Ulassai – Punta Matzeu
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Commenti: Mantenendo la fede nella ricerca di un turismo alternativo rispetto a quello di massa, con inclinazioni verso gli aspetti culinari, folkloristici, culturali, naturalistici, sportivi, speleologici, archeologici e di scoperta del territorio della Sardegna, questa volta abbiamo effettuato una sosta nell’Ogliastra, che conoscemmo due anni fa grazie ad una visita guidata di una giornata, partendo da Mandascon il “Trenino Verde” ed arrivando a GairoTarquisana.
Scelta come base il Rifugio d’Ogliastra*, situato tra Jerzued Ulassai, da lì abbiamo effettuato le ns. escursioni e le ns. pause marine, considerando che la costa e il mare si raggiungono con una mezz’ora di auto.
*Sevolete soggiornare in queste magnifiche zone, vi consiglio vivamente questo posto, organizzato in una sorta di piccolo villaggio, a pochi minuti di auto dai centri sopra indicati; la cortesia del personale, l’ottima cucina, il contesto in cui è inserita la struttura e il rapporto qualità/prezzo, sono veramente notevoli (www.rifugiodogliastra.net). Visite obbligate nella zona sono quelle alle grotte “Su Marmuri” (sopra Ulassai), alle cantine di Jerzu(patria del Cannonau), alla Scala di San Giorgio e alle altre numerose attrattive della zona, caratterizzata da massicci rocciosi denominati “tacchi”, una sorta di suggestivi altipiani calcarei che si ergono a picco raggiungendo altezze considerevoli.
Descrizione: Avendo scaricato da internet le descrizioni di una serie di escursioni, abbiamo scelto la più vicina a noi (Sentiero “Tisiddu” 502) e, dopo qualche difficoltà iniziale nell’individuazione del percorso, siamo finalmente riusciti a trovarne l’inizio, posto proprio nei pressi della Cooperativa Tessile Artigiana di Ulassai(segnaletica presente).
Il sentiero inizia a salire ripido con alcuni zig-zag il costone detritico posto alla base della gigantesca mole calcarea del BruncuMatzeu, che incombe scenograficamente sull’abitato di Ulassai.
Effettuato poi un traverso verso destra, ci si sposta nel bosco (finalmente all’ombra!) arrivando ad un crocevia segnalato con riportate diverse indicazioni, dove abbiamo scelto di seguire quella verso la Grotta Matzeu, che abbiamo raggiunto dopo una ventina di minuti di moderata salita in un bel bosco di lecci, con ottimi scorci sui selvaggi dintorni.
Visitata la grotta, abbiamo poi proseguito ancora per pochi minuti con pendenza un po’ più accentuata, fino a raggiungere la Punta Matzeu(955 s.l.m.), dalla quale si gode un’impareggiabile vista su tutti i dintorni.
Con il caldo in aumento, abbiamo quindi deciso di scendere passando però da un altro sentiero di cui avevamo visto l’indicazione salendo, per ritrovarci alla palina con le segnalazioni; da lì abbiamo seguito le indicazioni per “Scala ‘e Predi”, percorrendo un lungo sentiero nel bosco, in gran parte orizzontale, che ci ha condotto fino ad un’altra grotta.
Si sarebbe potuto poi proseguire (c’erano indicazioni per altre mete) ma, non disponendo di una cartina dei sentieri e non volendo esagerare nella “durezza” del percorso verso mia moglie, abbiamo deciso di fare ritorno all’auto.
Alla fine abbiamo camminato per circa 3,5 ore superando un dislivello di 300 m, in un ambiente molto suggestivo e meritevole di approfondimenti, reso difficile dal caldo africano che in questi giorni sta attanagliando la ns. penisola.
Scelta come base il Rifugio d’Ogliastra*, situato tra Jerzued Ulassai, da lì abbiamo effettuato le ns. escursioni e le ns. pause marine, considerando che la costa e il mare si raggiungono con una mezz’ora di auto.
*Sevolete soggiornare in queste magnifiche zone, vi consiglio vivamente questo posto, organizzato in una sorta di piccolo villaggio, a pochi minuti di auto dai centri sopra indicati; la cortesia del personale, l’ottima cucina, il contesto in cui è inserita la struttura e il rapporto qualità/prezzo, sono veramente notevoli (www.rifugiodogliastra.net). Visite obbligate nella zona sono quelle alle grotte “Su Marmuri” (sopra Ulassai), alle cantine di Jerzu(patria del Cannonau), alla Scala di San Giorgio e alle altre numerose attrattive della zona, caratterizzata da massicci rocciosi denominati “tacchi”, una sorta di suggestivi altipiani calcarei che si ergono a picco raggiungendo altezze considerevoli.
Descrizione: Avendo scaricato da internet le descrizioni di una serie di escursioni, abbiamo scelto la più vicina a noi (Sentiero “Tisiddu” 502) e, dopo qualche difficoltà iniziale nell’individuazione del percorso, siamo finalmente riusciti a trovarne l’inizio, posto proprio nei pressi della Cooperativa Tessile Artigiana di Ulassai(segnaletica presente).
Il sentiero inizia a salire ripido con alcuni zig-zag il costone detritico posto alla base della gigantesca mole calcarea del BruncuMatzeu, che incombe scenograficamente sull’abitato di Ulassai.
Effettuato poi un traverso verso destra, ci si sposta nel bosco (finalmente all’ombra!) arrivando ad un crocevia segnalato con riportate diverse indicazioni, dove abbiamo scelto di seguire quella verso la Grotta Matzeu, che abbiamo raggiunto dopo una ventina di minuti di moderata salita in un bel bosco di lecci, con ottimi scorci sui selvaggi dintorni.
Visitata la grotta, abbiamo poi proseguito ancora per pochi minuti con pendenza un po’ più accentuata, fino a raggiungere la Punta Matzeu(955 s.l.m.), dalla quale si gode un’impareggiabile vista su tutti i dintorni.
Con il caldo in aumento, abbiamo quindi deciso di scendere passando però da un altro sentiero di cui avevamo visto l’indicazione salendo, per ritrovarci alla palina con le segnalazioni; da lì abbiamo seguito le indicazioni per “Scala ‘e Predi”, percorrendo un lungo sentiero nel bosco, in gran parte orizzontale, che ci ha condotto fino ad un’altra grotta.
Si sarebbe potuto poi proseguire (c’erano indicazioni per altre mete) ma, non disponendo di una cartina dei sentieri e non volendo esagerare nella “durezza” del percorso verso mia moglie, abbiamo deciso di fare ritorno all’auto.
Alla fine abbiamo camminato per circa 3,5 ore superando un dislivello di 300 m, in un ambiente molto suggestivo e meritevole di approfondimenti, reso difficile dal caldo africano che in questi giorni sta attanagliando la ns. penisola.
Tourengänger:
imerio

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