Monte Bardan, Cima di Barna, Monte Baldiscio
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Ritorno in Val Chiavenna per puntare a salire la Cima di Baldiscio, che rimane un pochino più "nascosta" rispetto alle frequentate vette del Monte Bardan e della Cima di Barna.
Parcheggiato comodamente a Isola mi inoltro nella Val Febbraro, raggiungendo, dopo un bivio, l'alpeggio di Frondaglio dove il sentiero inizia a farsi più incerto. Proseguo verso ovest su vaghe tracce fino a ritrovarmi al bordo del Piano dei Cavalli, che dovrò percorrere praticamente tutto fino a raggiungere il Lago Bianco.
Dal Lago un sentiero conduce ad un colletto a quota 2400 circa (colletto da cui sono transitato giusto un mese fa). Faccio una breve capatina alla Punta di Quota 2496 e torno al colletto.
Da qui si punta al Monte Bardan senza un percorso obbligato, su terreno misto prati e rocce. Quasi in vetta incontro un signore che cercava la finta cima del Piz Dalè. Con in testa ancora il recente giro posso dargli precise indicazioni sul proseguimento del giro, suggerendo la variante per il Tignoso.
Da Monte Bardan si traversa in un bellissimo ambiente verso la Cima di Barna che si tocca senza difficoltà. Poi si continua superando il dosso de La Colma e seguendo i segnavia bianco-blu si traversa su un sentiero verso un colletto alla base di Cima Baldiscio, cima che si raggiunge in breve.
Tornato al colletto inizia la parte un pochino più difficoltosa del giro, quella che giustifica il T4. Una discesa abbastanza ripida su terreno sfasciumoso, poi qualche tratto su erba e ghiaietta (comunque tutto segnato) fino a scendere per pratoni (qui ho fatto una mia piccola variante) al Lago nei pressi del Passo di Baldiscio dove improvvisamente mi compare davanti un folla ... circa 40 persone di una gita di qualche Cai (forse di Erba).
Folla o meno il posto è veramente idilliaco e i cavalli che pascolano liberamente lo rendono ancor più bello.
Finita la mia sosta non mi resta che proseguire lungo tutta la Val Febbraro fino a ritornare a Isola passando da qualche bel alpeggio.
Parcheggiato comodamente a Isola mi inoltro nella Val Febbraro, raggiungendo, dopo un bivio, l'alpeggio di Frondaglio dove il sentiero inizia a farsi più incerto. Proseguo verso ovest su vaghe tracce fino a ritrovarmi al bordo del Piano dei Cavalli, che dovrò percorrere praticamente tutto fino a raggiungere il Lago Bianco.
Dal Lago un sentiero conduce ad un colletto a quota 2400 circa (colletto da cui sono transitato giusto un mese fa). Faccio una breve capatina alla Punta di Quota 2496 e torno al colletto.
Da qui si punta al Monte Bardan senza un percorso obbligato, su terreno misto prati e rocce. Quasi in vetta incontro un signore che cercava la finta cima del Piz Dalè. Con in testa ancora il recente giro posso dargli precise indicazioni sul proseguimento del giro, suggerendo la variante per il Tignoso.
Da Monte Bardan si traversa in un bellissimo ambiente verso la Cima di Barna che si tocca senza difficoltà. Poi si continua superando il dosso de La Colma e seguendo i segnavia bianco-blu si traversa su un sentiero verso un colletto alla base di Cima Baldiscio, cima che si raggiunge in breve.
Tornato al colletto inizia la parte un pochino più difficoltosa del giro, quella che giustifica il T4. Una discesa abbastanza ripida su terreno sfasciumoso, poi qualche tratto su erba e ghiaietta (comunque tutto segnato) fino a scendere per pratoni (qui ho fatto una mia piccola variante) al Lago nei pressi del Passo di Baldiscio dove improvvisamente mi compare davanti un folla ... circa 40 persone di una gita di qualche Cai (forse di Erba).
Folla o meno il posto è veramente idilliaco e i cavalli che pascolano liberamente lo rendono ancor più bello.
Finita la mia sosta non mi resta che proseguire lungo tutta la Val Febbraro fino a ritornare a Isola passando da qualche bel alpeggio.
Tourengänger:
Andrea!
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