Anello al Monte Bar
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Propongo ad Anna di andare a camminare questa domenica visto che si prevede una magnifica giornata, scartate le mie mete, mi propone di andare a vedere la nuova capanna Monte Bar. Decidiamo di partire da Corticiasca e di fare un percorso ad anello. Partiamo con tutta calma ed alle 10 lasciamo l'auto, percorriamo per un tratto la strada asfaltata, passiamo accanto all'oratorio dei santi Fermo e Rustico e da qui seguiamo i segnavia bianco - rossi con l'indicazione capanna Monte Bar via Monti. Saliamo in un bel bosco su un buon sentiero, l'unica difficoltà sembra essere data dal fatto che di sentieri ce ne sono una miriade e basta distrarsi un attimo per perdere quello segnalato. Fossi da solo sceglierei di volta in volta quello con la pendenza maggiore sicuro di arrivare in vetta quanto prima, ma Anna non è della mia idea per cui seguiamo il nostro bell'itinerario che, a tratti, percorre anche una strada sterrata in leggera discesa. Finalmente troviamo un segnavia sulla sinistra che ci riporta su un sentiero nel bosco che, con qualche tornante, perlopiù all'ombra, ci porta sul monterozzo privo di vegetazione dietro al quale so trovarsi la capanna.
Il panorama è affatto peculiare: cielo azzurro, vette a perdita d'occhio sospese su un mare di nebbia, con la fantasia torniamo alla Glaciazione Wurmiana con le vette che spuntavano da un mare di ghiaccio.
La neve al suolo non è molta e solo quando siamo in vista del rifugio decidiamo di calzare le ciaspole, non che siano indispensabili ma visto che ce le siamo portate fin qui... tanto vale usarle.
Raggiungiamo la capanna, Anna decide di fermarsi qui, io andrò velocemente in cima e poi pranzeremo assieme. Parto su quella che pare un'autostrada: oggi e nei giorni scorsi devono esservi passate centinaia di persone.
In venti minuti sono in cima, qualche foto e giù di corsa. Pranziamo davanti alla capanna poi decidiamo di salire a bere qualcosa di caldo per cui ci togliamo gli scarponi e saliamo nella bella sala pranzo caratterizzata da grandi vetrate che permettono di ammirare il panorama tutt'intorno.
Dopo un'Ovomaltina e un po' di relax decidiamo di ripartire. Scendiamo, ricalziamo scarponi e ciaspole e ci avviamo lungo il sentiero che va a Corticiasca passando per l'Alpe Musgantina. Dopo un centinaio di metri di dislivello le ciaspole si rivelano non solo inutili ma decisamente scomode per cui le riposizioniamo sugli zaini.
Passiamo per l'Alpe e quindi per le caratteristiche rocce montonate nei pressi di Pian Sotto, quindi per il nucleo di Cozzo dove, purtroppo, sono più le baite rovinate che quelle in piedi.
Ancora pochi metri e siamo ad Albumo e quindi a Corticiasca ed alla nostra auto.
Sulla strada del ritorno decidiamo di visitare la chiesa prepositurale di Santo Stefano a Tesserete decisamente un edificio interessante e dove "scopriamo" un affresco rappresentante un "Cristo festivo". Una raffigurazione non così diffusa specie alle nostre latitudini.
Gita breve ma sempre piacevole specie con una giornata di inversione termica come quella odierna.
Difficoltà: la salita alterna tratti su sentiero elementare ad altri su strada sterrata, la difficoltà non supera il T2, la salita dalla capanna allla cima del Monte Bar con le ciaspole è veramente elementare.
Il panorama è affatto peculiare: cielo azzurro, vette a perdita d'occhio sospese su un mare di nebbia, con la fantasia torniamo alla Glaciazione Wurmiana con le vette che spuntavano da un mare di ghiaccio.
La neve al suolo non è molta e solo quando siamo in vista del rifugio decidiamo di calzare le ciaspole, non che siano indispensabili ma visto che ce le siamo portate fin qui... tanto vale usarle.
Raggiungiamo la capanna, Anna decide di fermarsi qui, io andrò velocemente in cima e poi pranzeremo assieme. Parto su quella che pare un'autostrada: oggi e nei giorni scorsi devono esservi passate centinaia di persone.
In venti minuti sono in cima, qualche foto e giù di corsa. Pranziamo davanti alla capanna poi decidiamo di salire a bere qualcosa di caldo per cui ci togliamo gli scarponi e saliamo nella bella sala pranzo caratterizzata da grandi vetrate che permettono di ammirare il panorama tutt'intorno.
Dopo un'Ovomaltina e un po' di relax decidiamo di ripartire. Scendiamo, ricalziamo scarponi e ciaspole e ci avviamo lungo il sentiero che va a Corticiasca passando per l'Alpe Musgantina. Dopo un centinaio di metri di dislivello le ciaspole si rivelano non solo inutili ma decisamente scomode per cui le riposizioniamo sugli zaini.
Passiamo per l'Alpe e quindi per le caratteristiche rocce montonate nei pressi di Pian Sotto, quindi per il nucleo di Cozzo dove, purtroppo, sono più le baite rovinate che quelle in piedi.
Ancora pochi metri e siamo ad Albumo e quindi a Corticiasca ed alla nostra auto.
Sulla strada del ritorno decidiamo di visitare la chiesa prepositurale di Santo Stefano a Tesserete decisamente un edificio interessante e dove "scopriamo" un affresco rappresentante un "Cristo festivo". Una raffigurazione non così diffusa specie alle nostre latitudini.
Gita breve ma sempre piacevole specie con una giornata di inversione termica come quella odierna.
Difficoltà: la salita alterna tratti su sentiero elementare ad altri su strada sterrata, la difficoltà non supera il T2, la salita dalla capanna allla cima del Monte Bar con le ciaspole è veramente elementare.
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