Monte Freddone m.1487 traversata cresta ovest - cresta estnordest ( Alpi Apuane )
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Questo progetto alberga nella mia mente da molto tempo,finalmente è arrivato il giorno di provare a realizzarlo.La grande traversata cresta ovest,cresta estnordest,rappresenta uno dei più belli e ardui itinerari al monte Freddone,una montagna situata fra il monte Corchia e il monte Sumbra,nel cuore delle Alpi Apuane....più basso delle vicine montagne,resta comunque una montagna molto interessante e offre diverse possibilità di salita oltre alla via normale. Pur essendo le condizioni del tempo non favorevoli,decido di tentare questa bella avventura,alle ore 8.00 mi incammino da Ponte dei Merletti con il sentiero n°129,in direzione di Campanice,un luogo incantevole dove una bella chiesetta invita alla permanenza....per circa 20 minuti percorro il sentiero,poi ad intuito decido di cominciare a salire su per un erto bosco di faggi volgendo a sx,con la speranza di rimontare la cresta ovest nel punto quotato m.1209....uscito dal bosco,il terreno si fa ancora più ripido,rocce ed erba si alternano,divenendo più in alto un terreno delicato,aggirando sulla sx la costola rocciosa,con qualche passaggio facile di arrampicata,pervengo proprio nel punto da me desiderato,un pò di sana fortuna a volte ci vuole....inizio a percorrere la cresta,divertente e movimentata,direi pure accidentata,in quanto affilate lame di roccie rotte,fanno da padrone...con continuo sali e scendi molto articolato,superando svariate quote,e tratti da non sottovalutare,giungo alla foce Treta,dominata dalla ripida sovrastante paretina,chiave di tutta la via...
Mi soffermo molto tempo ad osservarla,affrontarla in libera è da incoscienti e il terreno apuano non perdona...ho con me materiale alpinistico,ma da solo non è semplice muoversi....decido di scendere a Campanice e dedicarmi alla riflessione che questi luoghi ispirano meramente. Dopo 15 minuti di discesa,qualcosa dentro di me dirompe...ormai mi conosco,non sono soddisfatto e abbandonare così la salita mi rende frustrato....senza pensarci un attimo di più, risalgo alla foce e attacco le rocce a dx, poi vado dritto verso una nicchia rocciosa e salgo sulla sx di essa,sfruttando rocce solide anche se esposte,senza mai gurdarmi alle spalle,proseguo dritto per una decina di metri,cercando buoni appigli,poi mi sposto leggermente a sx e supero gli ultimi metri,fino ad uscire su di un ampio ripiano....è fatta penso,ma ancora la cresta riserva molte sorprese,si incontrano trati esposti,aerei,che in qualche punto vanno affrontati partendo cavalcioni....infine dopo un ultimo ripido tratto di cresta delicato,si esce in prossimità dell'anticima, dove finalmente è possibile rilassarsi. Da qui alla vetta del monte restano 10 minuti scarsi su terreno facile,una breve discesa e rislita finale verso la piccola croce....la nebbia si alterna a brevi schiarite,oggi il panorama non c'è,ma io sono molto felice lo stesso. Rimango in vetta, sottovento per circa un'ora, inevitabilmente la mia mente ripercorre quasi per intero tutta la cresta e ora si prepara per scendere dalla parte opposta per la cresta estnordest,molto più facile ma non banale,anche qui è richiesta attenzione.....scendo abbastanza rapidamente fino a raggiungere la rotonda quota m.1342,dove faccio una breve soata. Ora verso dx si scende dritti fino all'inizio del bosco,il crinale ora seminascosto,continuerebbe fino ad incrociare il sentiero n°128 che porta ai prati di Puntato,altro stupendo luogo della zona....ma io opto per una selvaggia,estenuante,ripida dicesa alla cieca per i ripidi pendii della faggeta.....oltre venti minuti di massacrante e estremamente scivolosa discesa,fino a ritrovare il sentiero sopracitato in un punto più a nord....ora posso rilassarmi completamente,le difficoltà e le fatiche sono terminate,basta solamente camminare tranquillamente fino al termine del sentiero,in prossimità della località,chiamata Tre Fiumi.Percorro l'ultimo km sulla strada che collega la Garfagnana alla Versilia,fino a tornare al punto di partenza....grandiosa traversata in ambiente selvaggio,dove difficilmente si incontra qualcuno,,non facile,dove l'esperienza per questo particolare terreno è assolutamente necessaria....meglio se affrontata in due con materiale alpinistico appropriato,per avere la dovuta sicurezza. Una gita di grande soddisfazione,che rimarrà a lungo nella mia mente e non solo.....
Mi soffermo molto tempo ad osservarla,affrontarla in libera è da incoscienti e il terreno apuano non perdona...ho con me materiale alpinistico,ma da solo non è semplice muoversi....decido di scendere a Campanice e dedicarmi alla riflessione che questi luoghi ispirano meramente. Dopo 15 minuti di discesa,qualcosa dentro di me dirompe...ormai mi conosco,non sono soddisfatto e abbandonare così la salita mi rende frustrato....senza pensarci un attimo di più, risalgo alla foce e attacco le rocce a dx, poi vado dritto verso una nicchia rocciosa e salgo sulla sx di essa,sfruttando rocce solide anche se esposte,senza mai gurdarmi alle spalle,proseguo dritto per una decina di metri,cercando buoni appigli,poi mi sposto leggermente a sx e supero gli ultimi metri,fino ad uscire su di un ampio ripiano....è fatta penso,ma ancora la cresta riserva molte sorprese,si incontrano trati esposti,aerei,che in qualche punto vanno affrontati partendo cavalcioni....infine dopo un ultimo ripido tratto di cresta delicato,si esce in prossimità dell'anticima, dove finalmente è possibile rilassarsi. Da qui alla vetta del monte restano 10 minuti scarsi su terreno facile,una breve discesa e rislita finale verso la piccola croce....la nebbia si alterna a brevi schiarite,oggi il panorama non c'è,ma io sono molto felice lo stesso. Rimango in vetta, sottovento per circa un'ora, inevitabilmente la mia mente ripercorre quasi per intero tutta la cresta e ora si prepara per scendere dalla parte opposta per la cresta estnordest,molto più facile ma non banale,anche qui è richiesta attenzione.....scendo abbastanza rapidamente fino a raggiungere la rotonda quota m.1342,dove faccio una breve soata. Ora verso dx si scende dritti fino all'inizio del bosco,il crinale ora seminascosto,continuerebbe fino ad incrociare il sentiero n°128 che porta ai prati di Puntato,altro stupendo luogo della zona....ma io opto per una selvaggia,estenuante,ripida dicesa alla cieca per i ripidi pendii della faggeta.....oltre venti minuti di massacrante e estremamente scivolosa discesa,fino a ritrovare il sentiero sopracitato in un punto più a nord....ora posso rilassarmi completamente,le difficoltà e le fatiche sono terminate,basta solamente camminare tranquillamente fino al termine del sentiero,in prossimità della località,chiamata Tre Fiumi.Percorro l'ultimo km sulla strada che collega la Garfagnana alla Versilia,fino a tornare al punto di partenza....grandiosa traversata in ambiente selvaggio,dove difficilmente si incontra qualcuno,,non facile,dove l'esperienza per questo particolare terreno è assolutamente necessaria....meglio se affrontata in due con materiale alpinistico appropriato,per avere la dovuta sicurezza. Una gita di grande soddisfazione,che rimarrà a lungo nella mia mente e non solo.....
Tourengänger:
accoilli

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