Monte Masuccio 2816mt - Secondo giorno al Rifugio Schiazzera
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Schiazzera – Secondo TEMPO
Concordato al rifugio la sera prima, colazione alle 06:30 e pranzo alle 13:00. Partiamo alle 07:20, un altro escursionista ci ha parlato di difficoltà e di grandi pietraie, stamattina un incontro con un anziano signore (scopriremo poi che è stato contrabbandiere su questi sentieri da giovane), che sentendo che puntiamo al Masuccio ci guarda un po’ strano … e ci dice vedete di tornare tutti. Un bel inizio, non c’e’ che dire.
Saliamo all’ Alpe e quindi teniamo la sinistra verso i laghetti, su sentiero molto ampio. Raggiunto il laghetto inferiore Q2350 abbandoniamo il sentiero, passiamo a lato del laghetto e raggiungiamo la bastionata, come ben descritto nella relazione e foto di Attenzione a non seguire il sentiero molto evidente che sale con lunghi tornanti al Passo Porton, porta di comunicazione per il contrabbando. Troviamo degli ometti e tracce di sentiero che ci portano con dei zig-zag ad un canaletto con a fianco un enorme sasso, ottimo riferiemento per la discesa. All’ uscita del canaletto un grande ometto, bene, ma non siamo ancora nella conca glaciale. Proseguiamo seguendo con molta attenzione gli ometti di pietra, e dopo un primo balzo di roccia ed erba eccoci nella enorma pietraia del Masuccio, una vera conca glaciale tutta attorniata dalla cresta che scende dalla vetta verso il Passo Porton. Ometto dopo ometto ma soprattuto immersi in un oceano di pietre puntiamo verso la cresta, ma restiamo sotto di essa seguendo gli ometti. Paolo ed Angelo sono molto avanti, hanno seguito Zeno, un escursionista che ci ha sorpassato, il Barba è poco dopo, Gimmy e Roberto mi aspettano, anche un po’ sconsolati sotto un tratto di roccia e terra scivolosa. Aggiriamo da sotto questo tratto e sempre sotto la cresta raggiungiamo un grosso ometto, a pochi metri la cima, purtroppo avvolta nelle nuvole. Nei pochi attimi che si libera la visuale, paesaggi stupendi, siamo sopra Tirano, ma si vede bene sia la bassa Valtellina che l’ alta. Foto varie e di vetta ed un po’ di riposo, non è stata una passeggiata come ieri. Scendiamo ma con molta attenzione la pietraia è infida ed un breve tratto tra roccia e terriccio è ancora peggio, ma passiamo senza patemi. Lungo ed interminabile il passaggio nella conca, sempre seguendo gli ometti, poi il salto verso il laghetto dove prevediamo una sosta. I più coraggiosi, non sono tra quelli, si fanno bagno e tuffo, io mi limito ad un pediluvio. Discesa al rifugio, sul sentiero della mattina, dove arriviamo in anticipo sull’ orario concordato. La sala da pranzo è piena, molta gente è arrivata qui, nonostante la strada stretta.
Chiacchere varie, molta felicità per aver raggiunto un obiettivo non banale, ci siamo chiesti e richiesti dove erano le catene fotografate da Salutiamo i gestori e torniamo al parcheggio felici, una due giorni davvero appagante, e siamo riusciti a fare proprio tutto quello che volevamo. Ora un po’ di ferie al mare con la famiglia, ci si rivede … Buone vacanze a tutti!
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Domenica 23 luglio. |
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Dopo la notte di Discoteca al Schiazzera , tutta musica tecno per intenderci, ci prepariamo alle 6 per la seconda giornata. Io Angelo e Zeno che ci precede, stiamo un pò bassi senza salire in diagonale verso la colma cosi' dobbiamo superare un paio di metri con l'aiuto delle mani, ma nulla di pericoloso. La via piu' agevole l'ho scoperta in discesa dove incontreremo meno difficolta'.
In vetta un po' di nuvole ci coprono il panorama a 360 ma apprezziamo comunque il secondo obbiettivo raggiunto. Il percorso dopo il canaletto e' interamente su pietraia sassi dapprima grossi poi piu' piccoli e instabili addirittura in alcuni punti con sfasciumi . Una situazione che richiede molta attenzione per non farsi male alle caviglie sottoposte a una dura prova.
Arrivati ai laghetti ci meritiamo un bel tuffo nelle acque frizzanti del primo laghetto che troviamo. Vediamo anche dei piccoli pesci a riva ( forse varioni) in un acqua limpida e cristallina. Ci voleva una volta usciti sembra di essere rigenerati ma soprattutto la fame si fa sentire , e anche tanto...
Paolo |
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Secondo giorno, Terminata la colazione e messi d'accordo col gestore che ritornavamo verso le 13 a pranzo, alle 7 siam partiti per la conquista del Monte Masuccio una bellissima cima, con dei stupendi laghetti incastonati nella sua valle. Pian piano salivavamo ben compattati, finchè giunti alla pietraia, la salita si faceva molto impervia, su sassi mai stabili, grossi e piccoli, anzichè andare avanti , retrocedevi.
Si saliva chi da una parte e chi da un'altra, Paolo e Angelo davanti io dietro quasi appresso (come dicono a Napoli) che nel giro di 2 ore e qualche manciata di minuti abbiamo raggiunta la cima.
Quindi ci siamo incamminati per la discesa, da fare con quattro occhi su tutta quella pietraia, fino a raggiungere uno dei laghi per poi tuffarsi come i nostri olimpionici, medagliati con grande onore.
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Secondo giorno al Rifugio Schiazzera, ci si alza di primo mattino colazione e via, l'obbiettivo quest oggi è il Monte Masuccio cima che vista dal basso è veramente imponente , qualcuno ci consiglia anche di essere prudenti ,consiglio accettato.
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito www.girovagando.net escursione # 286
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