Pizzo Forno
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La "to do list" si accorcia...
beh, si accorcia quando ne togli uno, ma ogni volta se ne aggiungono un paio... una lista infinita !!!
Le condizioni sembrano buone, confermate dal capannaro Dema.
Breve pianificazione....salire, salire, salire !!! beh, anche il pericolo da valutare, le tempistiche, il materiale, ....
La salita al Pizzo Forno da Dalpe, in giornata è impegnativa. Punto. Non si scappa. Lunga e tanti metri di dislivello. Ma alla portata.
Da Dalpe a Sgnòi, anzi sopra, ca. alla quota 1830, si segue integralmente il sentiero estivo. A volta ciò significa portage, togli e metti gli sci. Oggi no. La neve (qualità discutibile) è presente dal parcheggio di Dalpe su tutto il sentiero, costantemente.
In circa 2h "maciniamo" i ca. 800 metri che separano il parcheggio al "canale". Ecco, adesso comincia la gita...
Non si tratta proprio di un canale...cioè si, il canale c'è, ma è impraticabile. Situato sulla sinistra del circo delle cascate di ghiaccio del Boc di Comasnee, bisogna entrare nel canale, togliere gli sci, attraversarlo e salire la piodata inclinata, sperando sia ricoperta di neve e non di ghiaccio. Nel nostro caso, poca neve, ma pur sempre neve. Sono ca. 50 m di dislivello che possono rivelarsi, sia in salita che in discesa, alquanto impegnativi. Oggi no, solamente un pò in discesa, nonostante vi sia (stranamente) poca neve.
Rimessi gli sci non resta che valutare il pericolo, i pendii sono costantemente ripidi (ossia attorno e sopra i 30°) fino al Passo di Ghiacciaione.
Per nostra fortuna un gruppetto era partito prima di noi, tracciando tutto l'itinerario fino a ca. 2400 m dove li abbiamo raggiunti. Da qui diamo una mano e si traccia, in ca. 20-30 cm di neve assestata, uno splendore.
Raggiunto il Ghiacciaione si cambia versante e si "arranca" fino alla cima. La pausa è più che meritata, una bella impresa, sullo splendido balcone del pizzo.
La discesa è su neve trasformata fino al Ghiacciaione. Poi sono splendidi tratti di polvere alternati a cartoncino sciabile. Il canale lo scendiamo a "scaletta". Qualche curvetta di sulz nel Boc di Comasnee fino al sentiero. Pausa ristoratrice, il caldo si fa sentire. E poi sciata di sopravvivenza su neve molle e marcia, lungo il sentiero non sempre di facile interpretazione...fino all'auto!
Il Pizzo Forno, come il Campo Tencia, è una cima decisamente impegnativa, da cui D+, con un dislivello notevole, non per tutti, ma con tutte le caratteristiche per essere una di quelle giornate che non si dimenticano facilmente.
beh, si accorcia quando ne togli uno, ma ogni volta se ne aggiungono un paio... una lista infinita !!!
Le condizioni sembrano buone, confermate dal capannaro Dema.
Breve pianificazione....salire, salire, salire !!! beh, anche il pericolo da valutare, le tempistiche, il materiale, ....
La salita al Pizzo Forno da Dalpe, in giornata è impegnativa. Punto. Non si scappa. Lunga e tanti metri di dislivello. Ma alla portata.
Da Dalpe a Sgnòi, anzi sopra, ca. alla quota 1830, si segue integralmente il sentiero estivo. A volta ciò significa portage, togli e metti gli sci. Oggi no. La neve (qualità discutibile) è presente dal parcheggio di Dalpe su tutto il sentiero, costantemente.
In circa 2h "maciniamo" i ca. 800 metri che separano il parcheggio al "canale". Ecco, adesso comincia la gita...
Non si tratta proprio di un canale...cioè si, il canale c'è, ma è impraticabile. Situato sulla sinistra del circo delle cascate di ghiaccio del Boc di Comasnee, bisogna entrare nel canale, togliere gli sci, attraversarlo e salire la piodata inclinata, sperando sia ricoperta di neve e non di ghiaccio. Nel nostro caso, poca neve, ma pur sempre neve. Sono ca. 50 m di dislivello che possono rivelarsi, sia in salita che in discesa, alquanto impegnativi. Oggi no, solamente un pò in discesa, nonostante vi sia (stranamente) poca neve.
Rimessi gli sci non resta che valutare il pericolo, i pendii sono costantemente ripidi (ossia attorno e sopra i 30°) fino al Passo di Ghiacciaione.
Per nostra fortuna un gruppetto era partito prima di noi, tracciando tutto l'itinerario fino a ca. 2400 m dove li abbiamo raggiunti. Da qui diamo una mano e si traccia, in ca. 20-30 cm di neve assestata, uno splendore.
Raggiunto il Ghiacciaione si cambia versante e si "arranca" fino alla cima. La pausa è più che meritata, una bella impresa, sullo splendido balcone del pizzo.
La discesa è su neve trasformata fino al Ghiacciaione. Poi sono splendidi tratti di polvere alternati a cartoncino sciabile. Il canale lo scendiamo a "scaletta". Qualche curvetta di sulz nel Boc di Comasnee fino al sentiero. Pausa ristoratrice, il caldo si fa sentire. E poi sciata di sopravvivenza su neve molle e marcia, lungo il sentiero non sempre di facile interpretazione...fino all'auto!
Il Pizzo Forno, come il Campo Tencia, è una cima decisamente impegnativa, da cui D+, con un dislivello notevole, non per tutti, ma con tutte le caratteristiche per essere una di quelle giornate che non si dimenticano facilmente.
Tourengänger:
stellino
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Kommentare (4)