Monte Stabio 2536 m
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Lasciamo l’auto a Campolaro e al tornante prendiamo la cementata per le Malghe di Stabio. A parte un bellissimo e panoramico traverso, fino alle malghe il percorso è piuttosto noioso, su strada cementata, mulattiera o sterrata, tra l’altro tra una schioppettata e l’altra….
Giunti alle malghe il panorama si allarga e finalmente termina la strada e comincia il sentiero. Sentiero che alterna tratti in piano a ripidi strappi.
Il vento comincia a farsi sentire, ma siamo ancora in parte riparati…fino alla Porta di Stabio, da qui…lasciate ogni speranza voi che entrate!!!!
Con cautela saliamo gli ultimi metri per la cima, dove anche oggi, come ieri, foto e giù!
Al colle mangiucchiamo qualcosa e ci copriamo maggiormente per affrontare la discesa dal versante opposto, dove il vento soffia alla grande.
Raggiunto il fondo valle riprendiamo a salire per il P.so Frerone che, non fosse per il vento, sarebbe una salita piacevole, mai troppo ripida e in bel ambiente. La godiamo poco però, testa bassa a contrastare le raffiche. Negli ultimi metri vengo spinta a forza su al passo, un aiuto sì, ma per fortuna dall’altra parte non c’è il baratro….
Ci fermiamo qualche minuto al riparo di un sasso per decidere il da farsi. L’intenzione sarebbe di salire al Frerone, su cui siamo stati anni fa ma non ricordiamo come sia il percorso, se al riparo dal vento si potrebbe fare, in caso contrario la vediamo dura.
Facciamo un tentativo e fino a pochi metri dalla cima va più o meno bene, nel senso che riusciamo, salvo alcuni punti in cui siamo costretti a procedere quasi a carponi, a rimanere sotto cresta e al riparo dalle raffiche. Giunti poco sotto la cima vedo Marco, più avanti, fare qualche passo e tornare indietro, riprovare e torna indietro, un’altra volta e a quel punto mi viene incontro…non riesce a stare in piedi e considerato che gli ultimi metri sono totalmente privi di protezione decidiamo di tornare indietro. Il rammarico è sia per la cima ma soprattutto perché ora dobbiamo tornare indietro e farci tutta la militare fino al P.so di Terrefredde che, ricordo lunghetta!
Torniamo al P.so Frerone e anche la discesa dal P.so non è cosa semplice, un paio di raffiche rischiano di buttarmi a terra. Raggiunta la militare, ci portiamo verso il P.so di Terrefredde, dove troviamo l’unico punto, sotto il P.so, dove non tira vento o forse è stato il caso del momento!
Continuiamo la discesa nella speranza di trovare un posto dove fermarci a mangiare al riparo dal vento ma anche al sole possibilmente, ma oggi è chiedere troppo!!!
Raggiungiamo una malghetta ma non c’è verso, non c’è lato riparato e quindi giù nuovamente. Quasi giunti in Bazena ci sembra di aver trovato un posto che fa al caso nostro. Illusi…riusciamo però a mangiare velocemente qualcosa ma senza potersi rilassare un attimo di più.
Giunti in Bazena imbocchiamo, dietro la chiesetta, il sentiero per scendere a Campolaro. I suoni sinistri nel bosco non ci fanno stare tanto tranquilli, cigola e scricchiola tutto, speriamo siano alberi solidi!
Bel anello, sofferto a causa del vento. Peccato per il Frerone mancato ma tanto non scappa…
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