Valganna, Arcobaleno e Neve.
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Un altro piccolo passo verso (si spera...) la piena ripresa.
Luoghi noti, luoghi amati, ma sempre da ripercorrere gioiosamente, specie se resi ancor più magici dalla neve caduta dopo Natale, che ha ben imbiancato la Valganna e i suoi rilievi.
Parto neanche tanto presto da Ghirla, decidendo di prenderla larga e approcciare il Piambello dalla Forcorella di Marzio per sentieri che, abbastanza recentemente, avevo "battuto" e marcato io stesso per dar loro una linea adeguata e non casuale. La scelta è anche dovuta al fatto che il versante di Marzio è bello all'ombra e potrò dunque godere di neve ottima, a differenza della polvere faticosamente "battuta" pochi giorni prima al Monte Lema...
Sarà di fatto il tratto più bello dell'intera giornata, sia come neve che come ambiente (i porfidi in zona Sasso Bolle offrono imbiancati sempre il meglio di sè...), e la traccia di sci sta a dimostrare come sia effettivamente gradita a chi fa sport invernali. In tutta calma arrivo sulla cima fortificata del Piambello, dove faccio un bello spuntino e trovo ad accogliermi un mix di sole e nubi che a occidente si traduce in un bell'arcobaleno.
Proseguo sulla dorsale, abbassandomi però un pochino troppo e perdendo la traccia principale (circa 60 cm. di neve depositata), ricongiungendomi alla strada militare per poi risalire un pezzo e collegarmi alla via maestra. I versanti sud della cresta offrono neve pessima quanto quelli nord invece la presentano integra, e dopo qualche saliscendi raggiungo la stele di vetta del Monte Val de' Corni, un po' anonimo invero come punto panoramico. Sfruttando il "varco" riaperto l'estate scorsa dalla Protezione Civile di Cuasso al Monte tocco una bella zona cosparsa di porfidi di ogni dimensione - in parte anche adatti al "bouldering" visto che la roccia è relativamente sana - e in breve raggiungo il cartello dove solo alcuni giorni fa' si era arrestato il giro di Paoloski. Da qui non resta che seguire la panoramica dorsale a balze, pure cosparsa di porfidi, col Poncione di Ganna e la Valganna in bella vista: sempre emozionante percorrere questi tratti.
Non rimane che raggiungere il Passo del Tedesco e, con un ultimo sforzo, puntare al Re della Valle. Giunto all'incrocio con la Cresta NW seguo per qualche metro quest'ultima fino a una svolta (bollo a "L") in cui proseguo a mezzacosta per tracce d'animali, che altri non è se non il sentiero "di mezzo" tra la via normale e la cresta alpinistica. Esso costeggia poco sotto la bastionata sommitale puntando a formazioni rocciose (tra cui una sorta di "cammello") che formano una sorta d'intaglio, andando a raggiungere la via normale quasi sotto la vetta: per le condizioni di neve è stato l'unico tratto un pochino più impegnativo del giro.
In vetta le nubi sembrano essersi definitivamente dissolte e posso godermi qualche minuto di pace. Scendo dal sentiero "lungo" e, risalito al Passo del Tedesco, posso inforcare il sentiero per Ganna, parzialmente ripulito e bollato poichè interessato dal "Campo dei Fiori Trail", svoltosi lo scorso autunno. Purtroppo il breve tratto franato ormai parecchi anni fa' mostra ancora evidenti segni di pericolosità, e s'invita sempre cautela e piede sicuro nel percorrerlo, onde evitare una rovinosa caduta sull'asfalto sottostante. Superato il tratto delicato posso raggiungere Ganna e chiudere il giro, con la neve decisamente bello e suggestivo...
Avanti così.
Luoghi noti, luoghi amati, ma sempre da ripercorrere gioiosamente, specie se resi ancor più magici dalla neve caduta dopo Natale, che ha ben imbiancato la Valganna e i suoi rilievi.
Parto neanche tanto presto da Ghirla, decidendo di prenderla larga e approcciare il Piambello dalla Forcorella di Marzio per sentieri che, abbastanza recentemente, avevo "battuto" e marcato io stesso per dar loro una linea adeguata e non casuale. La scelta è anche dovuta al fatto che il versante di Marzio è bello all'ombra e potrò dunque godere di neve ottima, a differenza della polvere faticosamente "battuta" pochi giorni prima al Monte Lema...
Sarà di fatto il tratto più bello dell'intera giornata, sia come neve che come ambiente (i porfidi in zona Sasso Bolle offrono imbiancati sempre il meglio di sè...), e la traccia di sci sta a dimostrare come sia effettivamente gradita a chi fa sport invernali. In tutta calma arrivo sulla cima fortificata del Piambello, dove faccio un bello spuntino e trovo ad accogliermi un mix di sole e nubi che a occidente si traduce in un bell'arcobaleno.
Proseguo sulla dorsale, abbassandomi però un pochino troppo e perdendo la traccia principale (circa 60 cm. di neve depositata), ricongiungendomi alla strada militare per poi risalire un pezzo e collegarmi alla via maestra. I versanti sud della cresta offrono neve pessima quanto quelli nord invece la presentano integra, e dopo qualche saliscendi raggiungo la stele di vetta del Monte Val de' Corni, un po' anonimo invero come punto panoramico. Sfruttando il "varco" riaperto l'estate scorsa dalla Protezione Civile di Cuasso al Monte tocco una bella zona cosparsa di porfidi di ogni dimensione - in parte anche adatti al "bouldering" visto che la roccia è relativamente sana - e in breve raggiungo il cartello dove solo alcuni giorni fa' si era arrestato il giro di Paoloski. Da qui non resta che seguire la panoramica dorsale a balze, pure cosparsa di porfidi, col Poncione di Ganna e la Valganna in bella vista: sempre emozionante percorrere questi tratti.
Non rimane che raggiungere il Passo del Tedesco e, con un ultimo sforzo, puntare al Re della Valle. Giunto all'incrocio con la Cresta NW seguo per qualche metro quest'ultima fino a una svolta (bollo a "L") in cui proseguo a mezzacosta per tracce d'animali, che altri non è se non il sentiero "di mezzo" tra la via normale e la cresta alpinistica. Esso costeggia poco sotto la bastionata sommitale puntando a formazioni rocciose (tra cui una sorta di "cammello") che formano una sorta d'intaglio, andando a raggiungere la via normale quasi sotto la vetta: per le condizioni di neve è stato l'unico tratto un pochino più impegnativo del giro.
In vetta le nubi sembrano essersi definitivamente dissolte e posso godermi qualche minuto di pace. Scendo dal sentiero "lungo" e, risalito al Passo del Tedesco, posso inforcare il sentiero per Ganna, parzialmente ripulito e bollato poichè interessato dal "Campo dei Fiori Trail", svoltosi lo scorso autunno. Purtroppo il breve tratto franato ormai parecchi anni fa' mostra ancora evidenti segni di pericolosità, e s'invita sempre cautela e piede sicuro nel percorrerlo, onde evitare una rovinosa caduta sull'asfalto sottostante. Superato il tratto delicato posso raggiungere Ganna e chiudere il giro, con la neve decisamente bello e suggestivo...
Avanti così.
Tourengänger:
Poncione
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