Punta San Matteo - 3678 m
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".... Ma la situazione cambia quando c'è la primavera... orario DISUMANO, solo per gente vera..."
Quando la gente di solito va a letto dopo una serata con gli amici... noi invece ci alziamo.... che brutto momento puntare la sveglia alle...... No, meglio non dirlo che mi vengono i brividi!!! ahaha :
Ma come sempre accade.... alla fine ne è valsa la pena... alle 6,00 ci ritroviamo sci ai piedi diretti verso il San Matteo, con il sole che, pian piano, comincia a far capolino da dietro le montagne....
Dopo 4 ore emmezza di salita eccoci finalmente abbracciati in cima: che emozione e chi l'avrebbe mai detto.... e ancora una volta non posso che dirti un enorme GRAZIE!!!!
Discesa super su divertentissimo firn, anche se gli ultimi 200 metri mi han messo a dura prova.... che mal di gambbbbb!!!
Ma ecco la soluzione a tutto....: una bella pucciata rigenerante nella Pozza di Leonardo!!!
Dalla diga poco dopo il parcheggio dei Forni (q. 2161 m), addentrarsi verso destra nell'ampia vallata che conduce alle pendici del Ghiacciaio dei Forni.
Risalire la vallata tenendosi sulla destra e, dopo aver oltrepassato una prima deviazione per il Tresero, si giunge nei pressi di un ponte tibetano.
Qui svoltare decisamente a destra, mettendo definitamente piede sul Ghiacciaio dei Forni (q. 2650 m - spettacolare la bocca del Ghiacciaio), da dove la vetta appare ben visibile, ma ancora bella lontana. Tenendosi bene sulla destra, si perviene alla base di un primo ripido pendio, al di sopra del quale la traccia torna pianeggiante.
A questo punto, si arriva in una zona caratterizzata dalla presenza di spaventosi seracchi (sulla sinistra). Risalire la valletta fino a portarsi alle pendici del ripido tratto (punto chiave) che permette l'accesso al facile plateau finale.
Spesso è possibile trovare ghiaccio affiorante in questo tratto di percorso e, data anche la ripidità del terreno e l'esposizione sul ghiacciaio sottostante, è consigliato o indossare i rampanti oppure salire sci in spalla (eventualmente con ramponi).
Superato questo tratto abbastanza ostico, si guadagna l'ampio plateau sommitale compreso tra la slanciata piramide del Monte Giumella a sinistra e il San Matteo a destra.
Su pendenze molto dolci salire in direzione della facile cresta nevosa e, dopo un ultimo tratto leggermente più ripido, sci ai piedi, si raggiunge la croce di vetta (q. 3678 m).
Discesa per la via di salita.
CONDIZIONI AL 25/04/2018:
- Partiti dal parcheggio dei Forni alle 6,15
- Rigelo molto buono già dalla partenza
- Lungo il Ghiacciaio dei Forni visti qualche buco, ma tutti ben chiusi
- La seraccata sulla sinistra prima di raggiungere il pendio molto ripido prima del plateau finale ha già scaricato qualche blocco
- Lungo il tratto ripido (max 35°/40°) abbiamo messo i rampanti non tanto per la neve (che era molto morbida, quasi farinosa), ma quanto per non rischiare di scivolar via. Altri son saliti a piedi, mentre le tutine sembravano non far minimamente fatica a salire solo con gli senza rampanti
- Discesa su ottimo firn a parte la primissima parte dalla cima al pianoro sottostante dove era crostosa
- Arrivati alla macchina alle 12,45: l'ultimo tratto dal ponte tibetano al parcheggio è stata una vera e propria sofferenza su neve pesante e super sfondosa
- Ramponi e piccozza non usati ma sempre meglio averli dietro
TEMPI DI PERCORRENZA:
- PARCHEGGIO RIFUGIO FORNI - GHIACCIAIO DEI FORNI: 1.30 ora
- GHIACCIAIO DEI FORNI - PUNTA SAN MATTEO: 3.15 ore
- PUNTA SAN MATTEO - PARCHEGGIO RIFUGIO FORNI: 1,35 ora
con Peru, Luca, Andrea, Alessandro e Stefano.

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