Cima del Capezzone (2421 m)
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La Val Strona d'inverno è capace di regalare momenti unici in un ambiente pochissimo frequentato e ho spesso accarezzato l’idea di fare una gita partendo da Campello Monti senza poi, per un motivo o per l’altro, concretizzare la cosa. Tornato la sera prima da un breve viaggio a Cracovia, decido per un itinerario non troppo lungo e le scelte in zona non mancano, ma alla fine non andrà proprio come previsto.
Già la partenza è tutto un programma. Sapevo che la strada per Campello Monti non viene pulita dalla neve, ma pensavo almeno di riuscire a partire da Piana di Forno, invece mi tocca parcheggiare già alla cappelletta di S. Lucia; inizialmente, per la verità, la copertura è solo a chiazze ma ben presto diventa continua e finisco per non pentirmi della scelta. Giunto a Campello Monti mi raggiunge uno scialpinista, il quale mi fornisce gentilmente la soffiata che il Capezzone è tracciato. Io ero inizialmente partito per la più vicina Ravinella ma, vista la consistenza della neve, mi rendo conto che battere traccia da solo per tutto il percorso allunghi tremendamente i tempi per cui vada per un Capezzone tracciato! Mi accodo quindi allo skialp ed iniziamo la salita in direzione W; lasciato a sinistra un primo ponte, attraversiamo quello successivo sullo Strona e saliamo aggirando alcune fasce rocciose prima verso destra e poi tornando verso sinistra a raggiungere l’Alpe Piana di Via. In questo tratto abbandono il mio socio temporaneo, rallentato con gli sci sui traversi di neve gelata, e procedo spedito grazie al maggior grip delle racchette; non lo incrocerò più perché dalla cima lo vedrò poi aver cambiato meta. Continuo in direzione SW, per piegare successivamente a destra e raggiungere l’Alpe Capezzone. Ora diventa evidente la testata della valle con il bel trittico Altemberg-Lago-Capezzone ed il lungo percorso ancora da fare. La bella traccia prosegue verso NW, quindi risale il ripido pendio prima del torrente fino a una grande conca sotto una bastionata rocciosa. La aggiro in direzione SW per poi tornare verso destra (N) e raggiungere il Lago di Capezzone, nei pressi del piccolo Bivacco Abele Traglio. Superato il lago, risalgo un breve e ripido pendio, poi piego a destra per una valletta seguendola interamente e terminando per un canalino sulla sinistra che conduce al Colle della Crocetta, a circa 2300 m. Qui la visuale si apre sul versante opposto, parzialmente coperto da nuvole all’orizzonte, e vengo accolto da sostenute folate di vento che fanno precipitare la temperatura, in precedenza decisamente mite. Rapidamente raggiungo la vetta risalendo il fianco W della cresta SW.
Il luogo è severo ed il panorama amplissimo; il solo Gruppo del Rosa coperto, con l’aria gelida a soffiare, sembra annunciare l’arrivo di una perturbazione da quella direzione. Il gelo nelle ossa non mi consente però una pausa prolungata. Mi ributto lungo la via seguita all’andata, lasciandomi scivolare nella neve bellissima che mi permette una discesa rapida nel caldo ed assolato versante di salita, dove la giornata rimarrà splendida e senza nuvole per tutto il ritorno fino all’auto.
Percorso selvaggio ed isolato di ampio respiro che merita il lungo avvicinamento iniziale, una cima davvero magnifica questo Capezzone, oggi trovata in condizioni perfette sia a livello meteo che di innevamento!
In compagnia del sempre presente Zeus.

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