Gaggio (2.267m) da San Defendente
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L'idea di oggi prevede un bell'anello attorno alla Cima dell'Uomo e di Erbea. Purtroppo appena sbucati dalla galleria del Monte Ceneri veniamo sopresi da un manto bianco che avvolge tutte le cime dai 2000m in su, incredibile per essere metà settembre. Oggi sono con Ivano e festeggiamo i nostri compleanni (16-17 settembre) con un bel misto trekking-trail in tranquillità.
Partendo poco sopra San Defendente q633 (parcheggino di Monti di Cima q677) iniziamo l'escursione in discesa, seguendo i vari cartelli per il Ponte Tibetano Carasc che raggiungiamo dopo numerosi saliscendi. Il ponte è impressionante, massiccio e fermo, di tibetano non ha quasi nulla! Bellissima esperienza l’attraversamento. Proseguendo per altri numerosi saliscendi ci portiamo in zona Ruscada, poi Pientina q1051 e infine Mornera q1347, famosa zona di arrivo della Funivia di Monte Carasso.
Inizia ora un itinerario più selvaggio, sempre su un bel sentiero che passa dal Laghetto di Pian di Nar q1475, e da ripido qual’è all’inizio, farsi più dolce lungo una dorsale, fino a sbucare alla Capanna Albagno UTOE q1903. Entriamo, facciamo 15’ di pausa e ci beviamo una coca, scambiando quattro parole con il rifugista. Secondo lui potrebbe peggiorare il tempo (le previsioni erano, ieri, decisamente migliori). Ci sconsiglia inoltre (vedendoci attrezzati da trail) di compiere l’anello in programma che sarebbe passato dalla B.tta d’Erbea e dalla B.tta della Cima dell’Uomo. La neve fresca presente potrebbe essere insidiosa, ci sono alcuni tratti attrezzati e altri un po’ aerei (il sentiero è di fatti bollato bianco-blu, itinerario alpino). Per scongiurare ogni dubbio decidiamo di salire la cima del Gaggio (già in programma) e poi valutare. La salita al Gaggio, con circa 1500m sulle gambe, si fa dura. E’ ripido nella sua prima parte e discretamente innevato sul finale. Nulla di problematico, anzi, suggestivo e con quel tocco “alpino” che non guasta. Guasta invece la presenza di nuove nubi proprio mentre arriviamo in cima. Raggiunta la croce di vetta q2267, ci copriamo per il freddo, inizia a nevicare un misto di palline di neve e grandine e torniamo subito sui nostri passi. Purtroppo niente anello in queste condizioni (l’idea era scendere dalla Val Ruscada, poi Capanna Mognone e infine San Defendente). Ritorniamo alla macchina lungo lo stesso itinerario di salita con una costante e leggera corsetta, decisamente rilassante. Attorno al Ponte Carasc, intanto, si è formata una gran folla di visitatori, in buona parte arrivati con la funivia.
Andrà meglio la prossima volta, siamo contenti per il giro e per la nuova esplorazione, fortunatamente anche una cima nuova è stata portata a casa e qualche squarcio di panorama si è lasciato gustare.
Tempistiche: 4h da Monti di cima al Gaggio (1800d+ e 200d-), 2h30’ la discesa. (1800d- e 200d+)
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