Loccia di Lei - Valle Antigorio
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La Loccia di Lei è un alpe circondato da fitti e ripidi boschi a poca distanza della comoda e frequentata zona di Aleccio. Il profondo canale del Rio Antolina separa i due mondi.
L’abbandono - e il conseguente imboscamento - della Loccia di Lei sarebbero assoluti, se non fosse per un ripetitore rivolto verso Crodo, posizionato alle spalle delle baite. Immaginiamo che questo venga raggiunto all'occorrenza in elicottero, vista l'assenza di un percorso "ragionevole" per arrivarci.
Commentando questa mia avventura, mia moglie mi ha fatto notare che verrà un giorno in cui anche i ripetitori saranno il ricordo di un tecnologia obsoleta e forse ci sarà qualcuno che si metterà in cammino per cercarli...
Annotazioni
Il percorso ricalca a grandi linee il tracciato rappresentato sulla prima edizione della IGM e sulla Siegfried. Non ci sono segnavia affidabili e si incontrano solo due brevissimi tratti costruiti, uno all’inizio, l’altro alla fine del percorso. In mezzo un fitto bosco misto di conifere e latifoglie, segnato da una molteplicità di tracce che si interrompono.
In questa zona dalla Valle Antigorio non troviamo i consueti terrazzi naturali e le rocce dalla forme arrotondate, ma valli segnate dall'erosione fluviale, e un ambiente che ricorda quello della valle del Fenecchio.
Utile il GPS.
Il percorso
Con Ferruccio e Francesco parto dal parcheggio di Maglioggio. Ci incamminiamo sulla bella mulattiera per Aleccio, fino a dove questa è sostituita dalla strada asfaltata che seguiamo fino al ponte sul Rio Antolina. Ci dirigiamo verso una prima baita visibile dalla strada e proseguiamo in leggera salita verso NE entrando nel bosco. Su vaghe tracce superiamo il greto del canale del Rio Valpicin (praticamente asciutto) e raggiungiamo i ruderi imboscati di Intelval, probabilmente traducibile con Nelle Valli. Un muro - sul punto di crollare - riporta l’iscrizione 1714.
Proseguiamo in piano, guadiamo lo spumeggiante Rio Bruson e arriviamo - da ultimo su un tratto costruito - alle baite pericolanti (con tanto di cartello...) dell'Alpe Le Valli, dove si può ammirare un inconsueto affresco triangolare sotto il colmo del tetto.
Traversiamo in piano e scendiamo a guadare il Rio Frua (circa 950 m). Sull’opposto versante si incontrano dei pali conficcati nel terreno e, nelle vicinanze, un rudere azzerato. Una vaga traccia risale la dorsale. Questa presenta in alcuni punti i fianchi fortemente erosi. Saliamo sul colmo fino al termine di un tratto pianeggiante, oltre il quale la dorsale si confonde con il pendio soprastante (circa 1220 m), e traversiamo a sinistra (Nord) fino ad un'altra costa che risaliamo su ripide tracce di animali. Alla base di una zona rocciosa incrociamo i resti di un sentiero che sale a tornanti (passaggio obbligato). Dopo un tratto imboscato, saliamo verso la costa erbosa alla nostra destra (Sud), dove troviamo dei resti di muretti (1560 m). Risaliamo brevemente la dorsale e, volgendo a sinistra (N) a monte di una piccola giavina, attraversiamo un ripido canalino dal fondo erboso (circa 1620 m) e, dopo un tratto in piano nel ripido bosco (traccia), arriviamo alle spalle del ripetitore della Loccia di Lei.
Al margine inferiore dell pascolo, troviamo due baite. Una di esse ha ancora il tetto e all'interno presenta le classiche scritte in nerofumo sulle travi e una bottiglietta di Crodino (datata 1987), a testimonianza di visite relativamente recenti.
Scendendo la dorsale principale verso Ovest, troviamo il rudere della stalla, anch'esso dal tetto crollato e circondato dal bosco. Le dimensioni sembrano quasi suggerire che fosse una stalla per bovini ma il tipo di terreno tutt'attorno e la mancanza di tratti costruiti che lascino supporre l'esistenza di una stra di vacch, portano a pensare che la Loccia di Lei venisse caricata solo con il bestiame minuto.
Tempo: circa 2:15
Il ritorno
Pec’Negher (toponimo che richiama la peccia o abete rosso, poi diventato Pizzonero sulle mappe più recenti...) è un altro alpeggio abbandonato, probabilmente da più tempo rispetto alla Loccia di Lei, ed è posto sulla dorsale situata più a Nord. Tra i due alpeggi il versante è profondamente inciso - a dispetto della rappresentazione che ne fanno le carte IGM e CNS - dall'omonimo canale, incassato e dai fianchi dirupati.
Incoraggiati da una coppia di tagli nei pressi della stalla della Loccia di Lei, abbiamo fatto due tentativi per attraversare il canale del Rio Pec'Negher, senza però trovare altri segni inconfutabili di passaggio, né a monte, né a valle. Alla fine la minaccia di rovesci pomeridiani ci ha fatto desistere dal proposito e abbiamo fatto ritorno a Maglioggio sui nostri passi.
L’abbandono - e il conseguente imboscamento - della Loccia di Lei sarebbero assoluti, se non fosse per un ripetitore rivolto verso Crodo, posizionato alle spalle delle baite. Immaginiamo che questo venga raggiunto all'occorrenza in elicottero, vista l'assenza di un percorso "ragionevole" per arrivarci.
Commentando questa mia avventura, mia moglie mi ha fatto notare che verrà un giorno in cui anche i ripetitori saranno il ricordo di un tecnologia obsoleta e forse ci sarà qualcuno che si metterà in cammino per cercarli...
Annotazioni
Il percorso ricalca a grandi linee il tracciato rappresentato sulla prima edizione della IGM e sulla Siegfried. Non ci sono segnavia affidabili e si incontrano solo due brevissimi tratti costruiti, uno all’inizio, l’altro alla fine del percorso. In mezzo un fitto bosco misto di conifere e latifoglie, segnato da una molteplicità di tracce che si interrompono.
In questa zona dalla Valle Antigorio non troviamo i consueti terrazzi naturali e le rocce dalla forme arrotondate, ma valli segnate dall'erosione fluviale, e un ambiente che ricorda quello della valle del Fenecchio.
Utile il GPS.
Il percorso
Con Ferruccio e Francesco parto dal parcheggio di Maglioggio. Ci incamminiamo sulla bella mulattiera per Aleccio, fino a dove questa è sostituita dalla strada asfaltata che seguiamo fino al ponte sul Rio Antolina. Ci dirigiamo verso una prima baita visibile dalla strada e proseguiamo in leggera salita verso NE entrando nel bosco. Su vaghe tracce superiamo il greto del canale del Rio Valpicin (praticamente asciutto) e raggiungiamo i ruderi imboscati di Intelval, probabilmente traducibile con Nelle Valli. Un muro - sul punto di crollare - riporta l’iscrizione 1714.
Proseguiamo in piano, guadiamo lo spumeggiante Rio Bruson e arriviamo - da ultimo su un tratto costruito - alle baite pericolanti (con tanto di cartello...) dell'Alpe Le Valli, dove si può ammirare un inconsueto affresco triangolare sotto il colmo del tetto.
Traversiamo in piano e scendiamo a guadare il Rio Frua (circa 950 m). Sull’opposto versante si incontrano dei pali conficcati nel terreno e, nelle vicinanze, un rudere azzerato. Una vaga traccia risale la dorsale. Questa presenta in alcuni punti i fianchi fortemente erosi. Saliamo sul colmo fino al termine di un tratto pianeggiante, oltre il quale la dorsale si confonde con il pendio soprastante (circa 1220 m), e traversiamo a sinistra (Nord) fino ad un'altra costa che risaliamo su ripide tracce di animali. Alla base di una zona rocciosa incrociamo i resti di un sentiero che sale a tornanti (passaggio obbligato). Dopo un tratto imboscato, saliamo verso la costa erbosa alla nostra destra (Sud), dove troviamo dei resti di muretti (1560 m). Risaliamo brevemente la dorsale e, volgendo a sinistra (N) a monte di una piccola giavina, attraversiamo un ripido canalino dal fondo erboso (circa 1620 m) e, dopo un tratto in piano nel ripido bosco (traccia), arriviamo alle spalle del ripetitore della Loccia di Lei.
Al margine inferiore dell pascolo, troviamo due baite. Una di esse ha ancora il tetto e all'interno presenta le classiche scritte in nerofumo sulle travi e una bottiglietta di Crodino (datata 1987), a testimonianza di visite relativamente recenti.
Scendendo la dorsale principale verso Ovest, troviamo il rudere della stalla, anch'esso dal tetto crollato e circondato dal bosco. Le dimensioni sembrano quasi suggerire che fosse una stalla per bovini ma il tipo di terreno tutt'attorno e la mancanza di tratti costruiti che lascino supporre l'esistenza di una stra di vacch, portano a pensare che la Loccia di Lei venisse caricata solo con il bestiame minuto.
Tempo: circa 2:15
Il ritorno
Pec’Negher (toponimo che richiama la peccia o abete rosso, poi diventato Pizzonero sulle mappe più recenti...) è un altro alpeggio abbandonato, probabilmente da più tempo rispetto alla Loccia di Lei, ed è posto sulla dorsale situata più a Nord. Tra i due alpeggi il versante è profondamente inciso - a dispetto della rappresentazione che ne fanno le carte IGM e CNS - dall'omonimo canale, incassato e dai fianchi dirupati.
Incoraggiati da una coppia di tagli nei pressi della stalla della Loccia di Lei, abbiamo fatto due tentativi per attraversare il canale del Rio Pec'Negher, senza però trovare altri segni inconfutabili di passaggio, né a monte, né a valle. Alla fine la minaccia di rovesci pomeridiani ci ha fatto desistere dal proposito e abbiamo fatto ritorno a Maglioggio sui nostri passi.
Tourengänger:
atal

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