Olocchia Selvaggia: Il Fosso di Meri, traversata da Dorchetta a Rosenza - Valle Anzasca


Publiziert von atal , 15. September 2017 um 13:00.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:12 September 2017
Wandern Schwierigkeit: T6 - schwieriges Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:30
Aufstieg: 1200 m
Abstieg: 1200 m
Kartennummer:IGM 1:25000 Bannio Ed. 3 (1934)

Ritorno con Ferruccio nel settore meno frequentato della valle Olocchia. Questa volta attraverseremo il Fosso di Meri - il profondo canale che scende tra Il Castello e la Cima del Forno - e scavalcheremo la cresta spartiacque con la Val Rosenza. Il progetto era nato durante la precedente visita all'Alpe di Meri, che avevamo raggiunto seguendo un diverso itinerario.

Tutto quello che sappiamo prima di iniziare quest'avventura è che sarà un percorso molto scomodo.

Diciamo fin dall'inizio che, nella parte centrale della traversata, non abbiamo trovato segni di passaggio umano...

Si tratta di un percorso impegnativo, per lo più senza sentiero, in territori abbandonati ed impervi, con passaggi ripidi ed esposti.

Sconsigliabile in senso contrario a quello descritto perché scendere il pendio di erba e rocce dall'Alpe di Meri all'omonimo fosso potrebbe rivelarsi un pericoloso azzardo.

Fino alla Casera di Drochetta (o Casera di Meri o Casera Castelli)
Con Ferruccio parto dal parcheggio dell'Alpe Giavine e raggiungo l'Alpe Dorchetta seguendo il sentiero segnalato noto dalla precedente visita.

Superata la giavina che si incontra subito dopo l'Alpe Dorchetta, si nota una traccia di animali che attraversa verso Est il canale principale.

Nel tratto successivo, il percorso non è segnalato e a tratti è poco visibile ma ricalca sostanzialmente il tracciato riportato sulla CNS.

Guadato il torrente principale che scende dal Colle Dorchetta, ci si abbassa su una costa al confine tra bosco e prato, perdendo circa una cinquantina di metri. Si traversa quindi a destra (Est) per attraversare un ruscello. Entrati nel bosco, si deve perdere ancora quota prima di compiere un traverso che porta a superare un canale (circa 1380 m), che poco più in alto si presenta molto incassato ed impervio.

Si prosegue sempre verso Est pressoché in piano fino ad entrare in un successivo canale al di sopra di un salto. Uscendo da questo secondo canale si incontrano dei resti di gradini.

Con una breve risalita in mezzo alle piante si giunge nel pascolo della Casera di Drochetta (1455 m), indicata già sulla carta IGM del 1934 come rudere ma con il nome di Casera di Meri (mentre per la recente mappa del territorio comunale di Bannio Anzino edita da Geo4Map si chiama invece Casera Castelli).

Personalmente ritengo più affidabile il nome presente sulla Mappa Rabbini, risalente a metà '800, un'epoca in cui le baite forse erano ancora utilizzate, anche perché è più probabile che l'alpeggio sia stato un satellite di Dorchetta (Drochetta sulla Rabbini), visto il difficile transito verso l'Alpe di Meri e la presenza di un confine proprio in corrispondenza al Fosso di Meri.

Tempi: 2 ore
Difficoltà T4-

Dalla Casera di Drochetta alla Val Rosenza
Da qui in avanti sulle mappe non ci sono sentieri, né si trovano relazioni che aiutino ad orientarsi...

Oltre la Casera di Drochetta superiamo altri tre canali, traversando sempre in direzione Est in leggera salita su tracce di animali nascoste dalle felci o sfruttando varchi aperti tra i rododendri, puntando ad una zona di giavine visibile da lontano. Traversiamo al di sopra delle giavine fino ad affacciarci sul Fosso di Meri a circa 1620 m di quota, in corrispondenza ad un passaggio obbligato. 

Incoraggiati dalla presenza di una traccia di animali, con un esposto traverso ci portiamo sul fondo del fosso che risaliamo, su terreno erboso ripido e scivoloso, fino all'inizio di una strozzatura del canale. Traversiamo quindi a sinistra (Ovest) per portarci alla base del pendio di rocce ed erba che definisce la destra idrografica del vallone. Perlustriamo la base delle rocce da destra a sinistra per individuare un punto debole...

All'incirca al centro del pendio, saliamo delle placche inclinate in traverso da sinistra a destra (esposto, discreti appoggi per i piedi ma solo ciuffi di erba come appigli per le mani) e quindi, volgendoci a sinistra, saliamo un diedro verticale con un provvidenziale sorbo nel mezzo.

Usciti dal diedro, traversiamo per un paio di metri su erba (esposti) verso sinistra con l'aiuto di un ginepro, arrivando così su terreno sempre ripido ed esposto ma meno impegnativo.

Traversando a sinistra alla base delle rocce usciamo sulla cresta circa 50 m sopra l'Alpe di Meri.

Fino qui, circa 2 ore dalla Casera di Drochetta.

Arrivati a questo punto, si potrebbe rientrare direttamente all'Alpe Giavine ripetendo il percorso della precedente visita (link) ma il programma di oggi prevede di arrivare in Val Rosenza...

Dopo una breve pausa, risaliamo la cresta fino ad una selletta con delle lame di roccia. Traversiamo quindi tra gli ontani sul fianco rivolto a Nord, in modo da entrare nel vallone successivo, che risaliamo fino alla base del pendio roccioso terminale.

Con un esposto traverso a sinistra (Nord), sfruttando piccole cenge e ripide balze erbose, arriviamo sul colmo della dorsale tra il Piz di Galin e la Cima del Forno, a circa 1980 m di quota.

Tempi: 3 ore dalla Casera di Drochetta alla cresta
Difficoltà: T6 / F, il pendio di uscita dal Fosso di Meri; T5 il resto

In Val Rosenza
Scesi senza difficoltà sul lato della Val Rosenza, attraversiamo in piano una zona di giavine, in modo da evitare la giungla degli ontani, puntando ad una traccia che inizialmente scende a fianco alle pietraie che si trovano ai piedi della parete Ovest della Cima Cresta.

Fortunatamente la traccia è mantenuta dai pastori e del transito delle mucche. Qui per la prima volta nel giro di oggi troviamo anche dei tagli.

Seguendo la traccia (non sempre evidentissima: le mucche, si sa, si sparpagliano...) ci portiamo in vista del prato dell'Alpe Pianalunga, che si raggiunge dopo avere guadato un torrente a valle di una roccia squadrata. La baita, ristrutturata negli anni '80 come si può dedurre dalle scritte sui gradini di cemento, versa ora in uno stato di abbandono.

Il sentiero delle mucche porta verso Ovest ad attraversare un canale e giunge ai ruderi dell'Alpe Rosenza di Mezzo (Rabbini: Vesco). Da qui in avanti il sentiero scende verso destra (Est) portando, con un passaggio lastricato, ad un altro guado e con alcune svolte scende verso l'Alpe Rosenza Bassa (Rabbini: Casa del Pastore), per immettersi sul percorso principale che da Anzino porta al Passo del Riale.

Guadato il Rio Rosenza, il sentiero diventa una comoda mulattiera che, con piacevole e lunga traversata, tocca gli alpi Selva, Cresta e Rondirenco (gli ultimi due ancora utilizzati, entrambi alpi "importanti", con tanto di cappelletta).

A valle delle baite di Rondirenco, scendiamo per un paio di tornanti lungo la jeepabile che porta ad Anzino e imbocchiamo quindi un ripido sentierino (bivio non segnalato), all'inizio poco evidente, che scende nel bosco. Superato un primo gruppo di ruderi, quindi una baita che pare abbandonata e infine un ultimo rudere, il sentiero si immette sulla mulattiera che da Anzino porta a Valpiana.

Volgendo a sinistra (Sud) attraversiamo il Rio Rosenza su un ponte e arriviamo sulla strada asfaltata, che risaliamo fino al parcheggio dell'Alpe Giavine dove si chiude questo impegnativo anello.

Tempi: 3 ore
Difficoltà: T3+


Link alla relazione di Ferruccio:
Traversata del Fosso di Meri

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (6)


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tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 15. September 2017 um 22:10
Istigazione al suicidio, comunque, Bravi!!
roby

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. September 2017 um 08:43
Grazie Roby, alla fine sono veramente pochi quelli che potrebbero farsi tentare da un giro come questo...
Andrea

Menek hat gesagt:
Gesendet am 16. September 2017 um 11:03
Tu non sei il Sindaco della Valle Anzasca...sei il Re indiscusso! Ciaooo

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. September 2017 um 11:47
Grazie Menek, troppo buono ma in realtà io sono solo un forestiero curioso...

fabioadx hat gesagt:
Gesendet am 16. September 2017 um 17:20
Bel giro selvaggio, non è da tutti farlo anche perchè quasi totalmente privo di sentiero e molto molto molto selvatico...conosco gente che va abbastanza in montagna, di qui, ma non ne sapeva neanche dell'esistenza...veramente complimenti!!

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. September 2017 um 21:36
...infatti non esiste, a quanto pare ;-)
Comunque non siamo i primi a passare dal Fosso di Meri: https://alpi-ticinesi.ch/foto/gallerie_foto.php?id=269&foto=15 Invece per la parte verso Rosenza io non ho trovato nulla in rete.
Ad ogni modo grazie, i tuoi complimenti sono sempre apprezzatissimi!
Andrea


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