Sulla Cima Bal qualcuno si sente Reamol?
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Ringrazio

Ci troviamo al parcheggio della chiesa di Pregasina, attendo il solito ritardatario salutando una discreta processione di escursionisti che si avviano verso il sentiero che porta alla "scala santa" e fotografando la luce che man mano illumina il lago e Riva del Garda; poi i due arrivano, solite scuse, camion sulla strada, cavallette e formiche in processione a Salò ;))))) poi calziamo scarponi, caffè al bar dell'albergo Panorama(unico nel paese, ma sempre aperto....dolci buonissimi) e poi via, direzione sentiero 422 e dopo a dx il 429 verso l'avventurosa "scala santa", un bel sentiero che dopo aver attraversato il bosco di Faggi e Carpini sbuca su un traverso scavato a mano su parete rocciosa con innumerevoli scalini. Con un bel zigzag arriviamo alla cima Nodice quasi inavvertitamente.
Di fronte a noi la valle di Ledro con di fronte Cima Capi e Cima Rocca, percorriamo vecchie trincee(qui c'era la I° linea Italiana, a Cima Capi quella Austro Ungarica), uno sguardo verso il lago di Garda che si apre spettacolarmente sulla nostra destra, e sopra di lui Monte Stivo, il gruppo del Baldo con l'Altissimo di Nago e più a sud cima Valdritta e punta Telegrafo.
Riprendiamo la progressione, passiamo la Bocca di Lé, poi il sentiero 430 si inerpica sulla cresta nord di Cima Strussia, questo è il passaggio più delicato, si sale su roccette con molti appigli, saliamo verso i 1238 metri della cima ed il panorama si apre sempre di più, ora ad owest appare nel suo bianco splendore il gruppo dell'Adamello.
Siamo alla cima, da lì inizia tutto il percorso, spettacolare, verso Cima Bal(piccola croce e libro di vetta) poi verso Monte Guil; dopo avere dato fondo alle provviste, ripartiamo il percorso e la giornata azzurra e limpida ci invogliano a proseguire assaporando tutto ciò che il percorso ci offre.
Superiamo a cima della Nara proseguendo e perdendo quota in un continuo sali e scendi su un bel traverso, poi ci dirigiamo verso Monte Guil, quì prima di arrivare cerchiamo la traccia poco evidente che ci permettere di perdere quota dal sentiero 430 e pervenire al 422. Il Menek la scopre ripercorrendo all'indietro un centinaio di metri, imbocchiamo in discesa e velocemente planiamo verso Passo Rocchetta un bel quadrivio che convoglia i sentieri provenienti dal Passo Guil a sud e dalla lontana Pregasina.
Qui prendiamo decisamente il sentiero Reamol, si quello del titolo che tanto piace a Rosa e Menek, questo ci porta tramite un bel traverso leggermente esposto sul lago verso punta Larici, che lascio volentieri raggiungere ai miei compagni di merende, io rimango a Bocca Larici ad attenderli ed a dedicarmi alle foto ed a riempirmi gli occhi di tanta bellezza. Questione di minuti ed eccoli allegramente ridiscendere con gli occhi brillanti, ora si entra nella valle per strada forestale che ci riporta in circa 1 ora alla chiesa di Pregasina.
Lieta accoglienza da parte della pro loco, castagnata e vi brulè per tutti.
Prosit!

Finalmente dopo un po di tempo ci ritroviamo con il buon Alex Amadeus per fare un giro, lasciando stavolta a lui la decisione su dove mettere i piedi. Ne è venuto fuori un bel giro nelle zone del Garda, un giro che avevo nel cassetto delle cose da fare, grazie Alex per aver proposto questo giro delle creste.
Non mi dilungo troppo sulla descrizione del giro, lascio che sia Alex a raccontare, mi basta solo dire che mi sono divertito molto, l’escursione è molto varia e si passa dalle cengette esposte a facili passi di arrampicata su roccette ben appigliate, dalla cresta il panorama è super nonostante la quota modesta.
Nota 1): Bel giro adatto ad escursionisti esperti; zone franose, tratti esposti non protetti, semplice arrampicata in I°, I°+, forse qualche breve passaggio di II°, questi sono gli ingredienti di questa escursione.
Nota 2): Le Creste di Eric…
CRESTE.
La zona è molto bella e sembra un poco agreste,
c’è in giro tanta gente e qualche extraterrestre,
il lago è colorato dal cielo assai celeste.
Creste,
le cime hanno rocce a volte un po moleste,
è meglio star lontani se giungon le tempeste,
ma non abbiate fifa…non è che han la peste.
Creste,
le cenge un poco esposte risultano indigeste,
ma in men che non si dica son sicuro le fareste,
evitiamo lamentele e un sacco di proteste.
Le donne sono sciolte e vanno in sottoveste, e in fondo mi domando: chi cazzo fa le Creste?
A la prochaine! Menek,Rosa
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