Un Segalla non ha mai fatto male a nessuno... Bivacco,3050 mt.
|
||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Anche per oggi voglio stare sopra i 3000, la giornata lo consente, e così dopo una decina d’anni ritorno nella bellissima Val di Fumo, ottimo punto di partenza per il Bivacco Segalla dove non sono mai stato.
La partenza è dal parcheggio posto alla sinistra del lago (4€), si scende per una cinquantina di metri e seguendo la sterrata che costeggia in semplici saliscendi il lago stesso si giunge alla Malga Breguzzo, altro tratto in leggerissima salita ed eccomi al bel Rifugio Val di Fumo. 1h40. Qua mi prendo il tempo per fare un pit-stop zuccherino, la salita tosta comincia da qua in poi.
Parto seguendo il sentiero 222 che punta verso N e che si abbassa per 40/50 metri, giunto dopo 10 minuti alla palina, mi viene il primo stupido dubbio causato dalla palina stessa e dalla freccia che punta decisa a destra per il Passo delle Vacche: senza traccia evidente piego appunto verso destra, entrando in un canalone detritico che è poi il resto di una frana, fatti pochi passi capisco che questo non è il posto giusto per la salita, e dovevo immaginarlo sin da subito, perché se ci sta che manchi la bollatura, con tutte ste pietre qualche ometto sicuramente ci sarebbe stato… e poi diciamolo, il faticoso andazzo mi avrebbe portato altrove.
Ridisceso i pochi metri saliti ritorno alla palina, mi porto oltre, ed ecco che il sentiero si bivia, ignorando la traccia che dritta punta verso la Casina delle Levade io mi butto a destra su una flebile traccia, ma che almeno adesso vedo bollata: 222. E’ la mia…
Si sale subito ripidi, in un sentiero un po scavato e coperto da vegetazione, con una pendenza costante (30°/35°) si guadagna quota abbastanza alla svelta, sparita la fitta erbaccia ora la traccia diventa più facilmente accessibile.
Arrivo così su un dosso a quota 2400 circa, su un masso le indicazioni per il Passo; proseguo ancora su terreno misto, ma sempre in maniera ripida, davanti a me oltre alla bellissima cima del Carè Alto c’è un’altra persona che sta facendo il mio giro, è una ragazza diciamo così, “diversamente giovane”, avrà su per giù la mia età, all’apparenza austera… all’apparenza, perché una volta arrivatogli ai “tacchi” ovviamente ci salutiamo, cortesemente, e a questo punto lei mi attacca una “pippa”, di quelle pesanti, “e faso questo”, “e faso queo”, mi son una “guardia volontaria”, e “salivo di qua con i ghiacci” e… e minchia fermati! Visto che lei parlava ostinatamente in veneto, ad un certo punto son partito con il mio idioma, e tanti saluti al mono-dialogo. Allungo pure la falcata…
Pian piano che si sale la traccia tende a sparire, ma per fortuna non i bolli e gli ometti, attraverso facili blocchi e qualche bella placca granitica, verso il vicino Passo ricompare la traccia ed eccomi arrivato. Oltre c’è la Val Conca, tutt’intorno c’è la meraviglia, meraviglia che condivido con la “pipponara” e con un orobico salito di gran carriera.
Dal Passo ora seguo la vecchia bollatura che si inerpica sulle rocce, oltrepasso un paio di zone esposte ed un semplice canalino di I°, ancora qualche facile blocco ed ecco la placca verticale alta tre metri con “spacco” centrale, con le mani si fa fatica ma con i piedi qualche micro appiglio lo si trova; brevissima la zona attrezzata con un piccola fune lasca, nulla di che, se non l’ultimo “salto” di due metri verticali che si affrontano fidandosi del grip degli scarponi e dalla forza delle dita. Passato questo inghippo i blocchi di granito oppongono pochissima difficoltà prima di arrivare al Bivacco. 0:30 dal passo, 5h dal parcheggio.
Questo bivacco è punto di appoggio per la difficile salita al Carè Alto e di suo ha una visuale davvero invidiabile, le foto penso rendano l’idea.
E’ ora di ridiscendere, affrontando la stessa via fatta per la salita sino al Rifugio Val di Fumo, piccola divagazione alla Malga Val di Fumo dove acquisto un po di formaggio e poi ancora giù, verso la Malga Breguzzo e l’ancora distante parcheggio. A differenza del giro al Corno delle Granate oggi sono decisamente stanco.
Nota 1): Proprio un bel giro questo, me l’ero immaginato così, anche se speravo fosse più corto; sino al Passo è un T2, forse T2+ (E), dal Passo al Bivacco T3+ (EE). Il dislivello di 1650 mt è conseguenza dei saliscandi.
Nota 2): Cose a caso!
Caustico Spinoza 1): Presto l’Isis annuncerà il nome del nuovo califfo; sono questi i momenti che ti chiedi cosa stia facendo Mastella.
Spinoza 2): Ronde di Casa Pound a Ostia. Nel caso Pasolini si rialzasse…
Nota 3): Eric e il suo Segalla.
SEGALLA.
Con tutti questi sassi la gamba mi traballa,
il sole è molto alto e la vista mi s’impalla,
c’avessi ‘na gran sella m’ingroppo la cavalla.
Segalla,
le tracce ungulate ritornano un po a galla,
palline colorate ed una è bella gialla,
se fosse ‘na boassa sarebbe in una stalla.
Segalla,
la mano mia è tremante e prende sin la spalla,
tremori da geriatria che fan gonfiar la palla,
se penso al vibramento raggiungo il mio Walhalla.
Il posto è molto bello e la gente qui si scialla, e in fondo mi domando: chi affronta sto Segalla?
A la prochaine! Menek

Kommentare (20)