Crop dal Bog - Valle Antigorio
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L'idea di visitare Crop dal Bog era nata guardando una foto scattata da Ferruccio nelle vicinanze dell’Alpe Alagua (questa). L’immagine mostra due ruderi, su un piccolo pianoro, al centro di un ripido versante dove scivoli di roccia precipitano verso il fondo di una valle angusta. Oltre alla collocazione isolata e scomoda, colpisce l'esiguità del pascolo. Il fatto che qualcuno abbia costruito in un luogo come questo è la testimonianza di una civiltà della fatica che ha concluso la sua parabola e rischia di cadere nell’oblio.
Sulle mappe non c'è traccia, né dei ruderi, né del vecchio sentiero di accesso, in parte nascosto da una vegetazione incontenibile e minacciato dalla presenza di una cava che ha intaccato il versante dove si trova il tratto iniziale.
Ringrazio
tignoelino per il nome dell'alpetto, le indicazioni per trovare l'inizio del percorso e la generosa accoglienza al termine dell'escursione.
Note
Si tratta di uno dei percorsi più spinosi tra quelli affrontati fino ad oggi ma le difficoltà vere e proprie sono tutto sommato contenute, salvo quelle legate all’orientamento e a qualche passaggio esposto nel tratto tra Crop del Bog e Alagua.
Si consiglia di indossare abbigliamento sacrificabile.
L'andata
L'ultimo tratto della strada per Pontemaglio è ufficialmente chiuso per frana. Lascio quindi la macchina nella borgata sulla destra idrografica, prima della galleria, ed entro con Ferruccio a Pontemaglio percorrendo il ponte a schiena d'asino. Attraversato il paese, uno dei più caratteristici dell'Ossola, seguiamo i segni di vernice che portano al villaggio abbandonato di Veglio. Raggiunta la casaforte nota come "il castello", ben visibile anche dal fondovalle, seguiamo una traccia verso Nord e ci immettiamo su una strada sterrata. All'ingresso di una cava, ne aggiriamo il perimetro in senso antiorario e attraversiamo una giavina seguendo un tubo dell'acqua. Sul pendio soprastante la cava incontriamo una traccia di sentiero, a tratti cancellata dalla vegetazione, che con qualche tornante guadagna il colmo di una dorsale boscata. Saliamo per un breve tratto e traversiamo a Nord per attraversare un canale e risalire il pendio a destra delle piodate, arriviando così a Crop dal Bog (circa 1:30).
Saliamo per pochi metri lungo la dorsale seguendo una traccia e, traversando in piano su un'evidente cengia - il manufatto più importante del percorso - arriviamo sul greto del torrente a Nord dell'alpetto. Il sentiero risale il versante opposto poggiando a sinistra. Alcuni tratti sono resi inagibili dalla vegetazione spinosa e si è costretti ad affrontare qualche passaggio esposto per rimanere su terreno relativamente pulito. Di tanto in tanto si riconoscono resti di rudimentali gradini. Si giunge su una spalla pianeggiante dove una boscaglia di ginestre precede un inestricabile roveto, che può essere aggirato in senso orario. Saliamo ancora, passando per un breve tratto sul versante Nord (esposto) e, ritornati sul versante Sud, saliamo da sinistra a destra una rampa alla base di una parete. Con un traverso verso Est su terreno in prevalenza erboso e un ennesimo passaggio tra piante spinose, guadagniamo l'ampio pianoro panoramico dell'Alpe Alagua, un luogo frequentato con diverse baite ristrutturate, raggiunto anche da una jeepabile, che contrasta fortemente con gli ambienti attraversati per raggiungerlo.
Tempi: circa 3 ore
Il ritorno
Al ritorno scendiamo con percorso libero direttamente da Alagua all'Alpe Campiano, dove troviamo colonne di cemento e betoniere abbandonate, il lascito di un rimodernamento abortito. Traversiamo verso Est e, superato il Rio delle Ginestre, ci immettiamo sul sentiero segnalato che ci riporta a Veglio. Per rientrare a Pontemaglio, anziché ripetere il percorso dell'andata, scendiamo a nord del "castello" lungo una mulattiera che raggiunge il piano a Nord dell'abitato, nei pressi di una cava abbandonata.
Tempi: poco più di 1 ora di cammino effettivo
Link alla relazione di Ferruccio:

Sulle mappe non c'è traccia, né dei ruderi, né del vecchio sentiero di accesso, in parte nascosto da una vegetazione incontenibile e minacciato dalla presenza di una cava che ha intaccato il versante dove si trova il tratto iniziale.
Ringrazio

Note
Si tratta di uno dei percorsi più spinosi tra quelli affrontati fino ad oggi ma le difficoltà vere e proprie sono tutto sommato contenute, salvo quelle legate all’orientamento e a qualche passaggio esposto nel tratto tra Crop del Bog e Alagua.
Si consiglia di indossare abbigliamento sacrificabile.
L'andata
L'ultimo tratto della strada per Pontemaglio è ufficialmente chiuso per frana. Lascio quindi la macchina nella borgata sulla destra idrografica, prima della galleria, ed entro con Ferruccio a Pontemaglio percorrendo il ponte a schiena d'asino. Attraversato il paese, uno dei più caratteristici dell'Ossola, seguiamo i segni di vernice che portano al villaggio abbandonato di Veglio. Raggiunta la casaforte nota come "il castello", ben visibile anche dal fondovalle, seguiamo una traccia verso Nord e ci immettiamo su una strada sterrata. All'ingresso di una cava, ne aggiriamo il perimetro in senso antiorario e attraversiamo una giavina seguendo un tubo dell'acqua. Sul pendio soprastante la cava incontriamo una traccia di sentiero, a tratti cancellata dalla vegetazione, che con qualche tornante guadagna il colmo di una dorsale boscata. Saliamo per un breve tratto e traversiamo a Nord per attraversare un canale e risalire il pendio a destra delle piodate, arriviando così a Crop dal Bog (circa 1:30).
Saliamo per pochi metri lungo la dorsale seguendo una traccia e, traversando in piano su un'evidente cengia - il manufatto più importante del percorso - arriviamo sul greto del torrente a Nord dell'alpetto. Il sentiero risale il versante opposto poggiando a sinistra. Alcuni tratti sono resi inagibili dalla vegetazione spinosa e si è costretti ad affrontare qualche passaggio esposto per rimanere su terreno relativamente pulito. Di tanto in tanto si riconoscono resti di rudimentali gradini. Si giunge su una spalla pianeggiante dove una boscaglia di ginestre precede un inestricabile roveto, che può essere aggirato in senso orario. Saliamo ancora, passando per un breve tratto sul versante Nord (esposto) e, ritornati sul versante Sud, saliamo da sinistra a destra una rampa alla base di una parete. Con un traverso verso Est su terreno in prevalenza erboso e un ennesimo passaggio tra piante spinose, guadagniamo l'ampio pianoro panoramico dell'Alpe Alagua, un luogo frequentato con diverse baite ristrutturate, raggiunto anche da una jeepabile, che contrasta fortemente con gli ambienti attraversati per raggiungerlo.
Tempi: circa 3 ore
Il ritorno
Al ritorno scendiamo con percorso libero direttamente da Alagua all'Alpe Campiano, dove troviamo colonne di cemento e betoniere abbandonate, il lascito di un rimodernamento abortito. Traversiamo verso Est e, superato il Rio delle Ginestre, ci immettiamo sul sentiero segnalato che ci riporta a Veglio. Per rientrare a Pontemaglio, anziché ripetere il percorso dell'andata, scendiamo a nord del "castello" lungo una mulattiera che raggiunge il piano a Nord dell'abitato, nei pressi di una cava abbandonata.
Tempi: poco più di 1 ora di cammino effettivo
Link alla relazione di Ferruccio:

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