio fare. A cose fatte, in realtà, proprio nulla di speciale: in poco più di 15 minuti lo chiudiamo senza eccessivo affanno. Il giro naturalmente non può finire qui, con nemmeno 2 km di asfalto: proseguiamo sulla strada del S.Primo fino alla Bocchetta di Spessola, dove si può intercettare la cresta che scende direttamente su Sormano: bellissimo passaggio, a tratti esposto (dal punto di vista di chi corre, naturalmente), con uscita "wild" attraverso resti di una vecchia tromba d'aria. Spettacolare l'incontro con interi branchi di mufloni.
Dal parcheggio si scende al bivio verso il Muro e si prosegue fino all'impluvio della Valle della Roncaglia: qui inizia la salita. Si tratta di un regolare nastro d'asfalto, serpeggiante dapprima nel bosco e poi fra i prati della Colma, con precisa documentazione dell'ascesa: sul margine della strada, ogni metro guadagnato è indicato dalla relativa quota; qua e là citazioni (critiche) di famosi ciclisti, indicazioni dei panorami e classifiche di tempi lontani. [Attualmente il record ciclistico dovrebbe essere di poco più di 9 minuti; quello podistico mi è sconosciuto, ma dovrebbe differire di poco]. Arrivati in breve alla Colma, passando davanti alla Capanna Stoppani, si va ad imboccare la pista forestale per il Monte S.Primo: è un percorso bellissimo, veloce, prevalentemente pianeggiante o in lieve salita, che affianca la cresta culminante nel Monte Cippei e nel Monte Roncaglia; si corre in una galleria di faggi e betulle, alternata ad aree di rimboschimento ad abeti, solo un paio di salite più accentuate, su fondo cementato. Superata l'apertura della Colma del Bosco (possibilità di discesa anticipata e diretta a Sormano), si prosegue fino al termine della foresta in corrispondenza della Bocchetta di Spessola (poco più a valle, a est, l'Alpe di Spessola con la sua vecchia bolla d'abbeverata). Da qui in avanti ci si può innestare ai vari sentieri che vanno a convergere all'Alpe di Terrabiotta, ma... si è fatta ora di tornare. Scostandoci inizialmente di poco dalla linea di salita, seguiamo un labile sentierino di cresta senza alcuna indicazione, in direzione sud, a tratti coperto da fitta vegetazione, a tratti aperto su ripidissimi pascoli: si oltrepassa la poco distinguibile cima del Monte Gerbal, poi si lascia in basso a destra la Colma del Bosco e si procede in picchiata fino alla Torretta. Tornando brevemente nel bosco, si arriva al dosso con la Croce di Sormano; se ne scende continuando lungo la cresta, qui larga, boscosa e apparentemente poco frequentata, tra fitti cespugli e curiose erosioni della roccia. Raggiunta una vasta area anticamente rimboschita ad abeti, si perde il sentiero nella estesa radura procurata da una tromba d'aria pochi anni orsono; poco male: in fondo al pendio si scorge una pista forestale e scendere non è un problema; lo è di più correre: la pendenza e l'enorme quantità di ramaglia residua a terra consigliano una progressione prudente. La citata pista forestale, in pochi metri a destra, raggiunge, presso uno slargo, la mulattiera discendente dalla Colma del Bosco; compaiono magicamente anche numerose indicazioni della "Pro Sormano" per le escursioni nella zona. Peccato non suggerirle anche in senso opposto... Un sentiero oscuro e molto bagnato accompagna fino alle prime abitazioni di Sormano, dove, oltrepassata la piazza della chiesa, si va a raggiungere la provinciale per i Piani del Tivano. Seguendola in salita per poche centinaia di metri, si torna al bivio di partenza.
Dal parcheggio si scende al bivio verso il Muro e si prosegue fino all'impluvio della Valle della Roncaglia: qui inizia la salita. Si tratta di un regolare nastro d'asfalto, serpeggiante dapprima nel bosco e poi fra i prati della Colma, con precisa documentazione dell'ascesa: sul margine della strada, ogni metro guadagnato è indicato dalla relativa quota; qua e là citazioni (critiche) di famosi ciclisti, indicazioni dei panorami e classifiche di tempi lontani. [Attualmente il record ciclistico dovrebbe essere di poco più di 9 minuti; quello podistico mi è sconosciuto, ma dovrebbe differire di poco]. Arrivati in breve alla Colma, passando davanti alla Capanna Stoppani, si va ad imboccare la pista forestale per il Monte S.Primo: è un percorso bellissimo, veloce, prevalentemente pianeggiante o in lieve salita, che affianca la cresta culminante nel Monte Cippei e nel Monte Roncaglia; si corre in una galleria di faggi e betulle, alternata ad aree di rimboschimento ad abeti, solo un paio di salite più accentuate, su fondo cementato. Superata l'apertura della Colma del Bosco (possibilità di discesa anticipata e diretta a Sormano), si prosegue fino al termine della foresta in corrispondenza della Bocchetta di Spessola (poco più a valle, a est, l'Alpe di Spessola con la sua vecchia bolla d'abbeverata). Da qui in avanti ci si può innestare ai vari sentieri che vanno a convergere all'Alpe di Terrabiotta, ma... si è fatta ora di tornare. Scostandoci inizialmente di poco dalla linea di salita, seguiamo un labile sentierino di cresta senza alcuna indicazione, in direzione sud, a tratti coperto da fitta vegetazione, a tratti aperto su ripidissimi pascoli: si oltrepassa la poco distinguibile cima del Monte Gerbal, poi si lascia in basso a destra la Colma del Bosco e si procede in picchiata fino alla Torretta. Tornando brevemente nel bosco, si arriva al dosso con la Croce di Sormano; se ne scende continuando lungo la cresta, qui larga, boscosa e apparentemente poco frequentata, tra fitti cespugli e curiose erosioni della roccia. Raggiunta una vasta area anticamente rimboschita ad abeti, si perde il sentiero nella estesa radura procurata da una tromba d'aria pochi anni orsono; poco male: in fondo al pendio si scorge una pista forestale e scendere non è un problema; lo è di più correre: la pendenza e l'enorme quantità di ramaglia residua a terra consigliano una progressione prudente. La citata pista forestale, in pochi metri a destra, raggiunge, presso uno slargo, la mulattiera discendente dalla Colma del Bosco; compaiono magicamente anche numerose indicazioni della "Pro Sormano" per le escursioni nella zona. Peccato non suggerirle anche in senso opposto... Un sentiero oscuro e molto bagnato accompagna fino alle prime abitazioni di Sormano, dove, oltrepassata la piazza della chiesa, si va a raggiungere la provinciale per i Piani del Tivano. Seguendola in salita per poche centinaia di metri, si torna al bivio di partenza.
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