Moregallo
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Descrizione: il Sentiero “Paolo ed Eliana” (inaugurato il 22 giugno 1997) è dedicato alla memoria di due giovani alpinisti, Paolo Crippa ed Eliana De Zordo, scomparsi in Patagonia nel gennaio del 1990 sulla parete Ovest della Torre Egger.
Si parte sul sentiero comune verso Sambrosera, dapprima lastricato, poi più impervio e sassoso. Si devia quindi, circa 30 minuti dopo la partenza, verso destra, seguendo il cartello per il sentiero "Paolo ed Eliana" (segnavia rosso giallo rosso a pallini). Il sentiero piega verso destra, spostandosi sul versante orientale del monte. Si raggiunge la Forcellina, a quota 720 m, e si continua verso sinistra e verso l´alto, sempre lungo il sentiero. Il tracciato si fa più impervio ed impegnativo. Ad un prossimo bivio si segue il sentiero ancora verso sinistra (palina segnavia), che sempre più si inerpica, impervio ed a tratti esposto, sul fianco della montagna. L’itinerario si sposta quindi verso destra, oltrepassando una bocchetta rocciosa ed affacciandosi sul vertiginoso versante settentrionale (è magnifica la vista sul Lago di Como e sul Gruppo delle Grigne). Il tracciato, seguendo inizialmente per facile crestina il profilo dell´anticima orientale del Moregallo, si abbassa, sino alla Bocchetta di Sambrosera(q. 1192 m). Una veloce e facile risalita (circa 15 minuti) permette di calcare infine la cima del monte, sormontata da una Croce e da una Madonnina (circa 2 ore e 30 minuti dal Belvedere).
Commenti: partito tardi per un impegno mattutino, ho raggiunto Valmadrera (località Belvedere) penalizzato dal traffico lavorativo e solo verso le 10.00 circa ho iniziato il mio cammino.
Visto che l’ultima volta che sono salito su questi versanti è stato tre anni fa, quando con il mio amico Saccio abbiamo percorso il Canalone Belasa, questa volta ho deciso di percorrere il Sentiero Paolo ed Eliana, che avevo salito parzialmente alcuni anni fa (vedi descrizione sopra).
Raggiuntala cima a mezzogiorno in punto, mi sono fermato sulla stessa per un’ora, mangiando, guardando il panorama e avvistando anche tre mufloni, componenti di una colonia di alcune decine di esemplari presenti qui (questaè la terza volta che li avvisto durante le frequentazionidel Moregallo, inoltre quest’anno li ho visti anche in Sardegna: e vai di muflone!!!).
Iniziato il ritorno, ho percorsola cresta ovest per scendere alla Bocchetta d iMoregge e quindi risalire al Rifugio SEV, dadove ho poi traversato fino a raggiungere la cimadel CornoOrientale diCanzo.
Dalì, anziché scendere per il classico sentiero che passa per ilFaggiodel Fò, ho deciso di percorrere a ritroso l’Itinerario Attrezzato30° OSA, che si fa normalmente seguendo la cresta per salire qui dopoaver fatto la ferrata del CornoRat.
Su questo percorso ho incontrato la parete di circa 15 m che si sale arrampicandoo usandola catena (che ho fatto altre volte dopoaver percorsola ferrata), che però ho evitato facendo una deviazione nel ripido e accidentato bosco.
Arrivato fino sulla cima del CornoRat (dove adessoè stato posto un quaderno della ferrata), sono poi ritornato brevemente indietro per seguire il sentiero n° 8 che mi ha condotto finalmente a San Tomasoe alla frazione Belvedere.
Bella uscita(meteo buono e caldo) con un dislivello superato di circa 1300 m e 5 ore dicamminoeffettivo, effettuatosusentierimolto ripidie accidentati, ma in un ambiente veramente eccezionale, anchese a due passi da grossi centri urbani.
Si parte sul sentiero comune verso Sambrosera, dapprima lastricato, poi più impervio e sassoso. Si devia quindi, circa 30 minuti dopo la partenza, verso destra, seguendo il cartello per il sentiero "Paolo ed Eliana" (segnavia rosso giallo rosso a pallini). Il sentiero piega verso destra, spostandosi sul versante orientale del monte. Si raggiunge la Forcellina, a quota 720 m, e si continua verso sinistra e verso l´alto, sempre lungo il sentiero. Il tracciato si fa più impervio ed impegnativo. Ad un prossimo bivio si segue il sentiero ancora verso sinistra (palina segnavia), che sempre più si inerpica, impervio ed a tratti esposto, sul fianco della montagna. L’itinerario si sposta quindi verso destra, oltrepassando una bocchetta rocciosa ed affacciandosi sul vertiginoso versante settentrionale (è magnifica la vista sul Lago di Como e sul Gruppo delle Grigne). Il tracciato, seguendo inizialmente per facile crestina il profilo dell´anticima orientale del Moregallo, si abbassa, sino alla Bocchetta di Sambrosera(q. 1192 m). Una veloce e facile risalita (circa 15 minuti) permette di calcare infine la cima del monte, sormontata da una Croce e da una Madonnina (circa 2 ore e 30 minuti dal Belvedere).
Commenti: partito tardi per un impegno mattutino, ho raggiunto Valmadrera (località Belvedere) penalizzato dal traffico lavorativo e solo verso le 10.00 circa ho iniziato il mio cammino.
Visto che l’ultima volta che sono salito su questi versanti è stato tre anni fa, quando con il mio amico Saccio abbiamo percorso il Canalone Belasa, questa volta ho deciso di percorrere il Sentiero Paolo ed Eliana, che avevo salito parzialmente alcuni anni fa (vedi descrizione sopra).
Raggiuntala cima a mezzogiorno in punto, mi sono fermato sulla stessa per un’ora, mangiando, guardando il panorama e avvistando anche tre mufloni, componenti di una colonia di alcune decine di esemplari presenti qui (questaè la terza volta che li avvisto durante le frequentazionidel Moregallo, inoltre quest’anno li ho visti anche in Sardegna: e vai di muflone!!!).
Iniziato il ritorno, ho percorsola cresta ovest per scendere alla Bocchetta d iMoregge e quindi risalire al Rifugio SEV, dadove ho poi traversato fino a raggiungere la cimadel CornoOrientale diCanzo.
Dalì, anziché scendere per il classico sentiero che passa per ilFaggiodel Fò, ho deciso di percorrere a ritroso l’Itinerario Attrezzato30° OSA, che si fa normalmente seguendo la cresta per salire qui dopoaver fatto la ferrata del CornoRat.
Su questo percorso ho incontrato la parete di circa 15 m che si sale arrampicandoo usandola catena (che ho fatto altre volte dopoaver percorsola ferrata), che però ho evitato facendo una deviazione nel ripido e accidentato bosco.
Arrivato fino sulla cima del CornoRat (dove adessoè stato posto un quaderno della ferrata), sono poi ritornato brevemente indietro per seguire il sentiero n° 8 che mi ha condotto finalmente a San Tomasoe alla frazione Belvedere.
Bella uscita(meteo buono e caldo) con un dislivello superato di circa 1300 m e 5 ore dicamminoeffettivo, effettuatosusentierimolto ripidie accidentati, ma in un ambiente veramente eccezionale, anchese a due passi da grossi centri urbani.
Tourengänger:
imerio

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