Corno del Camoscio -3026 mt- (da Alagna / Pianalunga).
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Giunti ad Alagna Valsesia 1190 mt, utilizziamo un tratto di funivia fino alla stazione di Pianalunga 2050 mt. Da questo punto intermedio, ci separano 1000 metri di dislivello dal Corno del Camoscio 3026 mt, meta odierna, risalendo il vallone dell' Olen.
Da Pianalunga, quindi, seguendo il segnavia 5 o 205 (recente riqualificazione), si risale tra pascoli, rocce e prati, seguendo il fianco di una ripida morena. Si ignora la deviazione per il Passo Foric in un primo momento, e più avanti il sentiero 5c, che con una ripida traccia sbuca direttamente al Rifugio Città di Vigevano. Invece, seguendo fedelmente il sentiero 5 o 205 si raggiunge il Sasso del Diavolo 2500 mt circa: un enorme masso erratico.
Voltando le spalle a valle, favolosa panoramica sui alcuni famosi monti Valsesiani: Corno d'Olen, Corno Mud, Tagliaferro, Cima Carnera e Monte Torru che visti da questa prospettiva, tutti denotano una certa e curiosa somiglianza tra loro. Di fronte a noi si intravede il Col d'Olen valico alpino che unisce: la Valsesia in Piemonte con la Valle del Lys in Valle d'Aosta, compreso tra il Rothore/Corno Rosso 3032 mt e il Corno del Camoscio 3026 mt.
Dal Sasso del Diavolo 2500 mt (lo si può solo osservare essendo dentro la morena), riprendiamo a salire percorrendo ripidi tornanti con secche svolte. Poco prima di giungere al Col d'Olen (10 minuti circa), troviamo un bivio: a sinistra si raggiunge in breve tempo proprio il Col d'Olen 2880 mt. Noi invece al bivio, proseguiremo verso destra. Si arriva in brevissimo tempo al Rifugio Città di Vigevano 2864 mt, attualmente chiuso e in stato di abbandono. Inoltre sono visibili le macerie e i resti di quello che una volta era il Rifugio Guglielmina 2880 mt, struttura distrutta tempo fa' da un incendio.
Dal Rifugio Città di Vigevano, un agevole sentiero attraversa una conca di origine glaciale dove sono disseminati una serie di piccoli laghetti, nel mezzo di tutto ciò è presente anche l'edificio di proprietà dell'Università degli Studi di Torino, ovvero: l'Osservatorio Scientifico Angelo Mosso. Proseguendo in breve tempo raggiungiamo agevolmente anche il Passo dei Salati 2971 mt.
Dal Passo dei Salati, affacciandosi al versante Valdostano, si svolta a sinistra individuando una traccia di sentiero che risale il tratto terminale detritico del Corno del Camoscio. Non ci sono segnavia o cartelli indicatori, ma ben in evidenza ometti e alcuni pannelli che illustrano alcune specie di piante botaniche. Senza troppe difficoltà eccoci in cima: Corno del Camoscio 3026 mt.
Dalla vetta è possibile ammirare: il Ghiacciao di Indren, la Piramide Vincent e la Punta Giordani da distanza ravvicinata (nuvole permettendo), oltre ad una parata di montagne Valdostane bellissime. La visuale si estende fino al Monte Bianco. Per la discesa ripercorreremo il medesimo itinerario di salita.
NOTE: Sentiero sempre segnalato fino al Passo dei Salati. Dopodiché per traccia, non segnalata ma evidente e ben marcata fino in cima al Corno del Camoscio. Da Pianalunga arrivo della funivia intermedia si superano 1000 mt dislivello. Per i "puristi" evitando l'impianto di risalita si superano 1800 mt dislivello risparmiando in questa maniera anche 8 Euro di funivia. Nonostante l'itinerario, soprattutto nella parte conclusiva si sviluppa tra tipici ambienti di media/alta montagna, la classificazione non supera mai il T3: il progredire è sempre sicuro su terreni stabili e mai troppo friabili.
Da Pianalunga, quindi, seguendo il segnavia 5 o 205 (recente riqualificazione), si risale tra pascoli, rocce e prati, seguendo il fianco di una ripida morena. Si ignora la deviazione per il Passo Foric in un primo momento, e più avanti il sentiero 5c, che con una ripida traccia sbuca direttamente al Rifugio Città di Vigevano. Invece, seguendo fedelmente il sentiero 5 o 205 si raggiunge il Sasso del Diavolo 2500 mt circa: un enorme masso erratico.
Voltando le spalle a valle, favolosa panoramica sui alcuni famosi monti Valsesiani: Corno d'Olen, Corno Mud, Tagliaferro, Cima Carnera e Monte Torru che visti da questa prospettiva, tutti denotano una certa e curiosa somiglianza tra loro. Di fronte a noi si intravede il Col d'Olen valico alpino che unisce: la Valsesia in Piemonte con la Valle del Lys in Valle d'Aosta, compreso tra il Rothore/Corno Rosso 3032 mt e il Corno del Camoscio 3026 mt.
Dal Sasso del Diavolo 2500 mt (lo si può solo osservare essendo dentro la morena), riprendiamo a salire percorrendo ripidi tornanti con secche svolte. Poco prima di giungere al Col d'Olen (10 minuti circa), troviamo un bivio: a sinistra si raggiunge in breve tempo proprio il Col d'Olen 2880 mt. Noi invece al bivio, proseguiremo verso destra. Si arriva in brevissimo tempo al Rifugio Città di Vigevano 2864 mt, attualmente chiuso e in stato di abbandono. Inoltre sono visibili le macerie e i resti di quello che una volta era il Rifugio Guglielmina 2880 mt, struttura distrutta tempo fa' da un incendio.
Dal Rifugio Città di Vigevano, un agevole sentiero attraversa una conca di origine glaciale dove sono disseminati una serie di piccoli laghetti, nel mezzo di tutto ciò è presente anche l'edificio di proprietà dell'Università degli Studi di Torino, ovvero: l'Osservatorio Scientifico Angelo Mosso. Proseguendo in breve tempo raggiungiamo agevolmente anche il Passo dei Salati 2971 mt.
Dal Passo dei Salati, affacciandosi al versante Valdostano, si svolta a sinistra individuando una traccia di sentiero che risale il tratto terminale detritico del Corno del Camoscio. Non ci sono segnavia o cartelli indicatori, ma ben in evidenza ometti e alcuni pannelli che illustrano alcune specie di piante botaniche. Senza troppe difficoltà eccoci in cima: Corno del Camoscio 3026 mt.
Dalla vetta è possibile ammirare: il Ghiacciao di Indren, la Piramide Vincent e la Punta Giordani da distanza ravvicinata (nuvole permettendo), oltre ad una parata di montagne Valdostane bellissime. La visuale si estende fino al Monte Bianco. Per la discesa ripercorreremo il medesimo itinerario di salita.
NOTE: Sentiero sempre segnalato fino al Passo dei Salati. Dopodiché per traccia, non segnalata ma evidente e ben marcata fino in cima al Corno del Camoscio. Da Pianalunga arrivo della funivia intermedia si superano 1000 mt dislivello. Per i "puristi" evitando l'impianto di risalita si superano 1800 mt dislivello risparmiando in questa maniera anche 8 Euro di funivia. Nonostante l'itinerario, soprattutto nella parte conclusiva si sviluppa tra tipici ambienti di media/alta montagna, la classificazione non supera mai il T3: il progredire è sempre sicuro su terreni stabili e mai troppo friabili.
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