La Via Francisca al Lucomagno – 1° Tappa - MTB
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Girovagando per la mia città un bel giorno mi imbatto in una piccola indicazione su fondo verdino che recita: “La Via Francisca al Lucomagno”. Si saranno sbagliati, mi dico! Sarà Via Francigena… ma incuriosito indago sul Web e scopro che davvero si chiama così. Vengo a sapere che si tratta di un antico collegamento che i pellegrini usavano percorrere per recarsi da Costanza fino a Pavia. Questi 510 km consentivano di intercettare a Pavia la Via Francigena (visto che c’entrava?) e proseguire verso Roma. A quei tempi (dal VII al XII secolo) era la preferita per raggiungere Costanza dove si recavano i Pontefici in occasione dei Concili. L’altezza non eccessiva del Passo del Lucomagno favorì questa via anche se, successivamente, si preferì l’alternativa più diretta che transitava per il San Gottardo. In ogni caso fino alla metà del 1800 era la via più frequentata per collegare Milano a Costanza.
(Nota: Consigliata visione con Impostazioni/Qualità = 1080p o 720p)
Ho subito simpatizzato con l’omino pellegrino su sfondo verde e mi sono detto: ma potrei farla questa, quantomeno la sezione italiana di 135 km che da Ponte Tresa arriva a Pavia. Praticamente comincia dalla porta di casa, ne conosco già alcuni tratti della parte superiore; allora organizziamo. Opto per la MTB che mi consente di percorrere più velocemente le tappe ma non potendomi permettere il viaggio in unica soluzione (!) ricorro all’appoggio del treno.
Allora si parte! Metto subito in cantiere le Tappe 1 & 2. La Tappa 1 inizia da Lavena di Ponte Tresa che però non è accessibile in treno se non attraverso la Svizzera. E allora? Parto da Porto Ceresio che è comodamente raggiungibile via la rinnovata linea FS da Varese. Un po’ di più certo ma in bici…cosa vuoi che sia?
Sbarco così a P.Ceresio, imbocco subito la litoranea che corre lungo la sponda occidentale del Lago Ceresio o Lago di Lugano che con modesto impegno e gran belle vedute lago-monti mi fa arrivare a Lavena. Attraverso il grazioso paesino offuscato dalla maggior importanza del vicino Ponte Tresa e trovo l’inizio della Ciclabile realizzata sul sedime della antica tramvia collegante Ghirla con P.Tresa che venne chiusa tra il 1953 ed il 1955. La ciclabile sale con pendenza contenuta di ca. 4.5% su fondo asfaltato in bei boschi. Dopo l’intersezione con la provinciale che sale da Ponte Tresa si prosegue nel Parco dell’Argentera. Il percorso è molto godibile anche fatto a piedi; ogni tanto aree di sosta con panchine e squarci panoramici consentono di riposare e di ammirare. Un luogo incantevole ospita un mulino affrescato ed il rio che lo alimenta; qui si può davvero perdere una mezz’ora per visitare a piedi questa oasi nel bosco. Si prosegue sempre in leggera salita fino ad arrivare al paese di Marchirolo dove la Via transita per la parte vecchia del borgo. Poi, su strade poco trafficate, si arriva a Cugliate Fabiasco, lasciando il quale con ripida discesa si arriva a Ghirla, senza entrare nel paese; ignorando a dx il ramo per Cunardo si risale tutto il bel Lago di Ghirla. Mi fermo ad osservare, sull’altra sponda la località Eden che qualcuno di noi ben conosce (!) dove ho letto stupito che nel 1909 cadde una valanga alta 6 m e larga 200. Proseguendo la risalita del lago si perviene a Ganna. Qui, senza entrare in paese ma sfiorando la Badia di San Gemolo, proseguo ancora un po’ su ciclabile il cui fondo ora diventa sterrato fino ad una lavagna turistica. Qui termina la 1° Tappa ed inizia la seconda.
Per la verità ho poi proseguito per la 2° Tappa ma avendo omesso i 2,3 km della salita al Santuario di Santa Maria del Monte per un sopravvenuto problema mi riservo di dedicare un nuovo report alla seconda Tappa, ben più impegnativa, quando l’avrò completata.
Pillole…della 1° Tappa:
Salita 505 m
Discesa 317 m
Lunghezza totale 21,6 km
Tempo lordo 2h28’

Kommentare (25)