Pizzo Leone e Corona dei Pinci
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Trovato con difficoltà un parcheggio a Brissago ... comunque a pagamento ... torno verso il centro e seguo inizialmente le indicazioni per il Sacro Monte per poi andare ad intercettare il sentiero che sale verso il Pizzo Leone. In questo primo tratto si passa attraverso le case del paese, praticamente tutto lungo una scalinata fino a giungere nella parte alta dell'abitato, nei pressi di una chiesa dallo stile moderno, dove volendo si potrebbe anche arrivare in macchina ... risparmiando così 200 metri di dislivello, 4 km di sviluppo e .... 6 franchi di parcheggio ... ma il panorama sul Lago Maggiore ripaga delle fatiche aggiunte.
Passata ancora qualche casa ci si inoltra in un bosco che comodamente sale fino a Boredo. Ora si imbocca il bel sentiero, in spazi più aperti e con un'ottima visuale sul Gridone, che conduce all'Alpe di Naccio. Qui è presente ancora un buono strato di neve ma sfruttando alcune pedate si riesce a giungere fino all'Urione senza sprofondare. Dalla croce dell'Urione l'itinerario prosegue lungo la dorsale ... anch'essa innevata e senza traccia ... ma stando sul bordo della dorsale, si riesce a non pestare neve per un buon tratto poi inevitabilmente ci si bagna gli scarponi nell'ultimo tratto.
Splendido il panorama tutto intorno e splendide le temperature per stare qualche minuto a crogiolarsi.
Per il "rientro" decido di completare il giro come avevo pensato (scendendo fino a Termine per poi risalire alla Corona dei Pinci) anche se nei versanti nord è presente ancora una gran quantità di neve. Indosso e "testo" delle piccole ghette e mi butto nella faggetta innevata. Ovviamente la neve non è per nulla portante e ad ogni passo si sprofonda notevolmente ma essendo in discesa progredire risulta solo un pochino lento ma non troppo faticoso, bisogna solo fare molta attenzione ai buchi improvvisi vicino alle rocce che rischiano di graffiare le gambe.
Verso i 1250 la neve termina definitivamente e ritornato in versione estiva raggiungo Termine. Seguo le chiare indicazioni per risalire in direzione della Corona dei Pinci su comodo sentiero giungendo prima ad una selletta a quota 1306 e poi traversando quasi a mezza costa, fino alla "cima" della Corona dei Pinci.
Inizio la discesa puntando alla località Monti di Schiavardo (Sciavard) poi Porera e Campo e qui scelgo definitivamente di non scendere a Ronco per poi traversare a Brissago ma di traversare "alto" rimanendo nel bosco. Arrivo nei pressi di Piano e poco sotto a Borgna dove possiamo dire che inizia la vera calata verso Brissago. Continuando sempre su sentiero ben visibile, mi ritrovo nuovamente tra le case di Brissago Alta e poco dopo riprendo la scalinare percorso al mattino, facendo qualche deviazione tra le viuzze per andare a "toccare" il lago vero e proprio.
Passata ancora qualche casa ci si inoltra in un bosco che comodamente sale fino a Boredo. Ora si imbocca il bel sentiero, in spazi più aperti e con un'ottima visuale sul Gridone, che conduce all'Alpe di Naccio. Qui è presente ancora un buono strato di neve ma sfruttando alcune pedate si riesce a giungere fino all'Urione senza sprofondare. Dalla croce dell'Urione l'itinerario prosegue lungo la dorsale ... anch'essa innevata e senza traccia ... ma stando sul bordo della dorsale, si riesce a non pestare neve per un buon tratto poi inevitabilmente ci si bagna gli scarponi nell'ultimo tratto.
Splendido il panorama tutto intorno e splendide le temperature per stare qualche minuto a crogiolarsi.
Per il "rientro" decido di completare il giro come avevo pensato (scendendo fino a Termine per poi risalire alla Corona dei Pinci) anche se nei versanti nord è presente ancora una gran quantità di neve. Indosso e "testo" delle piccole ghette e mi butto nella faggetta innevata. Ovviamente la neve non è per nulla portante e ad ogni passo si sprofonda notevolmente ma essendo in discesa progredire risulta solo un pochino lento ma non troppo faticoso, bisogna solo fare molta attenzione ai buchi improvvisi vicino alle rocce che rischiano di graffiare le gambe.
Verso i 1250 la neve termina definitivamente e ritornato in versione estiva raggiungo Termine. Seguo le chiare indicazioni per risalire in direzione della Corona dei Pinci su comodo sentiero giungendo prima ad una selletta a quota 1306 e poi traversando quasi a mezza costa, fino alla "cima" della Corona dei Pinci.
Inizio la discesa puntando alla località Monti di Schiavardo (Sciavard) poi Porera e Campo e qui scelgo definitivamente di non scendere a Ronco per poi traversare a Brissago ma di traversare "alto" rimanendo nel bosco. Arrivo nei pressi di Piano e poco sotto a Borgna dove possiamo dire che inizia la vera calata verso Brissago. Continuando sempre su sentiero ben visibile, mi ritrovo nuovamente tra le case di Brissago Alta e poco dopo riprendo la scalinare percorso al mattino, facendo qualche deviazione tra le viuzze per andare a "toccare" il lago vero e proprio.
Tourengänger:
Andrea!
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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Kommentare (7)