Hübschhorn (3192 m)
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Di tutti i toponimi che fanno riferimento al “corno” (piccolo, grande, largo, bianco, grigio, nero, rosso, verde, selvaggio, soleggiato, cieco, marcio, maligno, di Joder, del vitello, dell’aquila, del bestiame, del vecchio alpeggio, del mezzogiorno, del segnale, del castello, del tempo, della gola, del lago, del ghiacciaio, delle viole, dello spavento, …) questo è sicuramente il più grazioso.
In realtà, di grazioso ha però solo il nome.
Escursione nel comune vallesano di Simplon, con partenza dal Passo del Sempione, alla cima che costituisce l’estremo punto occidentale delle Alpi Lepontine.
Inizio dell’escursione: ore 8:15
Fine dell’escursione: ore 15:50
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1022 hPa
Temperatura alla partenza: 8,5°C
Temperatura al rientro: 21°C
Isoterma di 0°C alle 9.00: 4200 m
Velocità media del vento: 15 km/h
Sorgere del sole: 6.35
Tramonto del sole: 20.24
Percorrendo di buon mattino la Valle d’Ossola avverto un senso di delusione: vuoi vedere che le previsioni meteo non ci hanno azzeccato? Delle nuvole stratificate coprono infatti la regione; già penso al piano B. Per fortuna, dopo Iselle il cielo si rasserena e mi regala una giornata ideale per salire un tremila.
Sul piazzale prospiciente l’Ospizio del Sempione (1997 m) i primi escursionisti si preparano per una camminata nella stupenda regione della Cabane Monte Leone. Io sono l’unico a tentare il “Corno Grazioso”.
Dal parcheggio ripercorro per un centinaio di metri la strada dalla quale sono arrivato, quindi imbocco la sterrata che sale in direzione del Rotelsee (2028 m). Si tratta di un magnifico laghetto di origine glaciale, ideale per i pescatori hobbisti. Ogni anno viene inseminato con 80 kg di trota fario e 30 kg di trota iridea.
La carrabile ad un certo punto si dirama in due direzioni: scelgo il percorso segnato in bianco-rosso, alla destra. La scelta si rivelerà errata. Mancando i segnavia, non è facile, per chi viene per la prima volta, trovare il sentiero per l’Hübschhorn. Strano, che nessuno abbia avuto l’idea di scrivere su un sasso il nome e la freccia per questa vetta. Forse nessuno vuole assumersi la responsabilità di indirizzare gli escursionisti su una pietraia di dimensioni ciclopiche.
Seguo quindi il sentiero Simplon - Bergalpe che mi porta in direzione sud, senza mai avvicinarmi al ripido pendio della meta. Dopo circa 500 m, raggiunto un bel laghetto, nel quale si rispecchiano la cima del Fletschhorn (3993 m) e il Rossbodegletscher, decido di abbandonare il sentiero e di risalire in modo “selvaggio” il versante ricoperto di rododendri e mirtilli, in direzione est. A circa 2460 m di quota trovo il sentierino, marcato con dei bolli azzurri, che dovrebbe condurmi alla meta prevista. È una segnaletica approssimativa, corredata comunque da numerosi omini di pietra o, meglio, da pietre appuntite usate come segnavia. La salita su questa sterminata pietraia, molto erta, è assai faticosa; l’unica “grazia”, se proprio vogliamo cercarla, è il panorama che si allarga su montagne importanti, dai nomi altisonanti: Weissmies, Täschhorn, Dom, Nadelhorn, Zinalrothorn, Dent Blanche, Weisshorn, Bishorn, Jungfrau, Aletschhorn, Mönch, Hinter Fiescherhorn, Grosses Fiescherhorn, Gross Grünhorn, Finsteraarhorn, …
Verso le 11 arrivo allo sperone roccioso, che sul fianco meridionale forma delle pareti verticali marrone-rossiccio. Il sentiero passa proprio alla sua base, al riparo dal vento, ma sotto tiro di possibili cadute di pietre. Salgo in direzione della cima sud dell’Hübschhorn, ben visibile da tempo. Lo sperone termina poco oltre i 3000 m di quota, dove inizia una cresta che indica anche il percorso da seguire, con qualche deviazione sul lato sud. Ripongo i bastoncini nello zaino e mi aiuto con le mani. Più a destra ancora si estende l’enorme pietraia che da bruno-rossiccia si fa beige, per poi assumere una tonalità grigia chiara. Sul fondovalle, poco a monte di Simplon (Sempione), spicca il bacino artificiale di Egga. Alla sinistra della cresta appare invece la straordinaria piramide della Punta Terrarossa (Wasenhorn) alla cui base è ubicata la Monte Leone Hütte.
Dopo poco meno di 4 h dalla partenza arrivo all’omino di pietre della Cima Sud (3186 m). Continuo lungo la movimentata cresta di vetta, seguendo degli omini, fino ad un eccezionale punto di osservazione del Simplon Breithorn (3438 m) con l’Homattugletscher che lo cinge sul suo versante ovest. S’intravede pure la punta del maestoso Monte Leone (3553 m), che prende luce dietro l’anticima del Breithorn.

Spettacolare veduta sul Simplon Breithorn (3438 m)
La croce di vetta è ubicata sulla cima di un promontorio roccioso, raggiungibile attraverso una placca obliqua. Essendo solo soletto, rinuncio a toccarla, per non rischiare di rovinare la festa sul più bello. Mi limito a fotografarla dalla sporgenza adiacente, quindi eseguo una carrellata di foto sui numerosi quattromila che da qui si possono vedere. Il vento moderato garantisce una visibilità perfetta fino a circa 90 chilometri di distanza.
La lunga discesa sull’infinita pietraia è vivacizzata dalla visione di femmine di stambecco, che posso fotografare con calma da breve distanza.
La seconda escursione con partenza dal Passo del Sempione mi ha obbligato ad un duro test di allenamento su una pietraia di ciclopiche dimensioni, che non permette un attimo di deconcentrazione. I 2400 m di dislivello hanno sottoposto a forti sollecitazioni articolazioni e muscoli: al rientro mi ritengo soddisfatto per aver superato la prova senza subire distorsioni, abrasioni o traumi vari.
Percorso in auto
Chiasso Brogeda – Gallarate – Gravellona Toce – Ospizio del Sempione (176 km); 7,70 € x 2 di pedaggio autostradale più 3,13 € per la Pedemontana al ritorno, pari a 18,53 €; 2 h 20 min dalla dogana di Chiasso Brogeda.
Parcheggio all’Ospizio del Sempione: gratuito
Tempo di salita: 4 h
Tempo totale: 7 h 35 min
Coordinate Hübschhorn: 647.715 / 120.920
Dislivello in salita: 1195 m
Sviluppo complessivo: 7,7 km
Difficoltà: T3+
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.
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