Irgilihorn (2458 m), Capjigrat (2223 m)
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Avevo già tentato di salire questa montagna nel dicembre di qualche anno fa ma, nonostante fossi rimasto affascinato dalla bellezza del luogo, dovetti rinunciare per questioni di orario, fatica e convincimento.
Riprovo pertanto a distanza di qualche tempo in un’altra stagione, con meno neve ed un margine di sicurezza più ampio; con soddisfazione riuscirò alla fine a raggiungere la meta, aggiungendo inoltre un’altra bella cimetta.
Parto alle 6.00 dalla diga del Sera Stausee con un bel venticello teso ma consapevole che, almeno fino a Pussetta, di neve praticamente non ne troverò. La giornata è stupenda e procedo spedito fino a poco sotto Waira, dove inizia il manto continuo, calzo le racchette e mi inoltro nel bosco. Di tracce non ce ne sono ma i problemi d’orientamento della volta precedente sono ormai superati ed arrivo al Wairasee su neve ben trasformata e per nulla faticosa. Qui mi si para davanti il famoso canale: questa volta è in condizione e lo salgo tranquillamente con le ciaspole fino a sbucare al Tschawinersee, dove l’ambiente si fa senza dubbio degno di nota. In questo punto, allora, feci dietro-front: la neve farinosa era ancora tanta ed i pendii sotto la cima non mi sembravano per niente sicuri. Stavolta, però, la situazione è ben diversa e, nonostante la conca innevata cominci a scaldare (qui il vento ha cessato), si sale ancora bene e raggiungo, comunque non senza fatica, la parte più ripida, che affronto da destra verso sinistra, portandomi in cresta con un’ultima impennata finale. Da qui alla cima è questione di poco. Il panorama, nelle condizioni odierne, è veramente magnifico: in quota nella notte ha spolverato e, nonostante la stagione, l’ambiente è prettamente invernale. Notevole la vista sul trittico del Sempione e sul Pizzo Straciugo tutto bianco.
Non fosse per il vento mi tratterrei a lungo, ma il freddo nelle ossa mi convince a scendere. Il primo pezzo di discesa dalla cresta è davvero ripido per cui mi armo con picca e ramponi; questo tratto risulta infattibile da scendere con le racchette. Ritorno al Wairasee sempre tramite il canale ancora in ombra, poi proseguo a mezzacosta con l’intento di salire anche la Capjigrat. A metà traverso tento un attacco diretto (subito naufragato), procedo pertanto fino ad arrivare su un piccolo pianoro dove mi trovo di fronte il pendio sgombro da alberi che sale in vetta. Raccolgo le energie rimaste e raggiungo la croce in legno posta a picco sul fondovalle, la cima vera e propria si raggiunge in pochi metri di dorsale.
Anche qui discesa rapida causa vento e, ritornato al pianoro, rimetto i ramponi in quanto la ripidezza dei pendii che scendono a Waira e la neve ormai scivolosa non mi consentono di fare altrimenti. Una breve ravanata nel bosco e sono di nuovo all’alpeggio, dal quale torno comodamente all’auto.
Chiusi quindi i conti con l’Irgilihorn + bonus, meglio non poteva andare! Posto ameno e solitario, con grandi panorami.

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