Monte Bellino 2842 m - Albrage 2999 m e Freide 2967 m
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Lasciamo l’auto nello stesso posto di ieri. Questa volta la sterrata ce la faremo tutta fino a imboccare il sentiero per il Colle di Bellino.
La salita è piacevole e tranquilla in ambiente bucolico. Con un’ultima serie di lunghi tornanti giungiamo al colle.
In Francia in tempo non sembra un granché, anzi probabilmente sta piovicchiando anche!
Proseguiamo raggiungendo il Monte Bellino. La perturbazione si avvicina ma ne saremo solo sfiorati.
Dal Monte Bellino continuiamo su tracce più o meno evidenti per il Colle Lauset e il Monte Albrage che, per un solo metro, non è un 3000!
Fare attenzione nei tratti prima del colle, le tracce sono ridotte al minimo e il terreno unito all’esposizione non è un granché. La cima si raggiunge abbastanza facilmente seguendo i vari ometti. Anche gli ultimi metri su placche non sono difficoltose.
Tornati al colle, sempre per tracce saliamo al Monte Freide. Vorremmo tentare il proseguimento per cresta e, un tratto proviamo a farlo, ma sembra più complicato del previsto trovare i punti migliori dove passare e purtroppo il tempo è tiranno, oggi si rientra!
Torniamo quindi sui nostri passi. Raggiungiamo facilmente il Colle del Rui e, anche qui, il desiderio di tornare sul Cervet ci sarebbe ma, come prima, il tempo sta volando e la strada per scendere è ancora lunga.
Scendiamo quindi alla casermetta ben visibile dal colle, dove facciamo una veloce sosta pranzo. Continuiamo a scendere lungo la dorsale con un’affascinante visione sul Castello prima e poi anche sulla Rocca Provenzale.
Giunti, al Colle Greguri, ai piedi del Castello prima di rientrare nel vallone di Bellino, osserviamo affascinati la discesa in corda doppia di un gruppo di alpinisti.
Riprendiamo ora la discesa tornando alla sterrata e quindi alla macchina.
Prima parte di ferie terminate.
Breve rientro a casa, sperando di non trovare grane. Speranza vana, perché qualcuna la troveremo, era inevitabile!
Nonostante ciò il giorno dopo, riusciremo a ripartire per Cogne.
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