Albert-Heim-Hütte (2543 m) e Schafberg (2591 m) – Skitour


Publiziert von siso , 4. Dezember 2017 um 17:55.

Region: Welt » Schweiz » Uri
Tour Datum: 3 Dezember 2017
Ski Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-UR 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1090 m
Strecke:Realp (1538 m) – Hôtel Galenstock (1998 m) – Tätsch (2240 m) – Ochsenalp – Albert-Heim-Hütte (2543 m) – Schafberg (2591 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A2, uscita Göschenen – Andermatt – Realp.
Unterkunftmöglichkeiten:Albert Heim Hütte (locale invernale, 8 posti).
Kartennummer:C.N.S. No. 1231 – Urseren - 1:25000; C.N.S. No. 255 S – Sustenpass - 1:50000.

Dopo aver visitato più volte questa capanna sia in estate, sia in inverno con le racchette, oggi per la prima volta l’ho raggiunta con gli sci, in perfetta solitudine. Negli ultimi due chilometri di salita ho dovuto battere la traccia.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:25

Fine dell’escursione: ore 14:30

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1027 hPa

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 500 m

Temperatura alla partenza: -13,5°C

Temperatura all’interno dell’Albertheimhütte: -0,5°C

Temperatura al rientro: -8°C

Velocità media del vento: 4 km/h

Sorgere del sole: 7.51

Tramonto del sole: 16.39

 

È una domenica da tutto esaurito nella Valle d’Orsera: cielo sereno, assenza di vento, fondovalle innevato, … ma temperatura siberiana, -13,5°C alla partenza.

La levataccia mi permette di arrivare al parcheggio di Realp, con ancora molti posti liberi. Più tardi sarà il pienone per tutta la valle.

La maggior parte degli escursionisti parte in direzione della Witenwasserental, valle che offre le classiche mete quali gli Stotzigen Firsten, il Rottällihorn, lo Stellibodenhorn, il Pizzo Lucendro, la Rotondohütte, ecc.

Io scelgo la regione del Galenstock. Seguo la strada del Passo della Furka tagliando un tornante solo a 1800 m di quota. Dopo un’ora di cammino arrivo al pianoro soleggiato di Unter Boden, poco sotto l’Hôtel Galenstock. Gli sci alpinisti impegnati su questo itinerario finora si possono contare sulle dita di una mano. La traccia è bella e la neve, anche se non abbondante, è di buona qualità. La zona presenta tuttavia numerosi affioramenti di macigni e rocce di piccola dimensione, spesso nascoste dalla coltre bianca. Ne farò le spese in discesa, con una profonda striatura sulla soletta.  

Il sole splendente mitiga leggermente l’aria cruda; non abbasso tuttavia il bavero, che mi protegge mento e gola. Raggiunta l’Ochsenalp svolto a sinistra, seguendo il fiume Tiefenbach, in un paesaggio incantevole, fino ai piedi del Tiefengletscher. Qualcuno sta salendo in direzione della Untere Bielenlücke. Per arrivare alla mia meta, sono ora costretto a battere la traccia. La capanna si trova a circa 650 m ad est, sul promontorio roccioso, che si risale con un giro antiorario. Dopo la visione di due bellissime pernici bianche, raggiungo con gli sci la terrazza dell’Albertheimhütte (2543 m). Per la prima volta ci arrivo con gli sci e per la prima volta mi trovo solo soletto in questo rifugio intitolato al grande geologo svizzero Albert Heim, professore di geologia al Politecnico e all’Università di Zurigo. È stato l’editore della monumentale opera “Geologia della Svizzera”.
 

                                          Albert-Heim-Hütte (2543 m)


Visito il locale invernale, illuminandolo con la torcia del telefonino. Le cuccette offrono solo 8 posti letto, il refettorio, per contro, è molto più capiente.

Dopo una bella pausa sulla terrazza soleggiata riprendo il cammino per l’ultima salita della giornata, verso la cimetta della capanna: Auf den Stöcken / Schafberg (2591 m). Anche qui non ci sono tracce. La neve non proprio abbondante mi costringe ad un percorso tortuoso per evitare le rocce emergenti. In poco più di mezz’ora pervengo a questa panoramicissima vetta, che ho già raggiunto con gli sci a fine gennaio di quest’anno. Anche sul versante meridionale la copertura nevosa è appena sufficiente: come detto, incappo in un sasso nascosto che mi stria profondamente la soletta di uno sci. Pazienza, meglio la soletta della mia pelle!

All’altezza dell’Hôtel Galenstock mi immetto sulla strada del Passo della Furka, molto frequentata dalle famiglie con slitte e bob di plastica.

 

Seconda sciata della stagione nella regione del Furka, in una giornata fredda, ma incantevole grazie ad un paesaggio pieno di luce, elemento essenziale perché si possano rivivere le emozioni di quel luogo e di quegli attimi di felicità, una volta rientrati dall’escursione. La fotografia ha anche questa funzione.

 

Tempo di salita: 3 h 40 min (Albert-Heim-Hütte) + 33 min (Schafberg)

Tempo totale: 6 h 05 min

Tempi parziali

Parkplatz West Realp (1538 m) – Hôtel Galenstock (1998 m): 1 h 30 min

Hôtel Galenstock (1998 m) – Albert-Heim-Hütte (2543 m): 2 h 10 min

Albert-Heim-Hütte (2543 m) – Schafberg (2591 m): 33 min

Dislivello in salita: 1090 m

Sviluppo complessivo: 16,9 km

Difficoltà: F

SLF: 2

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Coordinate Albert-Heim-Hütte: 678'520 / 162'480

Coordinate Schafberg: 678'960 / 162'153

Tourengänger: siso


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Kommentare (4)


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tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 4. Dezember 2017 um 18:20
Vuoi proprio demolire le solette!! Ciao, Siso.
roby

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Dezember 2017 um 18:27
Ciao roby!
Accidenti! Per una settimana dovrò rimanere senza...

Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 4. Dezember 2017 um 20:55
Bella gita .Sicuramente di gran soddisfazione e un bel coraggio sicuramente x le temperatura alla partenza.............Daniele66

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Dezember 2017 um 21:12
Grazie Daniele!
C'erano parecchi coraggiosi domenica nella Valle d'Orsera. Al pomeriggio, sulla strada del Furka, ho visto anche tante famiglie con i lori bambini che slittavano tranquillamente. L'assenza di vento permette di sopportare meglio il freddo siberiano.
Ciao,
siso.


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