Un giro senza passaporto al Pizzo Tre Confini (2824 mt).
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Oggi abbiamo una giornata libera e la meteo sembra volerci regalare un po di sole, i siti meteorologici confermano, scelta la meta non ci resta che sgambettare felici sulle amate Orobie.
Parcheggiamo davanti al Meublé Camoscio, stamattina senza auto alcuna, risaliti la strada asfaltata per 200 metri sulla destra parte il sentiero 322. E’ una comoda acciottolata, che in moderata pendenza attraversa le Piane del Bene, poi ad un certo punto la strada diventa sentiero, ed anche in questo punto la pendenza è tranquilla. Un paio di brevi zone attrezzate aiutano ad attraversare rocce umide poi il sentiero comincia a salire con una certa importanza, il terreno è fradicio per i temporali del giorno prima e la traccia è invasa da un piccolo torrentello.
Raggiungiamo la Baita Sasna, un manufatto posto in una zona umida, seguendo sempre il sentiero in poco tempo saliamo in una zona dove le rocce cominciano a mostrare la loro bellezza. E’ una giornata tranquilla e silenziosa, in questa situazione si potrebbero incontrare animali selvatici, ma nulla, si sentono in lontananza solo fischi di marmotte e tracce fresche di un Camoscio sono presenti sul sentiero.
Intorno ai 2300 metri di quota incontriamo un posto roccioso con zone umide, 15/20 pozze d’acqua si prestano per delle belle foto, il Lago di Bondione è leggermente fuori tiro e lo visitiamo dopo. Ora affrontiamo uno strappo piuttosto ripido, seguendo degli ometti e qualche bollatura, bollatura che qualche testammandorla si è preso la briga di cancellare… mi domando a quale pro. Di solito diamo sempre colpa alla mamma degli imbecilli che è sempre incinta, ma stavolta mi sento di assolvere le mamme (sante donne), questo tizio/a sarà imbecille di suo.
Ora siamo in una conca detritica, davanti a noi vediamo già il Passo Bondione, seguendo le segnalazioni poste su un masso ci dirigiamo verso il passo stesso. La salita è abbastanza morbida, solo un ultimo strappetto prima del passo ci impegna un poco, diverso è il discorso per quanto riguarda il traverso che porta verso il Pizzo; è poco visibile e a volte si perde, il materiale instabile rallenta un poco il nostro passo.
Arriviamo ad una sorta di selletta e aldilà il mondo sembra cambiare, il paesaggio è privo di qualsiasi vegetale, ad esclusione della sottostante Val Cerviera, davanti a noi il Recastello domina e il Pizzo Tre Confini sembra il suo paggetto.
Qua la traccia è flebile e prosegue su un traverso con materiale instabile e sfasciumoso, oltrepassiamo una placchetta “stupida”, la ghiaia e la leggera esposizione in queste condizioni danno un impressione altra delle difficoltà. Pian piano si guadagna la cresta, si supera un passaggino esposto e tutto diventa più facile, la cresta pur aerea che sia non desta preoccupazioni e dopo qualche minuto siamo in vetta dove il panorama è ampio, al limite dell’agorafobia. Sotto di noi la Vedretta del Trobbio è tristemente rimpicciolita. 3h45.
Il vento ora è gelido e le nuvole stanno coprendo il cielo, mangiare in queste condizioni proprio non ci va. C’è un laghetto ai piedi del Pizzo, circondato da alcune roccette, sembra il posto che fa per noi mentre un altro escursionista sembra avere avuto la nostra stessa idea.
Il ritorno lo effettuiamo per la via fatta all’andata, l’unica breve deviazione è verso il Lago di Bondione, ma prima di ritornare all’auto altra tornata di coccole e pane ai bellissimi asini (docili e curiosi) che vivono lungo le Piane del Bene.
Nota 1): Le Orobie sono le Orobie, c’è poco da dire… a me piacciono molto e anche questo giro non ha fatto altro che confermare i miei gusti in fatto di montagne. Il giro non ha difficoltà tecniche, solo qualche passaggio da fare con attenzione, ma il dislivello è discreto, come il chilometraggio, con un po di allenamento tutto si risolve. 6h45 di tranquillo cammino e 1660 mt di dislivello, questo è quello che vi spetta.
Nota 2): Cose a caso.
Sport e politica: Militanti di Casa Pound si picchiano tra loro. Stanno facendo le primarie.
Spinoza e oltraggi: È ingiusto che la condotta di due singoli carabinieri rischi di gettare fango sull'intera categoria delle ragazze americane.
A la prochaine! Menek,Rosa
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