Nell'Antro di Cramec
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Oggi siamo in Val Formazza per rispolverare un progetto covato da almeno un paio d'anni, finora rimasto nel cassetto. Al tempo dell'idea ne accennai a Roberto
tignoelino, il quale - pur non essendoci mai salito - era abbastanza al corrente delle difficoltà e della lunghezza dell'itinerario, rese oltremodo insidiose dalla sua pressochè totale esposizione a Nord.
Intenzionati a provarci, ovviamente Roberto è subito coinvolto nel progetto, anche perchè era oltre un anno che non si combinava qualcosa assieme, ed era dunque ottima occasione per rivedersi: ci ritroviamo così a Pontemaglio giunti in tre da Intra (
gmonty, oltre ad Alessandro e il sottoscritto in traghetto da Laveno), insieme a
tignoelino,
Lucia,
RenatoR, Marco e il mitico, dolcissimo Rot.
Raggiunta Foppiano c'incamminiamo per l'ampia strada forestale in direzione delle cave, che dopo un paio di tornanti abbandoniamo reperendo una stupenda e ripida mulattiera nella fitta pineta, con la quale guadagniamo quota più rapidamente giungendo al bivio per l'Alpe Foglia. Proseguiamo ancora lungo il lato orografico destro del Rio Cramec giungendo alla piccola cascina dell'Alpe Rei, posta a picco su un'enorme cava, in cui il sentiero è attrezzato con gradini all'altezza di una placca. Intorno ai 1600 metri si passa sul lato orografico opposto giungendo in breve al bel terrazzo panoramico dell'Alpe Croce, da cui la salita s'impenna con decisione in direzione del suggestivo anfiteatro che ospita l'Alpe e il piccolo Lago di Cramec, in cui facciamo la prima consistente pausa.
La visibilità non è - come c'era da immaginarsi da previsioni meteo - delle migliori e rende questo ambiente chiuso e turrito veramente spettrale, e sarà un fattore determinante nel bene e nel male lungo l'impegnativa salita. Proseguiamo sempre a N alzandoci con gradualità al di sopra delle torbiere che un tempo ospitavano il Lago Superiore di Cramec (m.2167), ormai ridotto a poche pozze e in totale agonia. Si sale per prati e ganne a S della quota m.2488 nell'unico momento in cui le varie quote che compongono la cresta N del Corno di Cramec riescono a intravedersi tra le fitte brume, mentre la vetta vera e propria rimane nascosta alla vista. Qui si sale bene, ma ci spostiamo leggermente troppo a destra portandoci inconsapevolmente - data la visibilità - a ridosso della quota m.2694, a Nord della vetta: l'ambiente s'inasprisce di colpo e mette decisamente soggezione. Ci portiamo sotto le incombenti pareti, le quali formano una specie di Antro reso oltremodo sinistro dalla situazione di scarsa visibilità, dandoci il nostro bel daffare per cercare un tutt'altro che scontato passaggio tra le rocce: un paio di canali sfasciumosi al limitare della parete sembrerebbero validi, ma sono completamente marci e scaricano l'impossibile, per cui indoviniamo (dopo un altro tentativo su cenge esposte) un camino ben appigliato (II°) che ci fa guadagnare un intaglio superiore, a margine di una stretta e suggestiva gola rivolta a S verso la vetta aggirando i bastioni. Solo ora giungiamo alla giusta "breccia" - descritta altrove da una nostra conoscenza ;) - riuscendo ad elevarci per infidi terrazzi gradinati e sfasciumi sino ad una quota intorno ai m.2660, in cui decidiamo di comune accordo che per oggi va bene così. La visibilità quasi nulla, il fatto che quanto segue sia ulteriormente impegnativo e su terreno decisamente infido e delicato ci convince a rinunciare per oggi al Corno di Cramec, dimostratosi - anche grazie al nostro "errore" finale che ci ha un po' allungato i tempi - davvero ostico e inospitale.
Compattato il gruppo scendiamo dall'infinita pietraia che avremmo dovuto puntare in salita, fermandoci a pranzare nei pressi delle torbiere, riprendendo poi la discesa verso il Lago Cramec lungo un percorso diverso e più impegnativo rispetto a quello di salita. Dal lago torniamo per il medesimo itinerario dell'andata, giungendo alle auto a quasi dieci ore dalla partenza.
Nonostante la vetta mancata è stata una stupenda e suggestiva giornata di montagna, di quelle in cui senti la sua forza immane penetrarti nella pelle, e di questo ringrazio la bellissima compagnia con cui ho condiviso queste emozioni.
NB. Foppiano-Lago Cramec T2/T3 - Lago Cramec-Base Quota m.2694 T3+ - Quota m.2694-Bocchetta-Quota m.2660 T5+ - Bocchetta-Lago di Cramec T4
froloccone
Con quel nome il "malvagio" Cramec si è dimostrato un osso duro................Mi piace fantasticare pensando a Cramec come un perfido "cattivone" di qualche saga fantasy.
Scherzi a parte, nonostante il "fallimento" a causa soprattutto della visibilità, non si può dire che non ci abbiamo provato. La compagnia e il divertimento come al solito non sono mancati e questo è l'importante.
Un vero piacere rivedere gli Ossolani e Guido con cui abbiamo passato una bella giornata. Da replicare!!!!!!
Grazie a tutti e alla prossima.
gmonty
Piacevole escursione in un affascinante anfiteatro un poco discosto dalle normali "frequentazioni" della valle. L'assenza della vetta è stata senza importanza, vista la bella compagnia.
Peccato solo per il brutto paesaggio antropico lasciato in eredità dalla coltivazione delle cave, e per la nuvolaglia odierna che, vista l'insistenza con cui ci ha infastidito, abbiamo dedotto arrivare dritta dritta da est, dall'Engadina ...
LuciaNon aver raggiunto la meta perchè la nebbia l'ha fatta da padrona,
non è poi un gran problema,tanto Cramec resta lì !!!!
L'importante è aver passato una bella giornata in buona compagnia di tutti,
il piacere di conoscere Guido e dopo tanto tempo di rivedere Ale e Emi.
Grazie a tutti !!!!
tignoelino Da più di un anno non si faceva qualcosa insieme!!
Come manna l' invito di Emiliano, peccato la meteo schifida, non
siamo mai riusciti a capire dove dovessimo andare, gran ravanate
senza risultato. Gruppo collaudato, divertimento assicurato.
Finalmente ho conosciuto
gmonty, persona straordinaria.
Al parcheggio, è spuntato di tutto il bevibile!! Grazie, ragazzi, alla prossima.
Comunque, siamo stati bravi a rinunciare alla vetta, testa sulle spalle.

Intenzionati a provarci, ovviamente Roberto è subito coinvolto nel progetto, anche perchè era oltre un anno che non si combinava qualcosa assieme, ed era dunque ottima occasione per rivedersi: ci ritroviamo così a Pontemaglio giunti in tre da Intra (




Raggiunta Foppiano c'incamminiamo per l'ampia strada forestale in direzione delle cave, che dopo un paio di tornanti abbandoniamo reperendo una stupenda e ripida mulattiera nella fitta pineta, con la quale guadagniamo quota più rapidamente giungendo al bivio per l'Alpe Foglia. Proseguiamo ancora lungo il lato orografico destro del Rio Cramec giungendo alla piccola cascina dell'Alpe Rei, posta a picco su un'enorme cava, in cui il sentiero è attrezzato con gradini all'altezza di una placca. Intorno ai 1600 metri si passa sul lato orografico opposto giungendo in breve al bel terrazzo panoramico dell'Alpe Croce, da cui la salita s'impenna con decisione in direzione del suggestivo anfiteatro che ospita l'Alpe e il piccolo Lago di Cramec, in cui facciamo la prima consistente pausa.
La visibilità non è - come c'era da immaginarsi da previsioni meteo - delle migliori e rende questo ambiente chiuso e turrito veramente spettrale, e sarà un fattore determinante nel bene e nel male lungo l'impegnativa salita. Proseguiamo sempre a N alzandoci con gradualità al di sopra delle torbiere che un tempo ospitavano il Lago Superiore di Cramec (m.2167), ormai ridotto a poche pozze e in totale agonia. Si sale per prati e ganne a S della quota m.2488 nell'unico momento in cui le varie quote che compongono la cresta N del Corno di Cramec riescono a intravedersi tra le fitte brume, mentre la vetta vera e propria rimane nascosta alla vista. Qui si sale bene, ma ci spostiamo leggermente troppo a destra portandoci inconsapevolmente - data la visibilità - a ridosso della quota m.2694, a Nord della vetta: l'ambiente s'inasprisce di colpo e mette decisamente soggezione. Ci portiamo sotto le incombenti pareti, le quali formano una specie di Antro reso oltremodo sinistro dalla situazione di scarsa visibilità, dandoci il nostro bel daffare per cercare un tutt'altro che scontato passaggio tra le rocce: un paio di canali sfasciumosi al limitare della parete sembrerebbero validi, ma sono completamente marci e scaricano l'impossibile, per cui indoviniamo (dopo un altro tentativo su cenge esposte) un camino ben appigliato (II°) che ci fa guadagnare un intaglio superiore, a margine di una stretta e suggestiva gola rivolta a S verso la vetta aggirando i bastioni. Solo ora giungiamo alla giusta "breccia" - descritta altrove da una nostra conoscenza ;) - riuscendo ad elevarci per infidi terrazzi gradinati e sfasciumi sino ad una quota intorno ai m.2660, in cui decidiamo di comune accordo che per oggi va bene così. La visibilità quasi nulla, il fatto che quanto segue sia ulteriormente impegnativo e su terreno decisamente infido e delicato ci convince a rinunciare per oggi al Corno di Cramec, dimostratosi - anche grazie al nostro "errore" finale che ci ha un po' allungato i tempi - davvero ostico e inospitale.
Compattato il gruppo scendiamo dall'infinita pietraia che avremmo dovuto puntare in salita, fermandoci a pranzare nei pressi delle torbiere, riprendendo poi la discesa verso il Lago Cramec lungo un percorso diverso e più impegnativo rispetto a quello di salita. Dal lago torniamo per il medesimo itinerario dell'andata, giungendo alle auto a quasi dieci ore dalla partenza.
Nonostante la vetta mancata è stata una stupenda e suggestiva giornata di montagna, di quelle in cui senti la sua forza immane penetrarti nella pelle, e di questo ringrazio la bellissima compagnia con cui ho condiviso queste emozioni.
NB. Foppiano-Lago Cramec T2/T3 - Lago Cramec-Base Quota m.2694 T3+ - Quota m.2694-Bocchetta-Quota m.2660 T5+ - Bocchetta-Lago di Cramec T4

Con quel nome il "malvagio" Cramec si è dimostrato un osso duro................Mi piace fantasticare pensando a Cramec come un perfido "cattivone" di qualche saga fantasy.
Scherzi a parte, nonostante il "fallimento" a causa soprattutto della visibilità, non si può dire che non ci abbiamo provato. La compagnia e il divertimento come al solito non sono mancati e questo è l'importante.
Un vero piacere rivedere gli Ossolani e Guido con cui abbiamo passato una bella giornata. Da replicare!!!!!!
Grazie a tutti e alla prossima.

Piacevole escursione in un affascinante anfiteatro un poco discosto dalle normali "frequentazioni" della valle. L'assenza della vetta è stata senza importanza, vista la bella compagnia.
Peccato solo per il brutto paesaggio antropico lasciato in eredità dalla coltivazione delle cave, e per la nuvolaglia odierna che, vista l'insistenza con cui ci ha infastidito, abbiamo dedotto arrivare dritta dritta da est, dall'Engadina ...

non è poi un gran problema,tanto Cramec resta lì !!!!
L'importante è aver passato una bella giornata in buona compagnia di tutti,
il piacere di conoscere Guido e dopo tanto tempo di rivedere Ale e Emi.
Grazie a tutti !!!!

Come manna l' invito di Emiliano, peccato la meteo schifida, non
siamo mai riusciti a capire dove dovessimo andare, gran ravanate
senza risultato. Gruppo collaudato, divertimento assicurato.
Finalmente ho conosciuto

Al parcheggio, è spuntato di tutto il bevibile!! Grazie, ragazzi, alla prossima.
Comunque, siamo stati bravi a rinunciare alla vetta, testa sulle spalle.
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